MissMess

MissMess

Life, Love, Passion

Categoria: Around

Prima domenica di primavera: fiori, acque e castelli a Strassoldo!

  Parliamo di pizzi, fiori, acque e castelli.     E’ nella prima domenica di primavera che ricomincia la mia favola ed io torno ad essere la principessa del castello. Che…

 

Parliamo di pizzi, fiori, acque e castelli.

 

 

E’ nella prima domenica di primavera che ricomincia la mia favola

ed io torno ad essere la principessa del castello.

Che da quando ho deciso che sì, voglio crederci, le cose belle non smettono di arrivare.

Sotto forma di fiori colorati,

rose rosa adagiate su veli che rendono il Castello di Sotto ancora più misterioso,

ceste di paglia che in un attimo mi riportano alla Casa nella Prateria,

uova sode, pizzi e merletti e romantici giardini.

 

 

Correva l’anno 2016 e scrivevo così.

Correva l’anno 2016 e da quel dì non sono più venuta da queste parti.

Complice un’amica milanese in visita ma soprattutto approfittando

di questa meravigliosa domenica di sole, ho deciso di tornare a sentirmi

la principessa del Castello.

Una principessa che degusta Prosecco avvolta dal profumo delle ortensie.

Una principessa felice di riabbracciare Alessandra del blog Una Casa in Campagna

che a Strassoldo è di casa e che ti conquista quando racconta dei vivaisti e dei fiorai

che espongono nel brolo.

Occhi che brillano e sorriso che travolge.

Promettiamo di riverderci prestissimo per un pranzo cittadino che poi, si sa

il tempo passa così veloce che in un attimo è autunno

e Strassoldo si addobba di zucche, mele e profumo di cannella.

 

 

 

C’è magia in quest’aria primaverile.

Ci sono pizzi inamidati sull’erba fresca.

Ci sono leggerezza e bellezza.

C’è il sole che splende.

C’è purezza.

C’è vita.

E poi c’è lo shopping che come fai a non cadere in tentazione?

Tanti espositori, mille colori, prodotti homemade,

piante rigogliose, tessuti pregiati e candide amache.

 

 

 

I Castelli di Strassoldo aprono due volte all’anno: in autunno ed in primavera.

Sono un tripudio di colori e sapori.

All’interno i percorsi e le aree di ristoro.

 

 

PER MAGGIORI INFO: 

 

http://www.castellodistrassoldo.it/

 

Facebook

 

Instagram

 

CI RIVEDIAMO AD OTTOBRE 2018

 

 

Nessun commento su Prima domenica di primavera: fiori, acque e castelli a Strassoldo!

Milano – un weekend di BIT, amici, scoperte e risotto alla milanese!

  Milan, l’è on gran Milan E’ stato un weekend improvvisato, di quelli decisi quasi all’ultimo, sgranocchiando uno speedy lunch tra un appuntamento e l’altro. Mi sono aggregata a Chiara di…

 

Milan, l’è on gran Milan

E’ stato un weekend improvvisato, di quelli decisi quasi all’ultimo,

sgranocchiando uno speedy lunch tra un appuntamento e l’altro.

Mi sono aggregata a Chiara di MissClaire diretta alla BIT

che in realtà si è rivelata una gran scoperta ma soprattutto una prova di forza:

mi sono sentita un’eroina,

invincibile e tutta d’un pezzo,

che resistere a tutti quei padiglioni vista mare,

vista monti, vista mondo è cosa only for the brave.

E poi gli incontri: con Judith di Secret Gardens al Padiglione Israele

con cui ci ritroveremo a Tel Aviv a giugno.

Con Mutasem, la mia guida giordana che mi ha fatto innamorare della sua terra,

in collegamento video direttamente da Amman.

Praticamente eravamo entrambi in Giordania 😉

I km battuti in fiera, i colori, i profumi ed i sapori di un piccolo luogo

che racchiude il mondo intero.

 

 

 

Chi mi conosce bene sa che non ho mai avuto un gran rapporto con Milano.

Forse perchè ci siamo incontrate decine di volte

ma non ci siamo mai conosciute veramente a fondo.

Forse perchè una volta su due mi hanno rubato qualcosa.

Forse perchè io e il sole, insieme, lì non ci siamo stati mai.

Forse perchè non era semplicemente il momento.

Ebbene, ci sono tornata e mi ha conquistata.

Così viva, così luminosa, così piena di gente e di cose da fare.

Così piena di amici incontrati nei miei viaggi in giro per il mondo

ma che non ci si vedeva da un sacco.

E poi sarà che a me le emozioni mi fregano sempre

e che la lacrima in tasca non manca mai

ma, ragazzi miei,

sono stati tre giorni serratissimi di lavoro e di cuore.

 

 

 

 

Siamo state fortunatissime ed abbiamo alloggiato in un hotel carinissimo in zona hot.

Insomma, se passate da queste parti direi che è tappa obbligata.

Super comodo per chi ha bisogno di spostarsi in metro:

la Stazione Garibaldi è dietro l’angolo!

