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Buona Pasqua!

  BUONA PASQUA È questo che intendo quando dico che, ogni tanto, c’è bisogno di trovare il tempo per assaporare, per stare con se stessi, per vivere lentamente, per scoprire…

 

BUONA PASQUA

È questo che intendo quando dico che, ogni tanto,

c’è bisogno di trovare il tempo per assaporare,

per stare con se stessi,

per vivere lentamente,

per scoprire le nostre mille sfaccettature,

per rivivere e fermare la bellezza che i nostri occhi hanno ammirato in giro per il mondo.

Ho deciso di rinunciare all’ennesimo viaggio

per scovare scorci meravigliosi e angoli fioriti vicinissimi a me.

Ho scelto di assecondare il mio corpo che mi chiede di fermarmi e di respirare.

Ho deciso di dedicarmi finalmente a quelle passioni per cui non ho mai trovato il tempo.

Ho deciso di ricominciare a leggere ed imparare a degustare.

E la magia è avvenuta: ho incrociato gente sorridente e appassionata,

calda e avvolgente, gente viva.

Sono le storie che fanno le persone, sono i loro racconti,

le loro lacrime, i loro sorrisi.

Tanto spesso non ci accorgiamo di quanto le cose belle siano vicine,

di quanto una risata possa dare forza, di quanto sua bello rifiorire,

di quanta saggezza siamo custodi.

Quanto bella e delicata è la semplicità.

Che gusto meraviglioso ha la lentezza.

Buona Pasqua di resurrezione gente.

Buona Pasqua di serenità

🐣🐥🕊🌿

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Prima domenica di primavera: fiori, acque e castelli a Strassoldo!

  Parliamo di pizzi, fiori, acque e castelli.     E’ nella prima domenica di primavera che ricomincia la mia favola ed io torno ad essere la principessa del castello. Che…

 

Parliamo di pizzi, fiori, acque e castelli.

 

 

E’ nella prima domenica di primavera che ricomincia la mia favola

ed io torno ad essere la principessa del castello.

Che da quando ho deciso che sì, voglio crederci, le cose belle non smettono di arrivare.

Sotto forma di fiori colorati,

rose rosa adagiate su veli che rendono il Castello di Sotto ancora più misterioso,

ceste di paglia che in un attimo mi riportano alla Casa nella Prateria,

uova sode, pizzi e merletti e romantici giardini.

 

 

Correva l’anno 2016 e scrivevo così.

Correva l’anno 2016 e da quel dì non sono più venuta da queste parti.

Complice un’amica milanese in visita ma soprattutto approfittando

di questa meravigliosa domenica di sole, ho deciso di tornare a sentirmi

la principessa del Castello.

Una principessa che degusta Prosecco avvolta dal profumo delle ortensie.

Una principessa felice di riabbracciare Alessandra del blog Una Casa in Campagna

che a Strassoldo è di casa e che ti conquista quando racconta dei vivaisti e dei fiorai

che espongono nel brolo.

Occhi che brillano e sorriso che travolge.

Promettiamo di riverderci prestissimo per un pranzo cittadino che poi, si sa

il tempo passa così veloce che in un attimo è autunno

e Strassoldo si addobba di zucche, mele e profumo di cannella.

 

 

 

C’è magia in quest’aria primaverile.

Ci sono pizzi inamidati sull’erba fresca.

Ci sono leggerezza e bellezza.

C’è il sole che splende.

C’è purezza.

C’è vita.

E poi c’è lo shopping che come fai a non cadere in tentazione?

Tanti espositori, mille colori, prodotti homemade,

piante rigogliose, tessuti pregiati e candide amache.

 

 

 

I Castelli di Strassoldo aprono due volte all’anno: in autunno ed in primavera.

Sono un tripudio di colori e sapori.

All’interno i percorsi e le aree di ristoro.

