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Life, Love, Passion

Weekend in Franciacorta – di vigneti, fiori e bollicine!

  Passare da Hong Kong alla Franciacorta è un attimo. Siamo arrivati con la pioggia battente eppure la meraviglia è comunque lì ad attenderci. Passiamo subito in cantina San Cristoforo che…

 

Passare da Hong Kong alla Franciacorta è un attimo.

Siamo arrivati con la pioggia battente eppure la meraviglia è comunque lì ad attenderci.

Passiamo subito in cantina San Cristoforo che è il mio preferito.

Ci accoglie Bruno insieme al fedele cane Kàbul –

con pallina da tennis stretta tra i denti che lascia solo quando stappiamo la prima bottiglia di Pas Dosè e conquista il tappo!

Mi piace il mood che si respira qui in Franciacorta ma l’idea non era di rilassarsi e basta?

Naaaaa: dici vino, dici bollicine, dici degustazioni.

 

La magia ci travolge appena mettiamo piede al Cappuccini Resort:

un ex convento ristrutturato e trasformato in Hotel e Spa.

Si sale sulla collina costeggiando vigneti e distese di uliveti e si arriva in paradiso.

Circondati dal verde e dal silenzio che regna sovrano.

Avvolti da nuvoloni neri che gridano tempesta eppure le lanterne

che illuminano la via ci mettono subito in pace con il mondo.

Ci ritroviamo nel mezzo di una conclave di produttori di Franciacorta.

Una loggia massonica delle bollicine.

Slow Food ha incoronato 20 produttori e li ha riuniti qui per una degustazione alla cieca

e noi ci capitiamo giusto in mezzo.

Come il limone sulle cozze.

Puoi mica dire di no?

Eccoci allora al sesto/settimo/ottavo ( ormai abbiamo perso il conto )

bicchiere della giornata.

Nella chiostrina che un tempo fu la casa dei frati delle vigne,

a parlare di raccolta e di vendemmia.

Di quanto il vino sia passione.

Di quanto il vino sia fatica.

Di quanto il vino sia emozione.

Di quanta magia ci sia in un bicchiere

che troppo spesso beviamo

senza però viverlo per davvero.

 

 

 

{ Ciò che nella vita rimane, non sono i doni materiali,

ma i ricordi dei momenti che hai vissuto e ti hanno fatto felice }

È meraviglioso svegliarsi in una giornata di sole tra distese di vigneti e piccoli orticelli coltivati

in quella che somiglia così tanto ad una favola.

Sono arrivata qui piena di entusiasmo che i segni positivi c’erano tutti fin da subito.

Facciamo colazione affacciati al chiostrino esterno ed io rimango incantata dal rosmarino,

dalla salvia, dal croissant al burro ripieno di marmellata homemade,

dalla spremuta di arance appena fatta ma soprattutto dalla pace che ci avvolge.

Ma è con il massaggio rilassante di un’ora che mi sciolgo per davvero.

Perché i Cappuccini avevano anche pensato ad una grotta che ora è diventata Spa:

candele, profumo di vaniglia, calde coperte e ancora la pace.

Però siamo nel cuore della Franciacorta e vuoi non farti almeno una degustazione al giorno?

 

Arriviamo da Bersi Serlini e ci si para davanti l’immensità sottoforma di vigneti

con in mezzo una piccola casina arancione: il più piccolo ristorante in Franciacorta.

Aperto su prenotazione e completamente immerso nelle vigne.

Che è delizioso che ve lo dico a fare?

Chiara e Stefania ci travolgono con i loro racconti ed il vino

che degustiamo accompagna le nostre chiacchiere.

Finisce con un baule pieno di bottiglie che vengono a casa con noi

ed il cuore felice perché il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione,

non c’è nulla di più vero.

La cosa veramente bella delle nostre giornate sono le persone che incontriamo,

i loro racconti, le loro passioni, la gioia che mettono nel nel raccontarsi.

 

 

Da Bohem, sul lago d’Iseo, è colpo di fulmine.

Ci siamo arrivati grazie ad una soffiata di quelle giuste e ci abbiamo lasciato il cuore.

Ci sono delle strane sere in cui i fiori hanno un’anima.

E poi c’è un posto nel mondo che racchiude fiori, colori, bellezza, serenità, magia.

A Paratico, in un ex stazione ferroviaria, Alberto e Ulrika hanno creato il loro piccolo paradiso.