Super comodo per chi vuole soccombere allo shopping:

10 Corso Como è dietro l’angolo!

Super comodo per chi vuole visitare la nuovissima Piazza Gae Aulenti:

è dietro l’angolo anche lei!

Super mega comodo per chi vuole fare nottata all’Hollywood

– non serve nemmeno girare l’angolo, basta calarsi dalla finestra 😉

 

 

 

Ebbene, l’hotel che ci ha ospitate è il Tocq di Via Tocqueville.

Un tripudio di verde nella sala da pranzo

( e voi sapete che con me il verde vince facile! ):

arredamento lineare, stanze pulite, luminose e molto silenziose.

Mele fresche alla reception, personale disponibilissimo e sempre con il sorriso e

ultimo ma non ultimo un buon vino che il pranzo non può essere solo veloce no? 

 

 

Foto di MissClaire

 

 

Foto di MissClaire

 

 

Appena salita sul treno a Trieste sono stata travolta da quella voglia di risotto alla milanese

che mi pervade ogni volta che mi dirigo in territorio meneghino.

Pare che arrivata lì non possa stare senza,

infatti l’ho ordinato entrambe le sere,

anche durate la degustazione di pesce all’ Osteria di Brera

La cosa pazzesca di questa deliziosa osteria

è che appena entrata ho avuto un déjà – vu.

Quella sensazione di conoscere quel luogo eppure non esserci mai stati prima.

Ebbene, ho scoperto essere l’ex ristorante Orient Express –

che per chi frequentava Milano negli anni ’90 è sicuramente luogo noto.

Segnatevelo e andate a provare.

Noi abbiamo mangiato un crudo di pesce buonissimo

( che per noi triestini fuori casa è offlimits ),

fiori di zucca con le alici, lo scialatiello all’acqua con i frutti di mare,

il mio amato risotto alla milanese ( il primo! )

e per chiudere una cheesecake ed un tiramisù che riassumo con un wow!

 

 

Foto golose scattate all’Osteria di Brera by MissClaire

 

La nostra ultima cena milanese al ristorante all’ultimo piano dell’ Hotel La Gare

– in un palazzo che accoglie con un caleidoscopio di colori:

finestre illuminate, ambiente accogliente e lo Chef Matteo Minutiello che ci ha coccolato con un menù totalmente milanese –

è stata meravigliosa!

Abbiamo degustato i tradizionali mondeghili, il mio adorato risotto alla milanese,

cotoletta di vitello con le patate e un panettone ( che alla fine sta bene sempre )

con una crema al mascarpone fatta al momento e da leccarsi i baffi!

 

 

 

Molto spesso la risposta galleggia tra le bollicine di un bicchiere di vino. 

Molto spesso la risposta giá c’è e noi non ce ne accorgiamo.

Molto spesso abbiamo solo bisogno di seguire il cuore.

Molto spesso abbiamo solo bisogno di giornate così.

I miei giorni milanesi mi stanno regalando emozioni forti, incontri inaspettati,

sorprese emozionanti, persone vere ed accoglienti.

Brindo a voi e alla vita che non smette mai di sorprendermi 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Foto di copertina Pinterest

 

Nessun commento su Milano – un weekend di BIT, amici, scoperte e risotto alla milanese!

Intervista a Stefania Campanella – Formentera Non Esiste

  Formentera. La mia isla ed i suoi punti fermi. Passano gli anni ma loro sono sempre lì, ancorati, felicemente. Sempre pronti a ricordarmi che se sono vecchie abitudini evidentemente sono…

 

Formentera.

La mia isla ed i suoi punti fermi.

Passano gli anni ma loro sono sempre lì, ancorati, felicemente.

Sempre pronti a ricordarmi che se sono vecchie abitudini evidentemente sono buone abitudini.

Grazie a quel meraviglioso mondo che è Internet sono incappata in Stefania Campanella.

Me lo ricordo benissimo: a pranzo in una giornata di sole, ordinando del sushi.

E’ stato colpo di fulmine al primo ciao al telefono!

 

Stefania, dal nostro ultimo caffè insieme al Matinal di Formentera a quiPrima di iniziare a parlare del tuo libro e dei tuoi progetti raccontaci un pò di te.

Da sempre quando ho qualcosa di importante da comunicare lo faccio con la scrittura.

Infatti sono laureata in Lettere, ho fatto la copywriter per tanti anni e ho scritto qualche libro, la maggior parte per raccontare Formentera.

Non mi definisco una scrittrice, piuttosto una persona che esprime la propria creatività attraverso le parole.

 

Appassionata dell’isola. Amante della Formentera VERA.

Profonda conoscitrice dei suoi segreti e della sua gente.

Come e quando sei arrivata sull’isola la prima volta?

 

Sono arrivata una notte di agosto nel 1997, a es Pujols.

La prima impressione fu pessima e ricordo di aver detto: “Speriamo che almeno il mare sia bello!”.

Da quel giorno, non c’è più stato un anno in cui non ci sia tornata, prima per vacanza, poi per eventi di vario tipo.

 

“ Nonostante lavorassi in un ufficio, la mia mente era sempre rivolta a Formentera, al come salvarla da un turismo di massa dilagante e maleducato, al come tenere alta la reputazione dei miei connazionali in un paradiso dove la parola “italiano” era spesso sinonimo di maleducato e al come poter dare voce a tutte le persone che, come me, se ne erano innamorate. 

