Ieri sera, dopo una vita, il mio amico Paolo mi ha finalmente invitata a cena e mi ha deliziata con i suoi manicaretti di pesce!
Anche questa volta sono tornata a casa satolla ed al posto della solita camomilla ho ingurgitato 120 granelli di Brioschi per riuscire a farmi abbracciare serenamente da Morfeo ☺
Ad un certo punto, a sorpresa, Paolo estrae un giga barattolo di Nutella pieno di latte con una strana palla granulosa in ammollo!
Con grande orgoglio mi offre in dono un paio di granelli della palla aliena per darmi la possibilità di creare una mia produzione casalinga. Ma di cosa???? E perché????
Con un sorriso tronfio mi comunica che si tratta di preziosissimi granuli di Kefir.
Totalmente ignorante in materia ho immediatamente googlato per ampliare la mia conoscenza in merito ed ho scoperto che il Kefir ha innumerevoli benefici, ma proprio tanti, perciò ho detto SI, LO VOGLIO!
Come se fossi all’altare con il prescelto accanto.
Fasciata in un voluminoso abito bianco.
Con la musica di Enya in sottofondo.
Con gli amici commossi intorno.
Invece c’eravamo solo io e la palla aliena.
Scegliendo di portarmela a casa ho scelto di prendermene cura e di farla crescere per poter disseminare i suoi granelli a casa di tutti i miei amici.
Perciò, amici, let’s Kefir!!!!!!
” Il Kefir è una bevanda di latte fermentato originaria del Caucaso (Nord Ossezia). Si tratta di un alimento simile allo yogurt ma ricchissimo di fermenti probiotici: lo yogurt infatti contiene solamente L. bulgaricus e S. termophilus mentre il Kefir contiene decine e decine di specie tra batteri e lieviti, dimostrandosi quindi un integratore molto più completo e potente rispetto al comune yogurt. Per questo i migliori benefici si hanno preparando il Kefir in casa, avendo la certezza di consumare un prodotto fresco e pieno di fermenti lattici vitali.
Per produrre il kefir in casa è necessario innanzitutto avere la colonia batterica, comunemente chiamata granuli di Kefir, da cui partire per fermentare il latte. Data la fragilità e la difficoltà di conservazione di questi fermenti, è quasi impossibile trovare i granuli in commercio, ma poichè tendono a crescere molto rapidamente, è facile trovarli in regalo dai vari appassionati.
I benefici del Kefir sono innumerevoli: i fermenti resistono ai succhi gastrici e riescono ad arrivare vivi fino all’intestino, dove aiutano a digerire proteine, zuccheri e lattosio. Aiutano a produrre anticorpi, ad eliminare le tossine e stimolano il sistema immunitario. Il Kefir è stato assicurato alla proverbiale longevità delle popolazioni caucasiche. E’ stato utilizzato come cura per tutti i disturbi dell’apparato digerente, come antitumorale e come aiuto contro i malanni di stagione. L’unica controindicazione è per chi soffre di ulcera, dato che il kefir ha una elevata acidità. Aiuta a curare eventuali disbiosi e candidiasi, ed è indicato per ripopolare l’intestino dopo una cura con antibiotici. I suoi effetti antitumorali e protettivi per il sistema cardiovascolare sono stati dimostrati sia in vitro che in vivo. Il Kefir gioca un ruolo importante per il controllo dei livelli di colesterolo. Si sconsiglia di consumare Kefir a coloro che stanno facendo una cura con integratori di vitamina C perchè potrebbe rendere questa vitamina meno assimilabile.
Come si prepara il Kefir?
La preparazione del kefir è semplicissima, la parte più difficile è procurarsi i granuli con cui iniziare la produzione. Il necessario sarà:
• Un cucchiaio di granuli di kefir di latte
• Un contenitore in vetro per la fermentazione
• Mezzo litro di latte
• Un colino in plastica
• Un cucchiaio in plastica
• Un contenitore ermetico in cui riporre il Kefir una volta che questo è pronto
Versare il latte nel contenitore per la fermentazione. Evitare di riempire fino al bordo perchè con la fermentazione il latte aumenterà di volume. Il latte può essere vaccino o di capra, intero o scremato, sia fresco che a lunga conservazione. Consiglio di usare latte fresco perchè più appetibile ai fermenti. Anche i latte di soia, riso e cocco può essere fermentato. Il Kefir prodotto con latte scremato contiene solo 60 Kcal per 100 grammi.