 

 

PER MAGGIORI INFO: 

 

http://www.castellodistrassoldo.it/

 

Facebook

 

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CI RIVEDIAMO AD OTTOBRE 2018

 

 

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La BarBs Padova – di vita, di forza, di cuore!

    Parliamo di bijoux handmade! ” L’arte vera non è quel che sembra, bensì l’effetto che ha su di noi “      Ho conosciuto Barbara ad un compleanno…

 

 

Parliamo di bijoux handmade!

” L’arte vera non è quel che sembra, bensì l’effetto che ha su di noi “ 

 

 

Ho conosciuto Barbara ad un compleanno a Padova.

E’ stato amore a prima vista perchè non si può rimanere indifferenti

di fronte a cotanta energia, cotanto colore, cotanta positività.

Barbara Padovan, amante dell’arte, dei colori, dei tattoo.

Ex responsabile commerciale di un’azienda veneta, 

con La BarBs finalmente realizza il suo sogno:

un brand tutto suo in cui progetta e realizza bijoux per uomo e per donna, completamente

fatta a mano.

 

 

Raccontaci un pò di te che ormai abbiamo perso l’abitudine di raccontarci, di guardarci, di sentirci ed io credo sia una delle cose più importanti SEMPRE ma ancor di più quando si tratta di arte.

Sono Padovan di cognome e padovana di nascita.

Mamma con origini piacentine e romane e papà nato in Sardegna!
Per acquisizione un po’ di Friuli… quindi un pò di mix italiani!
Amo la pace e la serenità anche se poi la vita non è stata proprio all’acqua di rose.

Il mio lavoro di oggi è anche il mio hobby perché amo guardare, osservare, studiare.

Amo portare me stessa e la mia storia nelle mie creazioni ma sono una frana a disegnare!

Ho 47 anni e mai avrei immaginato di poter cambiare vita lavorativa.

 

La BarBs è la tua creatura, che culli e cresci alimentandola ogni giorno con la tua passione, i colori, la voglia di portare nel mondo qualcosa di nuovo.

La BarBs nasce nel gennaio del 2015 da una foto postata su Instagram, nonostante io mi definisca “anti – social” .

Perchè in realtà sono un’artigiana: amo le mie mani coi calli, che mi fanno male a volte, ma non posso che ringraziare i social per questa opportunità.

 

Il lucchetto è ricorrente ed è parte del tuo logo.

La forma del cuore mi è sempre piaciuta.

Il lucchetto perché c’è SEMPRE una chiave per aprire la TUA porta giusta!

 

In un sabato pomeriggio tra amiche a Padova ho spulciato nel tuo campionario, tra cristallo, juta, pietra lavica, legno e raku e sono tornata a casa con un meraviglioso bracciale che è un tuo regalo ma soprattutto un simbolo: una crocetta, un cuore ed una pallina rossa.

Il Raku è stato una limited edition per il Natale 2017, le altre sono tutte pietre semipreziose.

E poi ci sono le tre Essenze:
VITA ( la sfera )
CUORE
FORZA ( la croce ).

 

 

 

Ultimo ma non ultimo, Barbara realizza gran parte dei bijoux su misura,

interpretando gusti e sogni del committente per creare l’oggetto che desiderate.

Date un’occhiata alle sue creazioni e ditemi se non sono meravigliose!

 

La BarBs

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Intervista a Filomena Torelli – quando fischiare è un’arte!

  Parliamo dell’arte di fischiare o whistler         Ho incontrato Filomena Torelli grazie ad un’amica comune, Maria Cioppi ( la sua intervista qui  ) a Pontedera.   Potrei…

 

Parliamo dell’arte di fischiare o whistler

 

 

 

 

Ho incontrato Filomena Torelli grazie ad un’amica comune,

Maria Cioppi ( la sua intervista qui  ) a Pontedera.

 

Potrei scrivere pagine e pagine su di lei perchè sono giorni che spulcio nel web

alla ricerca di informazioni

che una fischiatrice, nella mia vita, ancora non l’avevo incontrata.