Spesso persone creative, artistiche, anime speciali con qualcosa da dire”.

Ti confesso che leggendo questo passo sul tuo blog ho capito che io e te avevamo molto da raccontarci.

 

E io ti confesso che quando nel 2007 inizia a intervistare alcuni isolani, a ricercare storie per Formentera non esiste, spesso mi trovavo davanti persone molto stupite “Cosa? Un’italiana che vuole conoscere le tradizioni e la cultura di Formentera?”.

La maggior parte degli italiani erano colonizzatori poco inclini ad approfondire l’anima autentica dell’isola.

Ovviamente, questa è una generalizzazione, che come sempre, include delle eccezioni.

Comunque sì, la storia tra l’Italia e Formentera è anomala, unica e surreale a volte.

Oggi credo che la situazione sia molto diversa.

 

“Formentera Non Esiste” è il tuo libro. Perché questo titolo?

 

Perché non ne esiste una, ma ognuno ha la propria.

Ci sono delle versioni di Formentera diversissime, che non si incontreranno mai, altre che convivono o si sovrappongono.

Ma non ne esistono due uguali, ecco perché è un’isola infinita.

 

Il libro ha avuto un successo clamoroso. Uscito nel 2010 e nuovamente in ristampa. Come spieghi questo successo?

 

Penso di aver avuto la giusta intuizione: raccontare Formentera a chi se ne era innamorato, condividere tante scoperte che grazie a un investimento di tempo e denaro avevo potuto raccogliere in loco, pensa che studiai lo spagnolo proprio per poter comunicare meglio con le persone.

Si trattava di fatto dell’unico libro italiano che parlasse dell’isola.

Poi, lo ho davvero scritto con il cuore, in un periodo molto difficile per me, e questo sicuramente arriva tra le righe.

 

Il nome dell’editore è Formentera Filo Blu e mi viene subito in mente il filo blu che tu racconti unisca tutte le persone che amano Formentera…

 

Il filo blu esiste davvero, ahahha. È quello che unisce tutti gli amanti della libertà interiore che Formentera regala.

Più semplicemente, è il nome che avevamo dato, il mio socio Davide Scalzotto e io, alla nostra associazione, con l’intento di promuovere un turismo creativo sostenibile sull’isola.

Forse eravamo troppo ambiziosi, ma ci siamo divertiti prima di chiudere questa avventura organizzando diversi eventi tra Roma, Formentera e Venezia, non ultimo il convegno con Ca’ Foscari da cui poi è nato il libro Formentera.

Ritratto di un’isola.

 

Si dice che l’isola sia magica, che sia un crocevia di energie positive, che una volta che ti entra dentro non ti abbandona più.

Dopo tanti anni hai capito cos’è che la rende così unica?

 

Sto tentando di scrivere un libro per spiegarlo, l’idea è di farlo uscire come continuazione di Formentera non esiste nel 2020…

Si può davvero spiegare Formentera da un punto di vista energetico, ma appunto, mi serve un po’ di tempo.

 

Le nostre strade si sono incrociate per caso, grazie al web. Perché tu hai anche un blog che, come il libro, si chiama Formentera Non Esiste.

E’ nato prima lui o è nato prima il libro?

 

È nato prima il libro il blog era un modo per richiamare dal web i formenteramanti, che come me, si sentivano attratti da quest’isola.

E la cosa ha decisamente funzionato: amici, artisti, persone interessanti, vip… mi hanno contattata in tanti, e con la stessa motivazione: per riconoscersi in una community, quella che ama la Formentera più autentica.

 

In questi anni di blog ho conosciuto persone meravigliose grazie ad internet e tu sei una di quelle.

Cosa ne pensi e come li usi per parlare della tua isola?

Intendi i social network?

A dirti la verità, li uso senza strategia.

Quando ho qualcosa da dire, o qualcosa che voglio condividere, pubblico.

Certo, in passato moderare quotidianamente un gruppo di quasi cinquemila persone non sempre è stato semplice.

C’è anche il rovescio della medaglia: oltre a tante persone fantastiche, sono arrivati anche dei rompiscatole o delle persone che hanno approfittato della mia flessibilità.

Ma a me va bene anche questo.

Si impara da tutti.

 

Formentera Soul, Formentera Gourmet, Formentera Hippy, Formentera Ladies sono tue creature.

Io ho avuto la fortuna, casualmente ( anche se chi conosce l’isola sa che lì nulla accade per caso ) di partecipare ad un incontro.

Raccontaci che cosa sono, come sono nate e come si svolgono.

Sono delle settimane esperienziali sull’isola, con tematiche diverse, di cui curo il programma, in collaborazione con un tour operator, quindi decido cosa è meglio proporre e chi è meglio coinvolgere.

Prendo in considerazione solo le cose che ho provato e che mi sono piaciute.

Formentera Ladies, per esempio, è alla sua quinta edizione (19-23 aprile 2018) ed è ogni volta un’esperienza diversa e meravigliosa, in questo caso dedicata solo alle donne.

