- Nuova città, nuove avventure.
- Freddo becco = cena prestissimo e subito a letto.
- Ci hanno accolto la neve e dieci gradi sotto lo zero ma alla Izbata Tavern
- ci hanno riscaldato il cuore con dolmas, kapama, pane speziato e tanta birra.
- Adesso pianifichiamo per andare alla scoperta di Sofia
- Sono partita per Sofia piena di dubbi e perplessità.
- Perché della città non sapevo niente, nemmeno una foto qua e là,
- nemmeno un’amica partita e tornata con racconti golosi.
- Del paese conoscevo solo i bulgari di Aldo, Giovanni e Giacomo.
- A dirla tutta, Sofia, nei miei pensieri, non c’era mai entrata.
- Invece mi ha sorpresa.
Ci ha accolto una città piena di neve e di taxi gialli.
Di parchi innevati pieni di pelosetti gioiosi e gattoni ciccioni.
Di chiese ad ogni angolo e ristoranti sempre pieni che se non prenoti due giorni prima non mangi nemmeno pregando in bulgaro.
Di turisti e di macchine fotografiche.
È piccolina, raccolta,- la si visita in poche ore ma soprattutto c’è il Free Sofia Tour che ti scorrazza in giro per la città for free,
- 2 volte al giorno, per farti godere appieno della bellezza di questa piccola perla bulgara.
E poi il cibo è fantastico.
Un pout puorri di sapori che arrivano dalle vicine Grecia, Turchia e Serbia.
Abbiamo mangiato degli involtini di carne deliziosi,- formaggi super saporiti ed uno yogurt che se la gioca solo con quello greco
[ per poi scoprire che lo yogurt è di origine bulgara e che si deve ad un medico bulgaro la scoperta del lactobacillus bulgaricus ma, ahimè,- prospera solo in Bulgaria,
- è estremamente difficile da esportare ergo, a colazione,
- quintali di yogurt che la Bulgaria è una delle nazioni con maggior numero di ultracentenari al mondo e voglio pensare che sia così anche grazie al loro yogurt ].
Un weekend pieno di piacevoli scoperte.
Come il Moma, dove abbiamo cenato stasera.
Se passate da Sofia andateci, è bello buono e accogliente.
Come ho scoperto essere il popolo bulgaro
- Sofia, al tempo dei romani, era chiamata Serdica.
- E di quell’epoca sono i resti che si trovano all’ingresso del nostro Hotel.
- L’Arena di Serdica ci ospita ma ospita anche l’anfiteatro più grande della Bulgaria.
- Le rovine, perfettamente conservate, sono visitabili usando l’ingresso principale dell’hotel ma anche vari sottopassaggi pedonali e la metro.
- [ noi ci abbiamo posato le nostre regali chiappe durante la pausa sauna che solo in Bulgaria permettono di piazzare una Spa in un anfiteatro ].
- Sofia è così, ti sorprende quando meno te l’aspetti!
- Ti sorprende con i suoi strani terrazzini che vengono usati come prolungamento delle cucine e dei ripostigli:
- non è così difficile trovare una casalinga che spadella a – 10 in balcone dove, molto spesso, vengono piazzati forni e robot da cucina.
- Oppure i cavi sospesi da un palazzo all’altro, inutili, ma ricordo del passato ed ispirazione per molti artisti.
- E poi i clacson di cui i bulgari fanno largo uso: suonano sempre, anche per salutare l’amico che passa di lì.
- Il Wi-Fi che è dappertutto, anche in mezzo al parco, lontano da tutto e da tutti ma nel nostro hotel,
- la domenica mattina, c’è il cambio password ergo siamo tutti offline.
- Ma soprattutto il movimento della testa ad indicare si e no molto spesso è al contrario, a discrezione.
- Un casino insomma
- Di bello, però, c’è che Sofia è una città giovane, piena di gente in giro la sera,
- con tanti ( troppi ) night club ma soprattutto molto molto molto anni 90.
- Ramazzotti imperversa ovunque e siamo all’album di Se Bastasse Una Canzone,
- quando la Hunziker era ancora in Svizzera ed io andavo alla scuola media.
- [ Tra poco festeggerò i 40, vedete voi come stanno messi ]
- Per me che vivo in una città di confine e che fin da piccola bazzico Slovenia, Croazia e Dalmazia è come un ritorno al passato.
- Ecco, Sofia è la Croazia dei gloriosi anni 90 ma con molta più attenzione ai ristoranti ed al food.
- Ci tengono moltissimo.
- Se magna e se beve a qualunque ora e sempre benissimo.
- [ stasera al Lazy è stato magnifico: moderno ma accogliente, specializzati in pesce ma dal cilindro hanno estratto piatti tipici perché io sono del paese che vai,
- cibo che trovi il tonno lo mangio a casa mia! ]
- E poi stanno puntando molto sul turismo:
- le piantine della città sono carine e dettagliate, i tour sono gratuiti,
- i taxi sono super economici, la metro una delle più belle e moderne d’Europa ( lo dicono loro eh! ).
- Parlano un inglese maccheronico, hanno marciapiedi pericolosissimi,
- lastre di ghiaccio ad ogni angolo e pare che nessuno conosca nulla della città.
- Per loro musei e chiese sono un optional.
- Però, in fila, si trovano Valentino, Cartier, Armani e Brunello Cucinelli che è notoriamente solo per intenditori.
- Si passa dai palazzi che wow, alla tristezza infinita.
- In mezzo, solo un attraversamento pedonale.
- Qui sono così, gente bulgara, ma vi giuro che risultano simpatici.
- Se ne avete occasione,
- venite a visitarla prima che la trasformino in meta europea di pellegrinaggio low cost e perda quel fascino che la rende così verace!