Un po’ bistrot, un po’ confetteria, molti fiori ma soprattutto l’incanto.

Raccontarlo è difficile, bisogna viverlo.

Per chi è di passaggio in Franciacorta è tappa obbligata.

Io ci ho lasciato un pezzettino di cuore.

 

 

 

Per chi volesse organizzare un weekend di relax,

buon cibo e buon vino noi siamo passati di qui:

Cappuccini Resort

per dormire, per rilassarsi, per farsi massaggiare e per nuotare nella loro piscina

tra vigneti e uliveti ma anche per cenare nel loro delizioso ristorante illuminato da candele e lucine magiche

San Cristoforo

cantina: buon vino e tante chiacchere che loro sono accoglienti come pochi!

Bersi Serlini

potete visitare la cantina accompagnati dal loro sommelier

e godervi una degustazione vista vigneti.

Chiara Bersi Serlini vi conquisterà con la sua travolgente allegria!

Dispensa Pani e Vini

se magna e se beve da dio!

Bohem

vi dico solo: andateci!

 

 

 

 

 

 

 

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Un weekend di totale relax a Rogaška Slatina all’Atlantida Boutique Hotel!

    Parliamo di terme, di Spa, di benessere, di un weekend di relax assoluto .       Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse…

 

 

Parliamo di terme, di Spa, di benessere,

di un weekend di relax assoluto .

 

 

 

Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare.

Forse perché non può essere comprato.

I ricchi comprano rumore.

L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca.

 

 

E’ stato un weekend rigenerante,

di quelli che ti rimettono in pace con il mondo,

di quelli che torni a casa e ti senti una regina.

Rogaška Slatina la nostra destinazione.

Centro termale di fama mondiale,

conosciuta da sempre per la sua acqua unica:

lDonat Mg

Grazie alla sua composizione chimica in quanto ricca di magnesio, calcio,

fosfati e bicarbonati ed alle sue proprietà

viene utilizzata a scopo terapeutico da più di 200 anni.

 

 

 

Ci ospita l’ Atlantida Boutique Hotel

Completamente ristrutturato nel 2016

dopo essere stato chiuso per ben 35 anni,

ha rimodernato la parte esistente

alla quale se n’è aggiunta una nuova

dotata anche di Centro Wellness con Spa –

ad uso esclusivo degli ospiti dell’hotel,

palestra,

sala conferenze,

due ristoranti – di cui uno a buffet ed uno à la carte

ed una grande terrazza dove poter mangiare con la bella stagione.

 

 

La prima cosa che colpisce è la grande hall arredata in stile moderno

con un caleidoscopio di colori che a me è piaciuto moltissimo.

Il caffè, Illy, che ordino appena arrivata

mi viene servito mentre mi rilasso in un’avvolgente poltrona viola

Risultato:

la voglio uguale anche nel mio salotto

che così bene si sta solo tra le braccia del principe azzurro 😉 

 

 

Ma la vera bellezza si rivela quando arriviamo in camera.

La nostra affaccia sulla collina Janina,

un’oasi verde di pace e serenità.

sembra di stare in una foresta incantata

dove l’unico “rumore” è il cinguettìo degli uccellini.

Finisce che diventiamo un tutt’uno con le sdraio tatticamente piazzate in terrazza

e un paio d’ore passano in un baleno.

Ma del lettone ne vogliamo parlare?

E della vasca vista infinito?

 

 

Sul far del tramonto è dalla vasca vista infinito che devo uscire per scendere a cena

ma ammetto la mia debolezza:

ci ho pensato e ripensato perchè credetemi che vasca batte fame 10 a 0.

Mi sono sentita un’eroina,

una donna tutta d’un pezzo,

che uscire da lì è cosa only for the brave, credetemi!

 

Al ristorante al piano terra c’è un’ampia scelta a buffet

che comprende i primi, i formaggi, la verdura, la frutta ed i dolci

mentre i secondi vengono serviti direttamente al tavolo, previa ordinazione.

La mia scelta va diretta sui piatti tipici:

ljubljanska e insalata capuccio che a casa non mi ricordo nemmeno esistano

ma nel preciso momento in cui varco il confine sloveno per me sono un must:

questo è il binomio perfetto!

 

 

Chi mi conosce bene sa quanto io ami rilassarmi

( nonostante sia sempre in mille cose affacendata )

Chi mi conosce bene sa quanto a lungo io riesca a dormire

( nonostante 24h sembrino non bastarmi mai )

Chi mi conosce bene sa quanto io apprezzi il silenzio umano

per lasciare la parola della natura

( nonostante io non sia capace di smettere di ciarlare ).