 

Dal tuo blog: “ Era il 1967. Formentera era meta di tantissimi hippy (chiamati peluts, “capelloni”, dagli isolani) che arrivavano in questo paradiso naturale e ne rimanevano estasiati.

Dai Pink Floyd a Bob Dylan, un tuffo nella Formentera più nostalgica, per rivivere attraverso luoghi, musiche e la magia di un tempo ritrovato, una leggerezza irripetibile e un sogno che ancora affascina…”

Credi ci sia ancora traccia di questo spirito hippy?

 

Io ancora in certi angoli segreti, lo ritrovo… Non so dirti ancora per quanto.

Visto che mi parli della Formentera Hippy, ci tengo a dire che è stato un privilegio poter scrivere un capitolo sull’argomento, come contributo per il libro di cui parlavo prima, quello che l’Università di Ca’ Foscari ha realizzato su Formentera.

 

Quella sensazione di libertà che nessuno ci può togliere mentre a largo sguazziamo tra le onde.

Il respiro affannoso perché a tutta questa vita non siamo abituati.

Noi con noi stessi.

Troppo spesso estranei, pezzi di puzzle sparpagliati. 

Finalmente ricomposti.

Per me Formentera è questo.

Mi aiuta, ogni volta, a ricomporre il puzzle e mi riporta all’essenza.

 

Che bella descrizione!

Sai ho una teoria: a Formentera il tempo non è quello del fare, ma è quello che nutre… ecco perché siamo così felici quando ci accoglie nella trasparenza delle sue acque e nel calore della sua Terra.

 

Nuovi racconti, nuove uscite, nuovi libri?

 

Ti racconto del progetto realizzato per sostenere Formentera Baby, l’iniziativa che appoggia Nicolò Govoni in un’altra isola, Samos, dove sta costruendo una scuola per i bambini di questo terribile campo profughi.

Con questo intento, ho scritto FORMENTERA PARA SIEMPRE, una guida su cosa fare e cosa vedere sull’isola mese per mese.

Eventi, appuntamenti, concerti, feste e luoghi imperdibili, per vivere Formentera tutto l’anno, al meglio.

L’ebook uscirà a breve su tutti i canali di vendita online in formato epub e mobi, ma al momento si può già ordinare in formato pdf sul mio blog.

Link al libro Formentera para siempre: http://www.formenteranonesiste.com/2018/02/formentera-para-siempre.html

Link al cartaceo Formentera non esiste: http://www.formenteranonesiste.com/il-libro-nuova-edizione

 

 

 

 

 

 

Nessun commento su Intervista a Stefania Campanella – Formentera Non Esiste

Giordania – tra deserto, mare, tesori e stupore!

    GIORDANIA Furgoncino scassato, Babbo Natale appeso sopra la testa, i Beatles in sottofondo e atmosfera modello The Boat that Rocked. Di vero ci sono solo il furgoncino e…

 

 

GIORDANIA

Furgoncino scassato,

Babbo Natale appeso sopra la testa,

i Beatles in sottofondo e atmosfera modello The Boat that Rocked.

Di vero ci sono solo il furgoncino e Babbo Natale ma lo spirito è questo.

Siamo atterrati in Giordania in piena notte e siamo stati accolti così.

Oggi abbiamo iniziato il nostro tour andando verso nord,

dove le strade sono costellate di ulivi.

Ci siamo arrampicati fino al Castello di Aijloun,

fortezza abitata fino al 1955 dai beduini.

Da lassù controllavano Siria, Palestina e Israele.

Un delirio di scale,

un saliscendi che nemmeno i migliori squat

e che mi ha riportato immediatamente in Libano e in Oman.

Un caffè al cardomomo per riscaldare corpo

e cuore prima di spostarci verso Jerash.

Oh mamma, che meraviglia Jerash.

Sepolta per secoli sotto la sabbia,

poi scoperta e riportata alla luce,

testimonia la grandezza dell’impero romano in medio oriente.

Una vera metropoli dell’antichità,

fatta di edifici decorati e favorita dalla posizione privilegiata adiacente alle vie

commerciali nabatee,

divenne una delle città più ricche di tutto l’Impero Romano.

Si cammina per ore a testa insù e con gli occhi sgranati.

Un suono di cornamusa ci porta nel centro di un anfiteatro dove troviamo bambini danzanti

e allegri beduini suonanti.

Lungo la strada del cardo,

l’albero del pepe che non so voi ma io è la prima volta che lo vedo  

Abbiamo pranzato con riso bianco

( rigorosamente importato che qui l’acqua è davvero carente ) e verdure,

hummus e tanta frutta.

Rientrati ad Amman ci siamo fermati al Souk

che qui si trova nella città vecchia ed è pieno di ciarpame

in gran parte cinese perciò davvero poco interessante.

Il mercato ortofrutticolo, invece, è un tripudio di colori.

Un delirio di gente urlante e caschetti di banane piccoline ma buonissime.

Seduta davanti al camino nella hall dell’albergo,

mentre scorro le foto e whatsappo gli auguri di fine anno in anticipo

( che domani si parte per il campo tendato e di connessione non se ne parla nemmeno )

che ripenso a quanta bellezza ho avuto la fortuna di vedere quest’anno.

