La stranezza sta nel fatto che io che amo così tanto questo periodo dell’anno,
che addobbo già ad Halloween,
che le canzoni di Natale come mantra sempre,
mi sia imbattuta in questo articolo ( serissimo )
nell’ultima domenica di Avvento.
L’esistenza della Sindrome del Natale
è stata accertata dall’Eurodap
(Associazione Europea Disturbo da Attacchi di Panico).
Associazione la cui finalità principale
è promuovere la sensibilizzazione dell’opinione pubblica in relazione
al Disturbo da Attacchi di Panico (DAP)
e alle varie patologie psicologiche attraverso attività di monitoraggio,
prevenzione e cura.
Sindrome stagionale che colpisce moltissime persone nel mondo
e che si sviluppa in maniera più o meno intensa,
aggravando una pre-esistente forma di depressione.
Tra le cause anche il cambio dell’ora:
la riduzione delle ore di luce influisce
su alcuni dei meccanismi legati alla produzione di serotonina,
l’ormone del buonumore.
Si pensa incidano anche fattori come il cambiamento
dell’alimentazione con cene e pranzi senza fine,
partecipazione obbligate ad eventi con amici e familiari,
necessità di acquistare regali a persone che si frequentano poco o nulla
ma che “non sta bene non ricambiare”.
Nelle forme più intense con situazioni di tensioni famigliari,
ricordi dolorosi,
ansia da prestazione,
l’euforia che caratterizza il periodo natalizio
si scontra con lo stato d’animo di chi ha subito in questo
o anche in un altro periodo dell’anno qualche tipo di trauma
che lo porta ad una un’avversione indifferenziata
verso le feste e chi le celebra.
La soluzione pare semplicissima:
aprirsi agli altri,
condividere le proprie titubanze con le persone care,
accettare sé stessi e i propri limiti.
Detto così sembra una passeggiata di salute ai mercatini di Natale.
In realtà chi prova queste sensazioni spesso si sente un giocoliere
con le palline che scivolano dalle mani.
Un acrobata senza equilibrio, un artista senza creatività.
Aprire la porta all’accettazione,
farla entrare in casa, sedercisi insieme per conoscersi meglio
è quanto di più difficile si possa immaginare.
Certo è che la paura,
di qualsiasi tipo sia,
se addobbata e illuminata
non può che assumere sembianze più belle.
Probabilmente non ce ne se libererà mai del tutto
ma non sarà più così disturbante.
Info raccolte su Informareonline