Chi mi conosce bene sa quanto tutto ciò sia discordante con la mia routine

eppure vi giuro che è così.

Mettetemi nella condizione di non fare nulla ed io salgo sul podio.

Vinco già a tavolino, vi avverto.

Tutto questo per dirvi che la zona Wellness e Spa è davvero una piccola perla.

Un angolo felice in mezzo alla foresta incantata.

Un’oasi rigenerante piena di bella energia.

 

Noi, tra piscina, idromassaggio, sauna e bagno turco

ci abbiamo passato l’intera domenica

ma una menzione a parte è per la salt room.

40 minuti di puro benessere in un ambiente completamente avvolto nel sale,

intorno ai 20°,

senza sostanze inquinanti,

assolutamente secco,

con un’umidità media del 50%.

Un trattamento semplice ma molto potente

e incredibilmente ricco di virtù benefiche.

Tra cui grandi vantaggi per il sistema respiratorio,

per la pelle e per l’umore.

( io aggiungerei anche per il sonno che poi mi sono fatta 12 ore filate !!

E sulla mia faccia da branzino – al sale – via prego, passate oltre!! )

 

 

Che ne dite di venire qui, provare e poi ne riparliamo?

Ma attenzione: una volta che si inizia, smettere è difficilissimo!

Ultimo ma non ultimo e moooolto importante da sapere: 

l’Atlantida Boutique Hotel è aperto tutto l’anno

ed il personale è davvero meraviglioso.

Per chi avesse bisogno di avere la certezza di avere delle cose da fare

perchè teme di annoiarsi alle Terme sappiate

che ci sono anche un paio di musei interessanti da visitare.

Noi abbiamo fatto una visita guidata dell’ Anin Dvor ,

proprio di fronte all’hotel, 

dove,  

nella sala principale – piena di cristalli di vetro che scendono dal soffitto –

si tengono spesso eventi e vengono celebrati matrimoni e

dove abbiamo visto come si lavora il vetro: 

materia in cui Rogaška eccelle.

Abbiamo ammirato la collezione di grafiche di Kurt Müller,

la raccolta di Aleksander Jurkovič

una stanza che raccoglie tutti le tipologie di arbusti presenti nei boschi circostanti

e l’acqua che sgorga direttamente dalla terra.

 

Menzione a parte per i tappini rossi che vedete qui sotto:

li usava il mio nonno in periodo di vendemmia e per me è stato un colpo al cuore,

un ritorno alla mia infanzia felice.

E’ stato un momento di pura emozione.

 

Potete anche visitare il museo ed il negozio della Kosmetika Afrodita

creme, acque micellari, maschere di bellezza,

prodotti per la detersione dei bambini.

Tutto in un’atmosfera molto hygge.

Io ne sono uscita con due borse stracolme

e la speranza di eliminare tutte le rughe che fanno capolino ogni santo giorno.

 

Oppure il Museo di Rogatec

e la La Vetreria di Rogaška

che per il poco tempo non sono riuscita a visitare ma mi assicurano essere molto interessanti.

Ma è soprattutto se avete bisogno di relax,

di pace,

di passeggiare nei boschi,

di respirare e di respirarvi

di assentarvi dal mondo

che non potete non venire qui

e connettervi con la natura.

 

Ne uscirete sicuramente soddisfatti.

A me rimarrà negli occhi l’incanto della foresta lì fuori,

mentre a bordo piscina

mi sentivo totalmente in pace con me stessa e con il mondo intero.

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Bistrot Bosio – l’aperitivo che non ti aspetti!

      Avete già capito che toccherà ripassare per provare anche l’aperitivo,  vero? Ci eravamo lasciati così, dopo una fantastica degustazione dolce – tra fragole, burro della Normandia, frutto…

 

 

 

Avete già capito che toccherà ripassare per provare anche l’aperitivo,  vero?

Ci eravamo lasciati così,

dopo una fantastica degustazione dolce

– tra fragole, burro della Normandia, frutto della passione

e il mio amato pistacchio di Bronte.

( per chi se la fosse persa, trovate il racconto completo qui )

 

 

 

Non potevamo, quindi, non tornare sul luogo della lussuria gastronomica.

Non potevamo non provare i meravigliosi cocktails

creati dietro al bancone del bar

mentre noi degustavamo bavaresi, cheesecake

e Sacher bianche.