Odio i bilanci ed i buoni propositi.

Detesto stilare to list e piani 

( so già che verrò ripresa per questo ma giuro che mi impegnerò ).

Dribblo la testa e seguo sempre quel pazzo del mio cuore.

Eppure riesco ad essere felice.

C’è amore nell’aria, respiriamolo.

C’è speranza, crediamoci.

C’è vita, viviamola 

 

 

 

 

Si dice che Petra sia una delle otto meraviglie del mondo antico,

il tesoro più prezioso della Giordania.

I Nabatei, arabi gitani, la crearono nel 350 a.c.

scavando la roccia calcarea che cambia colore a seconda della luce

e la trasformarono in snodo cruciale per le rotte commerciali della seta e delle spezie,

grazie alle quali Cina, India e Arabia del Sud poterono entrare in contatto con Egitto, Siria, Grecia e Roma.

Per entrare a Petra bisogna oltrepassare il Siq, stretta gola fiancheggiata da ripide pareti rocciose.

Alla fine del Siq appare maestoso il Tesoro.

Ecco, la sensazione che si prova è difficile da spiegare.

Ci si aspetta la maestosità e ci si ritrova davanti all’infinito.

Infinito dato dalla lunga passeggiata attraverso il Siq per arrivare a godere di cotanta bellezza.

Perchè la felicità è anche un lavoro, non è gratis, la si costruisce e la si cura.

E la mia felicità si nutre ogni volta che ho la fortuna di poter percorrere nuove strade.

Il nuovo anno, per me, inizia qui.

Da una notte di balli e feste in un campo beduino e qualche ora di sonno in tenda che non fa per me

– e ora ne ho la conferma –

ma che ti rimette in pace con il mondo.

Un cielo stellato ed un fuoco acceso riscaldano il cuore e riempiono l’anima.

Mezzanotte con panettone e birra calda.

Mezzanotte con la musica dei gloriosi anni ‘80 che la musica a Capodanno resta uguale da Cortina alla Giordania!

Mezzanotte senza Wi-Fi.

Chi mi conosce bene sa che odio gli auguri di inizio d’anno perchè a chi voglio bene auguro cose belle ogni giorno

ma soprattutto auguro di avere sempre un animo curioso, occhi sempre aperti e cuore pulsante 

 

 

 

 

 

Negli ultimi 7 anni, dopo la guerra in Siria,

la Giordania ha perso tantissimo turismo nonostante sia un paese sicuro e stabile

in quanto stato cuscinetto importante per Israele.

Ad Amman ci sono 4 milioni di abitanti, di cui almeno un milione sono profughi.

Nata in origine con sette colli, adesso sono diventati 22.

Abbiamo percorso km e km con il nostro furgoncino vintage,

passando dalla nebbia fitta delle montagne al sole del deserto.

Siamo saliti sul Monte Nebo per allungare lo sguardo fino alla Cisgiordania.

Poi siamo scesi a Madaba, città che custodisce la mappa mosaico di Gerusalemme

e della terra santa e dove sono tornata immediatamente bambina, ai tempi delle elementari,

quando le suore ci facevano ordinare e incollare con religiosa calma piccoli tasselli di mosaico colorato.

Ho portato a casa una collana con un ciondolo verde e rosso pieno di pietrine mosaicate.

Ho imparato che le tende che loro usano come case sono fatte di lana di capra e lana di dromedario

che con l’acqua si gonfiano e non permettono alla pioggia di penetrare e con il sole si seccano e fanno passare l’aria.

Praticamente un inverter casereccio che ho testato e che vorrei piantare nel mio giardino 

Ho ascoltato i racconti politici e religiosi dei giordani e finalmente ho fatto chiarezza su Cisgiordania, Palestina e Terra Santa

– che sono la stessa cosa, sunniti, sciiti, Islam, confini e zone – ahimè – di guerra.

Abbiamo percorso la via della seta e l’autostrada del deserto

( autostrada è un simpatico eufemismo che le strade, come il Wi-Fi, non sono il loro forte ).

Abbiamo raggiunto il Wadi Rum o Valle della Luna e dopo un pomeriggio in jeep

sulle tracce di Laurence d’Arabia abbiamo raggiunto il secondo campo tendato

dove abbiamo cenato e guardato luna e stelle luminose nel cielo 

Le tende e i campeggi non fanno per me ma la magia che si prova in questi posti è innegabile

ed il silenzio della notte magico.

 

 

In Giordania non esiste un treno passeggeri,

la loro ferrovia trasporta solo merci,

nello specifico il fosfato dal nord al sud.

Stamattina ci siamo fermati nel Wadi Rum a visitare un antico treno  turco ottomano del 1898

dismesso battente ancora bandiera turca  ottomana che percorreva sempre la stessa linea

che attraversa Libano e Siria ed arriva alla Mecca.

Percorrendo l’autostrada del deserto in meno di due ore siamo arrivati ad Aqaba, sul Mar Rosso,

la prima città ad essere stata liberata dagli ottomani ai tempi di Re Abdullah e Lawrence d’Arabia

ed è l’unico sbocco sul mare della Giordania.

