Lo Schiaccianoci,
la statuina a forma di soldatino.
Uno degli elementi decorativi più popolari della tradizione natalizia.
In Germania questo personaggio è una sorta di portafortuna,
capace di spaventare e allontanare gli spiriti malevoli.
Simbolo di forza e potere,
esposto in casa assume il ruolo di guardiano e protettore.
Un tempo tutti gli Schiaccianoci decorativi erano anche funzionali,
venivano utilizzati per rompere il guscio delle noci.
Oggi sono principalmente decorativi.
Si dice siano nato intorno al 1600 in Germania.
Una leggenda attribuisce la creazione del primo Schiaccianoci
ad un artigiano tedesco del Seiffen.
Intorno al 1900 si diffuse anche i altri paesi europei,
tanto da dare il via alla produzione industriale.
Friedrich Wilhelm Füchtner è conosciuto in Germania come
“il padre dello schiaccianoci”,
ovvero il primo ad inaugurarne la produzione in scala di massa utilizzando un tornio.
La diffusione dello schiaccianoci oltre i confini europei
avvenne subito dopo la seconda guerra mondiale.
Quando i soldati americani ritornarono a casa negli USA, infatti,
portarono con sé queste statuine di legno come souvenir.
Il personaggio divenne ancora più conosciuto grazie al balletto
con le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij,
ispirato dal racconto Schiaccianoci
e il re dei topi di E. T. A. Hoffmann ( 1815 )
nella versione di Alexandre Dumas padre,
Storia di uno schiaccianoci ( 1845 ).
La favola di Alexandre Dumas ( padre )
Il libro è suddiviso in 14 brevi capitoli
e la storia inizia proprio la sera della vigilia di Natale,
con i due piccoli personaggi, Maria e Fritz,
che aspettano con ansia i regali di Natale,
mentre si intrattengono con il loro padrino,
il dottor Drosselmeier.
Tra i vari doni c’è anche uno Schiaccianoci e il padrino lo affida a Maria,
che se ne dovrà prendere cura.
Da questo momento in poi, la storia si tinge di magia:
nel bel mezzo della notte,
il re dei topi appare improvvisamente alla guida di un esercito di roditori;
lo Schiaccianoci prende vita e li affronta in battaglia.
Durante la lotta, Maria si fa male ad un gomito,
e così è costretta a rimanere a letto per qualche giorno.
Approfittando di questa occasione,
il Padrino Drosselmeier le racconta la fiaba della principessa Pirlipat
e di Frau Mauserinks.
Dopo aver ascoltato la fiaba,
Maria capisce che il padrino è l’orologiaio Drosselmeier
e lo Schiaccianoci è il nipote trasformato.
Dopo aver ucciso il Re dei topi,
Maria segue il soldatino nel Regno delle bambole,
un paese fatto di dolci e giocattoli.
Qui visita Castel Confetto e Castel Marzapane,
dove lo Schiaccianoci le chiederà di sposarlo.
Come abbiamo visto,
anche nella favola di Dumas lo Schiaccianoci
è simbolo di coraggio,
forza e protezione.
Testo raccolto nel web.