 

E poi era assolutamente impensabile non assaggiare quei macarons

che mi hanno fatto innamorare:

un colpo di fulmine al primo sguardo,

un pensiero fisso fino al momento in cui abbiamo rimesso piede al bistrot.

Rieccoci, finalmente, al Bosio.

 

 

 

Siamo arrivati per assaggiarne un paio ed è finita che ne abbiamo bevuti sette.

 

Complici i racconti appassionati di Gian

– che nonostante professi la sua non perfetta conoscenza della materia 

in realtà è un fiume in piena,

capace di farmi appassionare al Moscow Mule quando io,

da sempre,

l’ho bistrattato a favore del tanto amato Gin Tonic.

 

 

 

Ebbene, gente, la situazione si è ribaltata.

La sorpresa ha vinto.

La capacità e la passione di Gian hanno cambiato le carte in tavola.

Una nota di merito va alle tartine che accompagnano i drink.

Sempre due a testa e sempre diverse a seconda dell’estro del giorno.

Potete trovare salame nostrano,

Pata Negra,

taglieri di affettati vari,

formaggi francesi,

panini gourmet – noi ne abbiamo assaggiato uno delizioso alle melanzane 

ma anche proposte Veg

come dei buonissimi crostoni di pane con purea di pomodoro e olio crudo

che la semplicità, si sa, vince sempre.

 

 

 

Sarebbe difficile e noioso stilare una lista di tutto ciò che abbiamo assaggiato,

ma soprattutto non renderebbe giustizia alla passione

che viene messa per fare ogni singolo drink,

perciò ho deciso di creare una rubrica settimanale in cui ve li presenterò uno ad uno,

raccontandovi degli ingredienti,

delle curiosità,

del tocco di Bosio perchè mai parole furono più vere di quelle di B. Franklin:

Non ci può essere una bella vita dove non c’è buon bere.

 

 

 

 

Anche in questo caso il mio cuore ha il suo personale podio:

Medaglia d’oro: Moscow Mule

leggermente piccante, grintoso, che scalcia come un asino ( e da qui il Mule del nome ).

Ritornato in voga a New York negli anni 2000.

Prettamente estivo e rinfrescante.

Composto da una piccola percentuale di vodka Moskovskaya, lime spremuto,

ginger beer e anice stellato

che Gian ha accompagnato con un Croque Monsieur da perdere i sensi.

Per chi non l’ha ancora mai provato, a prima vista potrebbe sembrare un semplice toast

invece ha un’anima di besciamella,

prosciutto cotto e gruviera grattugiato.

Chiuso e ricoperto di altra besciamella e gruviera, 

anzichè passare nella tostiera viene cotto al forno.

Consigliato anche in pausa pranzo: veloce, caldo e golosissimo.

 

Medaglia d’argento: Italian Mule 

 

Inventato da Roby Marton – produttore di Gin trevigiano che,

oltre ad inventare l’Italian Mule,

ha creato un gin botanico

che è ora tra i più apprezzati al mondo.

L’Italian Mule viene servito in un particolare bicchiere in latta che già di suo fa un figurone.

Composto da Gin Roby Marton, succo di lime e pimiento al posto del ginger beer

è talmente buono che va giù come l’acqua e una volta provato non riuscirete più a farne a meno.

 

Medaglia di bronzo: l’Americano Inaspettato

La prima cosa che colpisce è che viene presentato nel tumbler alto

anzichè nel solito tumbler basso ed il colpo d’occhio non è niente male.

Rivisitazione del classico americano:

due parti di bitter, due parti di vermouth ed una spolveratina di soda

con un’aggiunta di essenza di arancia amara, un paio di gocce di angostura all’arancia

e delle fettine di arancia all’interno per stemperare il tutto.

Il Vermout usato è il Peliti – torinese doc – amaro ma leggermente più speziato.

Ebbene, io sono una gran estimatrice dell’Americano perciò non potevo lasciarlo fuori dal podio

ma credetemi che è una lotta all’ultimo sangue.

 

Ma degli altri non ne vogliamo parlare?

 

Ci vediamo sabato prossimo con il

Bosio’s Drink of the Week

per il primo Cocktail!

 

 

Bistrot Bosio –  Via Trieste, 153 – Staranzano

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Foto di Felice Sorrentino

 

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Panetteria Bosio – fermarsi per caso e finire per assaggiare tutto!

