Confesso fin da subito che in materia di ecologia ed ambiente sono parecchio ignorante.
Ignoro, ma cerco comunque di tenere dei comportamenti
sani e funzionali all’ambiente.
Spesso, però, con pessimi risultati.
Ho avuto un fidanzato che non faceva che riprendermi per i miei comportamenti poco ecologici:
per la troppa acqua consumata per la mia routine di bellezza giornaliera,
per i mozziconi di sigaretta gettati nell’indifferenziata,
per la luce dimenticata accesa in camera,
per le troppe lavatrici.
L’unica alternativa possibile è stata cambiare fidanzato
e cercare un manuale che mi spiegasse come approcciarmi al problema,
per riempire i miei buchi neri.
Ecco che arriva Marco Pangos:
psicologo dello sviluppo, psicoterapeuta e Gestalt Counsellor,
già autore di ” 1980 ” e ” I 3 tipi di ribellione adolescenziale “,
che pubblica questo manuale contenente le 10 azioni utili a sviluppare
la propria intelligenza ecologica e a ridurre l’inquinamento psicofisico.
Che il libro l’abbia letto in un pomeriggio non serve che ve lo dica,
tanto ormai avete capito che quando decido di intervistare un autore significa che è amore.
Appuntamento davanti ad uno spritz guardando il mare,
chiaccherando di vita,
di psicologia,
di ecologia,
del suo nuovo libro.
Partiamo dalla prima cosa a cui ho pensato leggendo ” La Natura Interiore “.
Il collegamento psicologia – ecologia.
Sembrano realtà molto distanti finchè non si legge il tuo libro.
Come e perchè hai deciso di scriverne.
C’è tanto di psicologico nella nostre scelte poco ecologiche e me ne sono resa conto leggendo il tuo libro.
I colori vintage sulle confezioni per esempio.
Perchè mi sento parte in causa facendo parte di quelle persone che vengono inspiegabilmente attratte dalle confezioni o dalle copertine.
Vittima perfetta dei geni del marketing.
Credo accada perchè certe immagini e certi colori siano confortanti e alla fine tutti noi abbiamo bisogno di una comfort life.
Noi tendiamo alla comodità, e questo è un aspetto che esamino in modo particolare nel libro.
Bisogna modificare le nostre innumerevoli abitudini, soprattutto quelle tossiche per la nostra salute e per quella del nostro ambiente.
E’ un lavoro difficile, me ne rendo conto, ma è necessario se vogliamo vivere veramente liberi.
” Se lo desideri, l’universo te lo regala ” lasciamoglielo agli imbonitori scrivi nel libro.
Ma per riuscire a cambiare i nostri comportamenti dobbiamo crederci, soprattutto quando dobbiamo cambiare radicalmente le nostre abitudini.
Il coccodrillo a rappresentare i nostri istinti.
Il coccodrillo come indice di vitalità.
Raccontaci del TUO coccodrillo.
Il mio coccodrillo è una specie di bussola che mi indica quale direzione è bene che scelga.
Seguire la rotta che egli mi indica mi conferisce un senso di pienezza ed appagamento.
Non sempre riesco ad ascoltarlo, anch’io mi perdo nelle distrazioni del quotidiano, ma quando lo ascolto realmente, sento qualcosa vicino alla felicità.
Poi si può sbagliare strada, commettere errori e via dicendo, ma questo fa parte del gioco della vita.
Il verde inteso come Natura.
Come ombra.
Come energia.
Come bellezza.
Come valore.
Hai portato come esempio una città vicina a noi che ha trasformato centinaia di mq di cemento in un parco verde.
Per diventare più “green” non ci vuole poi tanto.
Chi sta seguendo questa strada, comprende nell’immediato quali e quanti siano i vantaggi, sia in termini di salute che economici.
Il verde attrae il turismo per esempio, dunque molti soldi per i territori.
Ma il verde abbassa l’aggressività, ripulisce l’aria, abbatte l’inquinamento acustico, crea nuovi spazi per l’incontro tra le persone…
Chiudi il libro con una frase che mi ha colpito molto.
” Gli esseri intelligenti sono quelli in grado di scegliere per il loro benessere e se siamo in connessione con la nostra Natura Interiore, scopriremmo che il nostro benessere si allinea perfettamente sia a quello collettivo che a quello ambientale “
Quello che ancora mi colpisce quando lavoro con i miei pazienti, è che quando ci si connette alla propria natura interiore, essa si allinea alla stagionalità riallineandosi con l’ambiente esterno.
Nel libro cito l’esempio del cibo e delle voglie fuori stagione come indice di disconnessione al proprio sé e alla natura.
Desiderare fragole a gennaio o castagne in marzo è molto comune oggigiorno, ma ecologicamente non è un buon indicatore.
Chiudiamo parlando del respiro, che tu ben sai quanto sia un discorso che mi appartiene.
Il respiro come consapevolezza di se stessi, come nutrimento, come vita, come ponte con l’ambiente esterno e con le persone che ci circondano.
Esistono dei collegamenti inspiegabili tra respiri di persone diverse che mettono a tacere il brusio dei pensieri ed i rumori intorno.
Quanto è importante prenderne coscienza e allenarlo per poter vivere appieno?
Una buona respirazione è indice di buona salute.
Seguendo il percorso dell’aria che entra dentro il nostro corpo, riusciremo a trovare la profondità di noi stessi: la nostra anima.
E quando siamo a contatto con essa, riusciamo anche a contattare quella delle persone che ci stanno accanto.
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