 

Giovane e brillante, con un sorriso travolgente e un’esuberanza che me l’ha fatta amar fin dal primo momento.

Musicista e fischiatrice.

 

Un’artista a tutto tondo.

Se avete voglia di ascoltarla o scoprire qualcosa in più di lei:

La sua pagina Facebook

La sua pagina Instagram

Il suo canale YouTube

 

 

 

Filomena, siamo arrivate qui quasi per caso, grazie ad un incontro durante una spettacolo a Pontedera.

Toscana, mamma di due bimbi, ti definisci carismatica, originale, curiosa.

Amante dell’arte in ogni sua forma.

Raccontaci un po’ di te.

 

Curiosa è la parola chiave!

La mia curiosità mi ha portato a sperimentare e a canalizzare le mie energie in maniera positiva.

Il whistling ha preso passionalmente la mia vita quando sono diventata mamma, non avendo più tempo per studiare il mio strumento (suono il flauto traverso) ho concretizzato che avevo una capacità che altri non avevano: potevo leggere (fischiare) lo spartito in tutte le sue forme, senza omettere abbellimenti staccati, trilli e legature.

Ho cominciato ad intensificare lo studio fischiato e la resilienza di una madre fa miracoli.

Ho cominciato ad esibirmi come solista con l’orchestra poi con una pianista!

Avevo realizzato il mio sogno.

 

Appassionata di musica.

Flautista prima e fischiatrice poi.

Quando hai iniziato a suonare il flauto e da dove nasce questa passione?

 

Sono la classica bambina di paese che a 9 anni inizia a suonare in banda.

Mi emozionavo davanti al pubblico quando a soli 16 anni suonavo pezzi come “Il pastore svizzero “ di Morlacchi e piangevo dall’emozione forte (cosa che mi capita ancora! ).

Fischiare è sempre stata una realtà parallela alla musica strumentale.

Hai presente il solfeggio cantato?

Bene, io fischiavo!!!

 

Dal flauto al fischio il passo non è poi così breve.

Come ci sei arrivata?

Come dicevo prima sono due realta’ che si muovono parallelamente, che si completano ma l’una ha preso il sopravvento sull’altra nel momento in cui mi sono sentita in “cattività”.

Impossibilitata dall’arrivo dei bambini (Alessandra 6 e Daniele 3 anni) non potevo più studiare flauto e una mamma sa cosa intendo quando mi esprimo dicendo: ”mi sentivo in gabbia”!!

Diciamo che ho saputo trasformare quell’energia compressa in una forma artistica,capace di farmi risentire VIVA.

 

Suoni ancora o ti dedichi unicamente al whistle? 

Mi capita di rado ma quando suono e l’aria vibra attraverso il mio strumento ho ancora forti emozioni!

 

Quanto l’esercizio del respiro grazie al flauto ti ha aiutato a fischiare ma soprattutto ti senti ancora una musicista?

 

Fondamentali le mie conoscenze musicali: dalla respirazione all’emissione di suoni caldi e scuri piuttosto che di acuti, all’esercizio del fischiato-parlato che arricchisce le sonorità….sicuramente sarebbe stato diverso se non fossi stata una musicista!

 

Come e se è cambiato il rapporto con gli altri musicisti? Ti considerano parte dell’orchestra o “ l’ospite d’onore” ?

Sono io che, finalmente, continuo a sentirmi parte dell’orchestra…. mentre avverto con stupore, che mi accolgono come l’ospite d’onore!!

 

Hai partecipato a parecchi programmi televisivi come “ I soliti ignoti “ e “Italia’s Got Talent” e credo fossi la prima. Ho sentito parlare di whistlers stranieri ( LP, per esempio, oltre a cantare fischia benone! ndr ) ma in Italia è ancora cosa poco nota. Siete in tanti?

 

Non siamo in molti.

Ad oggi, che io sappia (che abbiano un progetto legato al fischio ) siamo solo in tre.

Ognuno con il suo genere ma uniti dalla stessa passione.