( 20 anni fa è diventata porto franco perciò lo shopping è stato feroce  )

Il controllo al check point è molto accurato essendo vicinissima ad Israele e Arabia Saudita.

Ma poi arrivi in hotel e trovi l’estate con i suoi colori ed il suo calore.

Questa cosa che bastano 30 km e si passa dal freddo polare al caldo torrido è pazzesca.

E poi sarà Mar Morto e fanghi e massaggi e relax, finalmente!

 

 

 

L’alba sul Mar Rosso è talmente delicata che non ti fa pentire della sveglia ad un’ora così infelice.

Stamattina siamo partiti prestissimo alla volta del Mar Morto.

Abbiamo costeggiato il confine con Israele per circa 350 km fino a raggiungere il nostro resort.

Quattro lunghe ore sul nostro furgoncino vintage ammirando il rigoglioso verde israeliano

che loro i problemi di acqua non sanno nemmeno cosa siano ma soprattutto l’acqua l’hanno desalinizzata.

Pensare che il Mar Morto con i suoi 416 mt sotto il livello del mare sia il punto più basso del mondo fa una certa impressione

ma ammetto che non appena infangata ho smesso di farmi tante domande,

mi sono immediatamente sentita una Cleopatra de noialtri

e mi sono goduta la meraviglia di una SPA veramente naturale.

L’acqua qui è dieci volte più salata dell’acqua di mare, calda e ricchissima di minerali.

Ci si può immergere e leggere il giornale, chattare o darci di selfie 

che tanto si galleggia meglio che sul flamingo in piscina 

Abbiamo cenato all’aperto ammirando le stelle e Gerusalemme illuminata che Israele è davvero vicinissima!

 

 

Della Giordania non dimenticherò la meraviglia e lo stupore che ho provato all’ultima curva del Siq

prima di intravedere il Tesoro.

Il silenzio magico del deserto in una notte piena di stelle 

I balli intorno all’immenso falò  acceso aspettando il nuovo anno con panettone e birra calda.

Il passare dagli zero gradi con sciarpa, piumino e guanti termici ai trenta gradi con costume,

infradito e Maracaibo in sottofondo.

( tutto questo in sole due ore di macchina )

Il vento che mi ha avvolta e travolta mentre su una jeep scassata attraversavamo il rosso Wadi Rum.

La gente accogliente e ospitale.

I posti di blocco spesso e volentieri che mi sono sentita più al sicuro qui che a casa mia.

Il mio primo albero del pepe.

I fanghi neri del Mar Morto che quando si seccano pare che ti si stacchi la pelle.

Galleggiare nel Mar Morto senza trucco e senza inganno.

I tramonti.

Ragazzi, che meraviglia i tramonti giordani 

Le ore passate a scrivere durante i nostri spostamenti in quel furgoncino che mi mancherà un sacco.

La nostra guida Mutasem che pare un orsetto  della Thun ma con un bagaglio di cultura immenso.

È grazie a lui se adesso ho fugato ogni dubbio arabo,

se mi sono appassionata ancora di più a questo paese meraviglioso,

se torno a casa felice e piena di voglia di raccontare,

che un passaggio qui lo dovrebbero fare tutti almeno una volta nella vita 

 

 

 

 

  1. La vedete questa carovana?
  2. Siamo noi, il nostro gruppo giordano.
  3. Per la prima volta ho scelto un viaggio organizzato ed è andata benissimo.
  4. Se volete pianificare un viaggio non potete non dare un occhio al loro sito Viaggi Giovani:

troverete viaggi di gruppo e viaggi su misura ma soprattutto troverete gente giovane, dinamica e super disponibile!

 

 

 

Nessun commento su Giordania – tra deserto, mare, tesori e stupore!

Weekend a Varsavia – mille facce e altrettante sfaccettature di una città elogio della semplicità e della lentezza!

  Varsavia. C’è silenzio e c’è la neve   Ci sono le candele e ci siamo noi. Sono stata in Polonia per la prima volta quest’estate ed ho tanto sperato di…

 

  1. Varsavia.

  2. C’è silenzio e c’è la neve  
  3. Ci sono le candele e ci siamo noi.
  1. Sono stata in Polonia per la prima volta quest’estate
  2. ed ho tanto sperato di tornarci in inverno con la neve
  3. perché dove ci sono fiocchi c’è magia.
  4. Ed eccoci qui.
  5. Luci di Natale dappertutto, pesanti portoni in ferro decorato,
  6. neve lungo i bordi delle strade e un’atmosfera d’altri tempi.
  7. Ci ha conquistato subito.
  8. Con la sua eleganza e la sua lentezza.