    PARLIAMO DI DOLCEZZE         Siamo capitati per caso in questo piccolo, delizioso, accogliente, dolcissimo mondo. Sulla strada principale di Staranzano, tra casette circondate da giardini…

 

 

PARLIAMO DI DOLCEZZE

 

 

 

 

Siamo capitati per caso in questo piccolo, delizioso, accogliente, dolcissimo mondo.

Sulla strada principale di Staranzano, tra casette circondate da giardini verdi,

sorge il Panificio Bistrot Bosio

Impossibile non vederlo e altrettanto impossibile non fermarsi.

Facciata in pietra viva e caldo rosso bordeaux.

Una torretta che richiama i castelli, i principi e le principesse delle favole.

Decidiamo di fermarci e di prenderci un caffè al volo.

Seeeeeee.

L’arredamento stile francese, il legno alternato all’azzurro delle sedie,

i fiori sui tavoli,

i morbidi cuscini

e le vetrate enormi che lasciano entrare il sole ci conquistano

e ne usciamo sul far della sera,

dopo aver assaggiato tutto il menù.

 

 

 

 

Scegliamo il tavolo all’angolo, quello con i famosi morbidi cuscini, e veniamo serviti da Gianfranco,

ultimo delle quattro generazioni dei Bosio

che ha creato un paradiso di dolcezza in un contesto cittadino.

Gian ci travolge con i suoi racconti e la sua passione per panificazione e pasticceria.

Per lo studio certosino con cui vengono creati i dolci.

Per i suoi racconti parigini di boulangerie ma anche di burro di Normandia “Elle & Vire”,

di caffè e della nostra famosa pinza.

Che deve avere un taglio a doppia ZZ che in cottura forma una corona, lo sapevate?

Indecisissimi su cosa scegliere optiamo per una degustazione

che accompagniamo con caffè prima e Moscato poi. 

Un tripudio di cioccolato, cocco, fragole, arancia e pistacchio

( ebbene sì, proprio quel pistacchio di cui vi parlo sempre e di cui in Sicilia ho fatto incetta! ).

Iniziamo da una rinfrescante mousse alla menta e al cioccolato

che ricorda un pò l’After Eight inglese.

Menta, caffè e cioccolato sono gusti sud americani che si sposano molto bene e risultano perfetti prima del caffè.

Continuiamo con una bavarese al cocco con una ganache al cioccolato

e tante scaglie di cocco in copertura

– che per un’amante del cocco come me è già delirio.

Ma è con l’arrivo del caffè che il gioco si fa duro:

quando veniamo travolti da una profusione di pistacchio di Bronte su base di

biscuit al cioccolato,

ganache al pistacchio con sopra una bavarese al pistacchio, per finire con una ganache al cioccolato scuro

e ancora scaglie di pistacchio.

 

Per la cronaca, sono morta e poi risorta solo per assaggiare la portata successiva 😉

La mousse all’arancia con una gelée all’arancia navel

e la cheesecake con gelatina al frutto della passione e interno al cioccolato bianco

La sorpresa è stata il Moscato di Lignana che, insieme al cioccolato bianco, ha perfettamente bilanciato

l’acidità del frutto della passione.

Per chiudere una cheesecake di fragole servita nel bicchiere

con una gelée naturale di fragole e base di biscotti inglesi.

 

A pancia piena e cuore gioioso posso dirvi che il mio podio è: 

Medaglia d’oro: il pistacchio in tutta la sua magnificenza

Medaglia d’argento: la cheesecake al frutto della passione accompagnata dal Moscato di Lignana

Medaglia di bronzo: la cheesecake di fragole servita nel bicchierino

Menzione d’onore alla Sacher Bianca rivisitata alla Bosio maniera con la collaborazione di pasticcieri austriaci.

Presente il classico pan di spagna al cioccolato della Sacher Torte di Vienna ma,

tra i due strati,

anzichè la solita marmellata di albicocche,

hanno optato per una marmellata naturale di lampone

con sopra una ganache al cioccolato bianco!

 

Avrete certamente notato che i dolci non hanno un nome:

ebbene sì, è proprio così.

Ogni due settimane cambiano,

seguendo l’estro del pasticcere e di Gian che assaggia tutto, sempre e comunque,

prima di far uscire un nuovo dolce dalla sua cucina.

Perciò abbiate fede ed affidatevi a loro per la scelta.

Non rimarrete delusi, ve lo assicuro!