 

Ho visto che hai un repertorio molto ampio: passi da Mozart, a Puccini, al Canarino di Grupyn ( un’esibizione da pelle d’oca e la trovate su YouTube, ndr ) a Kill Bill. Le tue preferenze musicali sono le stesse sia quando si parla di musica da ascoltare che quando si parla di musica da fischiare?

 

Io ascolto di tutto.

La musica mi piace, mi fa sognare! Ma i pezzi che scelgo per il whistling sono selezionati accuratamente per poterne tirare fuori le caratteristiche fondamentali.

Rossini per l’abilita’ tecnica, Puccini per la potenza del sentimento che il fischio rievoca e spesso ho azzardato con pezzi dei Muse dove gli acuti vanno alle stelle!

Questo mi aiuta a misurarmi.

Il canarino di Grupyn è stata una vera sfida: ho avuto l’approvazione dei migliori ottainisti italiani e questo mi rende orgogliosa.

 

Hai un canale YouTube con moltissime visualizzazioni, una pagina Facebook ed una Instagram. Quanto il social aiuta a diffondere un’arte così particolare e ancora così poco nota?

 

Molto…senza sarei chiusa tra quattro mura e non avrei avuto la visibilità che ho!

Ho sacrificato la mia privacy per giusta causa.

 

Hai in previsione altre esibizioni televisive o concerti o eventi in cui potremo ascoltarti?

 

L’altro giorno sono stata ospite in diretta, a I Fatti Vostri accompagnata dall’orchestra del maestro Morselli (troppo ganzo)…

E domani (10 marzo ore 17 su radio2 ) intervistona alla radio !!

Nessun concerto in programma ma molti progetti futuri!!!!

 

 

 

 

  1. https://www.youtube.com/watch?v=Apm36shJjUs

    https://www.youtube.com/watch?v=jxL3mkNrg-0

 

 

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Milano – un weekend di BIT, amici, scoperte e risotto alla milanese!

  Milan, l’è on gran Milan E’ stato un weekend improvvisato, di quelli decisi quasi all’ultimo, sgranocchiando uno speedy lunch tra un appuntamento e l’altro. Mi sono aggregata a Chiara di…

 

Milan, l’è on gran Milan

E’ stato un weekend improvvisato, di quelli decisi quasi all’ultimo,

sgranocchiando uno speedy lunch tra un appuntamento e l’altro.

Mi sono aggregata a Chiara di MissClaire diretta alla BIT

che in realtà si è rivelata una gran scoperta ma soprattutto una prova di forza:

mi sono sentita un’eroina,

invincibile e tutta d’un pezzo,

che resistere a tutti quei padiglioni vista mare,

vista monti, vista mondo è cosa only for the brave.

E poi gli incontri: con Judith di Secret Gardens al Padiglione Israele

con cui ci ritroveremo a Tel Aviv a giugno.

Con Mutasem, la mia guida giordana che mi ha fatto innamorare della sua terra,

in collegamento video direttamente da Amman.

Praticamente eravamo entrambi in Giordania 😉

I km battuti in fiera, i colori, i profumi ed i sapori di un piccolo luogo

che racchiude il mondo intero.

 

 

 

Chi mi conosce bene sa che non ho mai avuto un gran rapporto con Milano.

Forse perchè ci siamo incontrate decine di volte

ma non ci siamo mai conosciute veramente a fondo.

Forse perchè una volta su due mi hanno rubato qualcosa.

Forse perchè io e il sole, insieme, lì non ci siamo stati mai.

Forse perchè non era semplicemente il momento.

Ebbene, ci sono tornata e mi ha conquistata.

Così viva, così luminosa, così piena di gente e di cose da fare.

Così piena di amici incontrati nei miei viaggi in giro per il mondo

ma che non ci si vedeva da un sacco.

E poi sarà che a me le emozioni mi fregano sempre

e che la lacrima in tasca non manca mai

ma, ragazzi miei,

sono stati tre giorni serratissimi di lavoro e di cuore.