  9. Con il suo freddo pungente e le sue zuppe calde.

  10. Con quel maestoso albero di Natale illuminato in piazza ed è quasi febbraio.

  11. Ecco, diciamocela tutta, l’albero vince su tutto,
  12. io posso ricominciare a canticchiare le canzoni di Natale senza vergognarmi
  13. ed in un attimo è poesia

 

 

 

  1. Il primo giorno ci siamo svegliati in una Varsavia cupa e nuvolosa.
  2. Ma la pioggia non ci ha fermato e abbiamo battuto Stare Miasto,
  3. la città vecchia, da cima a fondo.
  4. Quelle stradine ancora addobbate,
  5. i mille locali nascosti che per alcuni neanche Google Maps,
  6. le coppiette innamorate ad ogni angolo che ad averne in Francia
  7. Prévert ci avrebbe scritto un’intera
  8. enciclopedia,
  9. le chiese e i pierogi.
  10. Si, lo so che sto mischiando sacro e profano ma oggi è andata così:
  11. per metà giornata non abbiamo fatto altro che mangiare e bere
  12. e l’altra metà l’abbiamo dedicata al museo degli ebrei polacchi,
  13. il Museo Polin.

  14. In tanti mi hanno chiesto se abbiamo scelto di venire in Polonia in occasione
  15. dell’anniversario della Shoa
  16. ma no,
  17. è stato un caso, e la bellezza sta proprio qui.

  18. È sempre un colpo al cuore ripercorrere quel pezzo di storia.

  19. Passa il tempo ma fa male lo stesso, forse anche di più.

  20. Buona notte sognatori, nonostante la pioggia qui si riescono a vedere le stelle.

  21. Vorrà pur dire qualcosa, no?

 

 

  1. Varsavia è stata quasi completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale,
  2. per poi risorgere partendo dal centro storico a Stare Miasto,
  3. fedelmente riportato in vita grazie ai dipinti del Canaletto.
  4. Ed è proprio la città vecchia che è la chicca.
  5. Oggi abbiamo macinato km a Praga,
  6. l’unico quartiere scampato ai bombardamenti
  7. e che conserva tutt’ora gli edifici fatiscenti di inizio secolo. 
  8. Sono anni di fermento e rinascita,
  9. di atelier di pittori e fabbriche dismesse ora studi artistici.

  10. Sono come la nostra vicina Yugoslavia negli anni ‘80.

  11. Sono le “latterie” – una sorta di mensa ricordo dell’era comunista
  12. e ancora in voga tra gli autoctoni.

  13. Sono cioccolate calde densissime al Wedel
  14. che tuttora ha conservato lampadari e pavimenti originali.

  15. Sono le birrette a metà pomeriggio ed il loro vino, per noi imbevibile,
  16. che ci ostiniamo ad ordinare ogni sera perché sennò con che cosa si brinda?

  17. Sono i colori dei murales ed il cielo plumbeo.

  18. Sono i nostri giorni polacchi 

 

 

  1. Ci ho messo un po’ a capirla, questa città.
  2. Ci ho messo qualche giorno a comprendere la sua riservatezza
  3. ciò che mi ha fatto innamorare di questo paese così accogliente e così pulito,
    1. ciò che mi fa dire con certezza che presto ci rivedremo 

      Di Varsavia non dimenticherò le decorazioni
    2. ma soprattutto lo spirito natalizio a fine gennaio 
    3. Qui Santa Claus  batte il carnevale 10 a zero!

    4. Le zuppe calde, i pierogi due volte al dì
    5. che quelli curano il cuore più di una medicina,
    6. la birra a fiumi ed il vino che la mia nonna avrebbe definito rosolio.

    7. I suoi caffè così caldi, così liberty, così accoglienti.

    8. La cioccolata calda densissima.

    9. Il profumo di pino lungo le strade e la pista di ghiaccio che circonda la sirenetta.

    10. La pioggia  , tanta pioggia, ogni giorno,
    11. ma vuoi mettere il romanticismo?

    12. Perché Varsavia è romantica di brutto, nonostante le ferite,
    13. nonostante il dolore, nonostante tutto ciò che ha passato.

    14. Ha mille facce e altrettante sfaccettature.

    15. Ha la grazia di una vecchia signora che beve un thè caldo
    16. e l’arroganza di una teenager ribelle.

    17. Ha scorci meravigliosi e angolini con silenzi assordanti.

    18. Ha la delicatezza della semplicità.

    19. Ha l’eleganza ma soprattutto ha la lentezza.

    20. Quella lentezza che serve ad assaporare la vita  

 

 

 

  1. Noi siamo passati di qui e ci sono piaciuti tutti un sacco: 
  2. Pod Samsonem – ci siamo fermati a pranzo e ci hanno deliziato
  3. con piatti tipici e birra polacca buonissima;

 

  1. Same Fusy – sala da the carinissima, accogliente e molto polacca!
  2. Io ho preso il the di Winnie The Pooh e vi ho detto tutto!

 

  1. To Lubie – uno dei miei posti preferiti.
  2. Sembra di stare in uno di quei film romantici francesi.
  3. Candele, finestre di legno umide e musica in sottofondo.
  4. The caldo e fetta di torta obbligatori 😉

 

 

  1. Stolica – forse il mio preferito.
  2. Ristorante elegante ma non troppo.
  3. Semplice ma non troppo.
  4. I migliori pierogi mangiati a Varsavia e la carne cotta a puntino.
  5. E ultimo ma non ultimo, sono simpatici!!