 

 

 

Il re della degustazione, Mr. Pistacchio di Bronte

 

 

 

 

La regina della degustazione, Mrs. Cheesecake al frutto della passione e cioccolato bianco,

la mousse all’arancia

 

 

 

 

La cheesecake alle fragole con gelée naturale di fragole

 

 

 

La bavarese al cocco con la ganache al cioccolato 

 

 

 

Con il titolare Gian Bosio, tra un moscato ed una cheesecake al frutto della passione

 

 

 

La Sacher Bianca – rivisitazione della classica Sacher alla Bosio maniera

 

 

 

Il meraviglioso banco dolce del Bosio dove potete trovare anche dei mega strepitosi macarons, rigorosamente ricetta francese originale.

 

 

 

 

 

Per una cultrice del caffè come me, assaggiarne uno nuovo è emozione pura.

Il Club Kavè è stato illuminante:

tazzine dai colori accesi, profumo fruttato e gusto strutturato.

Fa parte del gruppo Filicori che decide di puntare su un prodotto di alta qualità

dopo più di 40 anni alla guida della torrefazione bolognese Filicori Zecchini.

Lo abbiamo abbinato al pistacchio e ai tre cioccolati

prima di passare al Moscato di Lignana

che ha chiuso la degustazione.

 

 

 

 

 

Ho passato un pomeriggio ad assaggiare, fotografare,

gironzolare tra i forni che panificano più volte al giorno,

baguette appena sfornate,

salumi e formaggi francesi

 – che per chi mi conosce bene sa che uscirne indenne è cosa pressochè impossibile – 

Ma soprattutto, tra una chiacchera e l’altra,

ho scoperto che Bosio al tramonto si trasforma:

gran scelta di vini e cockail accompagnati da taglieri di salumi e formaggi.

Avete già capito che toccherà ripassare per provare anche l’aperitivo vero?

 

 

 

 

 

 

Se decidete di ordinare la vostra torta di compleanno,

di assaggiare quelle meravigliose mignon

o semplicemente di passare a dare un’occhiata

Panificio Bosio –  Via Trieste, 153 – Staranzano

oppure potete visitare le loro pagine

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Foto di Felice Sorrentino

 

 

 

 

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Del degustare vino e vita!

  { quando ciò che hai sempre pensato coincide con ciò che scegli di fare } Quando il vino entra, strane cose escono. Molto spesso la risposta galleggia tra le…

 

{ quando ciò che hai sempre pensato coincide con ciò che scegli di fare }

Quando il vino entra, strane cose escono.

Molto spesso la risposta galleggia tra le bollicine di un bicchiere di vino.

Molto spesso la risposta giá c’è e noi non ce ne accorgiamo.

Molto spesso abbiamo solo bisogno di seguire il cuore.

Ho deciso di dedicarmi finalmente a quelle passioni per cui non ho mai trovato il tempo.

Ho deciso di imparare a degustare per assaporare appieno non solo il vino ma la vita stessa.

Perché alla fine le due cose coincidono.

Ci vogliono pazienza, calma, lentezza per entrare in sintonia con un bicchiere di vino

che a berlo tutto d’un fiato sono bravi tutti ma comprenderlo,

goderne, permettergli di raccontarsi, è cosa ardua.

La magia sta nell’ascoltarlo, nel capirlo,

nel guardarlo con occhi curiosi, naso goloso e cuore aperto!

Ero bambina e con il mio nonno vendemmiavo felice e assaggiavo,

eccome se assaggiavo.

Ancora oggi, ogni volta che guardo dentro al bicchiere,

rivedo quella bambina bionda con le codine che rincorre felice il suo nonno tra le vigne.

 

Maggiori info in merito al corso Sorso di Vino le trovate qui

Enoteca Bischoff

Docet – Sorsi di Cultura

Photo Stefano Quarantotto

 

 

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Biodelivery! Frutta e verdura bio online!

  PARLIAMO DI FRUTTA E VERDURA BIO E DI BIODELIVERY { piccolo racconto felice di un lunedì mattina in ufficio con foto del martedì nella cucina della lazy home 🏠…

 

PARLIAMO DI FRUTTA E VERDURA BIO E DI BIODELIVERY

{ piccolo racconto felice di un lunedì mattina in ufficio

con foto del martedì nella cucina della lazy home 🏠 }

Tempo uggioso.

Leggi pioggia debole e umidità persistente.

Umore da lunedì.

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