 

 

 

 

Siamo state fortunatissime ed abbiamo alloggiato in un hotel carinissimo in zona hot.

Insomma, se passate da queste parti direi che è tappa obbligata.

Super comodo per chi ha bisogno di spostarsi in metro:

la Stazione Garibaldi è dietro l’angolo!

Super comodo per chi vuole soccombere allo shopping:

10 Corso Como è dietro l’angolo!

Super comodo per chi vuole visitare la nuovissima Piazza Gae Aulenti:

è dietro l’angolo anche lei!

Super mega comodo per chi vuole fare nottata all’Hollywood

– non serve nemmeno girare l’angolo, basta calarsi dalla finestra 😉

 

 

 

Ebbene, l’hotel che ci ha ospitate è il Tocq di Via Tocqueville.

Un tripudio di verde nella sala da pranzo

( e voi sapete che con me il verde vince facile! ):

arredamento lineare, stanze pulite, luminose e molto silenziose.

Mele fresche alla reception, personale disponibilissimo e sempre con il sorriso e

ultimo ma non ultimo un buon vino che il pranzo non può essere solo veloce no? 

 

 

Foto di MissClaire

 

 

Foto di MissClaire

 

 

Appena salita sul treno a Trieste sono stata travolta da quella voglia di risotto alla milanese

che mi pervade ogni volta che mi dirigo in territorio meneghino.

Pare che arrivata lì non possa stare senza,

infatti l’ho ordinato entrambe le sere,

anche durate la degustazione di pesce all’ Osteria di Brera

La cosa pazzesca di questa deliziosa osteria

è che appena entrata ho avuto un déjà – vu.

Quella sensazione di conoscere quel luogo eppure non esserci mai stati prima.

Ebbene, ho scoperto essere l’ex ristorante Orient Express –

che per chi frequentava Milano negli anni ’90 è sicuramente luogo noto.

Segnatevelo e andate a provare.

Noi abbiamo mangiato un crudo di pesce buonissimo

( che per noi triestini fuori casa è offlimits ),

fiori di zucca con le alici, lo scialatiello all’acqua con i frutti di mare,

il mio amato risotto alla milanese ( il primo! )

e per chiudere una cheesecake ed un tiramisù che riassumo con un wow!

 

 

Foto golose scattate all’Osteria di Brera by MissClaire

 

La nostra ultima cena milanese al ristorante all’ultimo piano dell’ Hotel La Gare

– in un palazzo che accoglie con un caleidoscopio di colori:

finestre illuminate, ambiente accogliente e lo Chef Matteo Minutiello che ci ha coccolato con un menù totalmente milanese –

è stata meravigliosa!

Abbiamo degustato i tradizionali mondeghili, il mio adorato risotto alla milanese,

cotoletta di vitello con le patate e un panettone ( che alla fine sta bene sempre )

con una crema al mascarpone fatta al momento e da leccarsi i baffi!

 

 

 

Molto spesso la risposta galleggia tra le bollicine di un bicchiere di vino. 

Molto spesso la risposta giá c’è e noi non ce ne accorgiamo.

Molto spesso abbiamo solo bisogno di seguire il cuore.

Molto spesso abbiamo solo bisogno di giornate così.

I miei giorni milanesi mi stanno regalando emozioni forti, incontri inaspettati,

sorprese emozionanti, persone vere ed accoglienti.

Brindo a voi e alla vita che non smette mai di sorprendermi 

 

 

 

 

 

 

 

  1. Foto di copertina Pinterest

 

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Intervista a Stefania Campanella – Formentera Non Esiste

  Formentera. La mia isla ed i suoi punti fermi. Passano gli anni ma loro sono sempre lì, ancorati, felicemente. Sempre pronti a ricordarmi che se sono vecchie abitudini evidentemente sono…

 

Formentera.

La mia isla ed i suoi punti fermi.