Una volta che il latte ha raggiunto la temperatura ambiente, versare i granuli. Coprire con della carta da forno o una garza e lasciare riposare in un luogo buio in modo da preservare le vitamine fotosensibili. Mescolare spesso. Il contenitore non va chiuso ermeticamente perchè il Kefir è composto da batteri vivi che devono respirare. Dopo 24 ore (in estate) o 48 ore (in inverno) il Kefir sarà fermentato a sufficienza, e il caglio si sarà separato dal siero. Il siero è molto acido, e di solito lo butto via ma può essere conservato in frigo e utilizzato per fare pane e ricotta. Per separare il siero dal caglio, sarà sufficiente versare molto lentamente il contenuto del vasetto in un colino piuttosto capiente. Il siero scenderà subito, mentre il caglio, più solido, resterà compatto. Una volta eliminato il siero, si farà scendere il Kefir con l’aiuto di un cucchiaio, mescolando finchè non resteranno soltanto i granuli.
I granuli verranno immediatamente messi in nuovo latte per la successiva fermentazione, mentre il kefir pronto può essere riposto in frigorifero, in un contenitore ermetico, e si conserverà una settimana. E’ importante che colino e cucchiaio siano in plastica perchè il metallo uccide i fermenti! E’ meglio evitare di fermentare il Kefir per più di 48 ore perchè diventerebbe troppo acido, un po’ piccante e frizzante, e pur essendo commestibile, il sapore forte non è gradito a tutti i palati. Il Kefir prodotto in casa può essere leggermente alcolico (fino a 1°) a causa dei lieviti presenti.
Alcune persone potrebbero trovare il Kefir troppo acido, io consiglio di utilizzarlo per produrre dei deliziosi yogurt alla frutta. Sarà sufficiente tagliare della frutta a dadini (lamponi, pesche, mele, fragole o altro, a seconda della stagione) e mescolarle al Kefir, assieme ad un cucchiaio di miele. E’ un ottimo e sano spuntino nelle calde giornate estive.
Essendo una colonia di organismi viventi, il Kefir può andare incontro a sofferenza: il metallo (posate, colini) rilascia sostanze tossiche che uccidono i fermenti, così come vengono uccisi dal cloro presente nell’acqua. I granuli non vanno mai lavati, al limite si possono sciacquare in un po’ di latte fresco nel caso siano appena arrivati da un viaggio via posta. Se il Kefir è sofferente, la separazione del caglio dal siero potrebbe non avvenire in modo completo. Ciò può essere dovuto ad una recente divisione dei granuli, a temperature sfavorevoli, a un cambio di ambiente (passaggio da un tipo di latte ad un latte diverso) o più comunemente al sovrappopolamento dei granuli. I granuli infatti tendono a moltiplicarsi a dismisura e hanno bisogno di essere sfoltiti. Un cucchiaio di kefir è sufficiente per mezzo litro di latte, se i granuli diventano troppi e non si aumenta proporzionatamente la quantità di latte questi possono soffrire e non fermentare correttamente. La soluzione è scartare di volta in volta i granuli in eccesso: si possono mangiare utilizzandoli come se fossero fiocchi di latte, oppure si possono dare in adozione a qualche amico, o semplicemente buttarli.
Un altro consiglio per mantenere i granuli sempre al top è quello di rinvigorire il ceppo: dopo molte fermentazioni i granuli potrebbero indebolirsi, per cui potrebbe essere utile aggiungere ogni 6 mesi un flaconcino di Kefir biologico acquistato nel proprio negozio di fiducia. Il Kefir acquistato dovrà essere bianco e privo di additivi e aromi. Ricordate che il peggior nemico del Kefir sono le contaminazioni, quindi fate attenzione ad utilizzare contenitori sempre ben puliti e mantenere i vostri granuli il più possibile in condizioni di sterilità”.
( fonte: http://www.altairgarden.it/ )