 

 

 

 

 

Nessun commento su Weekend a Varsavia – mille facce e altrettante sfaccettature di una città elogio della semplicità e della lentezza!

Bordeaux – un weekend di formaggi, baguette e fiumi di vino rosso!

Bordeaux. Sono partita non in forma come al solito, stanchissima, acciaccata e a tratti fastidiosa ma tanto felice perché la sognavo da un sacco.       Il vino prepara…

  1. Bordeaux.

  2. Sono partita non in forma come al solito, stanchissima, acciaccata e a tratti fastidiosa
  3. ma tanto felice perché la sognavo da un sacco.

 

 

 

  1. Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione.
  2. Ovidio
  3. Per festeggiare la fine del nostro corso di degustazione vini abbiamo deciso di volare a Bordeaux.
  4. Un lungo weekend di formaggi e vino, di relax e passeggiate lungo il fiume,
  5. di shopping natalizio e di alberi addobbati.

  6. Atterrati just in time per cena, siamo entrati per caso a Le Petit Commerce
  7. un ex pescheria che serve pesce fresco e tanto vino.

  8. Abbiamo ordinato mezzo menù e abbiamo brindato ai nostri giorni francesi.

  9. Stavolta niente hotel ma un luminoso appartamento con pavimento scricchiolante e letti soffici.

  10. Ci siamo addormentati con la pioggia battente e ci siamo svegliati con un sole splendente.

  11. Per girare a Bordeaux non serve una guida: tutte le strade portano al Grand Théâtre.

  12. Perdersi nei dedali delle sue stradine è la vera bellezza.

  13. Passeggiare tra brasserie colorate e boulangerie che profumano di croissant al burro
  14. e spremute d’arancia è magia.

  15. Incontrare bambine con la baguette sotto braccio e la cartella sulle spalle,
  16. francesi in bicicletta con pelosi al seguito,
  17. chiese gotiche e xmas tree sbrilluccicanti che pare di essere in un racconto di Walt Disney.

  18. Mangiare tarte tatine a colazione, ostriche a pranzo e formaggio a cena,
  19. incontrare Babbo Natale e offrirgli un bicchiere di vino.

    1. È quella leggerezza che non avevo da tanto tempo,
    1. che ti fa vivere con gli occhi pieni di meraviglia ed il cuore che batte  

 

 

  1. Nel 2007 l’UNESCO ha definito il centro storico di Bordeaux patrimonio dell’umanità
  2. e nel 1998 l’ha inserita in uno dei percorsi del cammino di Francia nel Cammino per Santiago di Compostela.
  3. All’interno de l’Eglise Saint Pierre sono state girate alcune scene de Les Miserables.
  4. Ebbene, abbiamo camminato km e km per visitarle tutte,
  5. per ammirare, fotografare, vivere.
  6. Abbiamo deciso di dedicarci al sacro cazzeggio e di seguire i ritmi dei bordolesi.
  7. Sabato è giornata di mercato al Marché des Capucines
  8. dove tutta Bordeaux si rifornisce di cibi e vivande.

  9. Un must è il pranzo al Chez Jean – Mi
  10. dove ostriche e formaggi sono di casa e dopo le 15.00 il cibo è for free:
  11. tutto ciò che avanza viene regalato ed è così che ci si emoziona davanti alla vecchina
  12. che si fa incartare bruschette al prosciutto e pomodoro fresco.

  13. Freddo polare e cuore caldo.

  14. Abbiamo cenato a Le Comptoire Fromager e per me è stato delirio allo stato puro:
  15. Rosè e raclette con formaggio fuso a profusione.

  16. Nel nostro appartamento francese abbiamo brindato con Chateau S.Christophe e brie che morbido come qui giammai.

  17. Sonno profondo e valigie da fare ma quella leggerezza che non avevo da tanto tempo,
  18. che ti fa vivere con gli occhi pieni di meraviglia ed il cuore che batte  

 

 

 

  1. Mi porterò dentro il profumo di croissant che ti avvolge mentre passeggi,
  2. il freddo pungente anche nelle giornate di sole, le centinaia di persone il sabato pomeriggio in centro,
  3. il formaggio puzzone ma buonissimo, le baguette che non è solo leggenda metropolitana,
  4. i litri di vino rosso che vorrai mica non assaggiare,
  5. le ostriche che non mi piacciono ma che qui ho mangiato lo stesso,
  6. i negozi vintage dove avrei comprato tutto ( ma ci sono anche Hermes e gli amici suoi eh! ), 
  7. i bistrot piccolissimi e così accoglienti, la delicatezza dei francesi e la erre moscia che ho portato a casa con me,
  8. la magia del Natale con le sue lucine e l’allegria che travolge,
  9. le nostre chiacchere l’ultima sera nel nostro appartamento francese,
  10. il nostro brindisi francese, le nostre foto francesi,
  11. i nostri ricordi francesi, la magia francese.

  12. È così deliziosa Bordeaux che un passaggio lo dovete fare chè non può che farvi innamorare 

 

 

 

Nessun commento su Bordeaux – un weekend di formaggi, baguette e fiumi di vino rosso!

Type on the field below and hit Enter/Return to search