Passano gli anni ma loro sono sempre lì, ancorati, felicemente.

Sempre pronti a ricordarmi che se sono vecchie abitudini evidentemente sono buone abitudini.

Grazie a quel meraviglioso mondo che è Internet sono incappata in Stefania Campanella.

Me lo ricordo benissimo: a pranzo in una giornata di sole, ordinando del sushi.

E’ stato colpo di fulmine al primo ciao al telefono!

 

Stefania, dal nostro ultimo caffè insieme al Matinal di Formentera a quiPrima di iniziare a parlare del tuo libro e dei tuoi progetti raccontaci un pò di te.

Da sempre quando ho qualcosa di importante da comunicare lo faccio con la scrittura.

Infatti sono laureata in Lettere, ho fatto la copywriter per tanti anni e ho scritto qualche libro, la maggior parte per raccontare Formentera.

Non mi definisco una scrittrice, piuttosto una persona che esprime la propria creatività attraverso le parole.

 

Appassionata dell’isola. Amante della Formentera VERA.

Profonda conoscitrice dei suoi segreti e della sua gente.

Come e quando sei arrivata sull’isola la prima volta?

 

Sono arrivata una notte di agosto nel 1997, a es Pujols.

La prima impressione fu pessima e ricordo di aver detto: “Speriamo che almeno il mare sia bello!”.

Da quel giorno, non c’è più stato un anno in cui non ci sia tornata, prima per vacanza, poi per eventi di vario tipo.

 

“ Nonostante lavorassi in un ufficio, la mia mente era sempre rivolta a Formentera, al come salvarla da un turismo di massa dilagante e maleducato, al come tenere alta la reputazione dei miei connazionali in un paradiso dove la parola “italiano” era spesso sinonimo di maleducato e al come poter dare voce a tutte le persone che, come me, se ne erano innamorate. 

Spesso persone creative, artistiche, anime speciali con qualcosa da dire”.

Ti confesso che leggendo questo passo sul tuo blog ho capito che io e te avevamo molto da raccontarci.

 

E io ti confesso che quando nel 2007 inizia a intervistare alcuni isolani, a ricercare storie per Formentera non esiste, spesso mi trovavo davanti persone molto stupite “Cosa? Un’italiana che vuole conoscere le tradizioni e la cultura di Formentera?”.

La maggior parte degli italiani erano colonizzatori poco inclini ad approfondire l’anima autentica dell’isola.

Ovviamente, questa è una generalizzazione, che come sempre, include delle eccezioni.

Comunque sì, la storia tra l’Italia e Formentera è anomala, unica e surreale a volte.

Oggi credo che la situazione sia molto diversa.

 

“Formentera Non Esiste” è il tuo libro. Perché questo titolo?

 

Perché non ne esiste una, ma ognuno ha la propria.

Ci sono delle versioni di Formentera diversissime, che non si incontreranno mai, altre che convivono o si sovrappongono.

Ma non ne esistono due uguali, ecco perché è un’isola infinita.

 

Il libro ha avuto un successo clamoroso. Uscito nel 2010 e nuovamente in ristampa. Come spieghi questo successo?

 

Penso di aver avuto la giusta intuizione: raccontare Formentera a chi se ne era innamorato, condividere tante scoperte che grazie a un investimento di tempo e denaro avevo potuto raccogliere in loco, pensa che studiai lo spagnolo proprio per poter comunicare meglio con le persone.

Si trattava di fatto dell’unico libro italiano che parlasse dell’isola.

Poi, lo ho davvero scritto con il cuore, in un periodo molto difficile per me, e questo sicuramente arriva tra le righe.

 

Il nome dell’editore è Formentera Filo Blu e mi viene subito in mente il filo blu che tu racconti unisca tutte le persone che amano Formentera…

 

Il filo blu esiste davvero, ahahha. È quello che unisce tutti gli amanti della libertà interiore che Formentera regala.

Più semplicemente, è il nome che avevamo dato, il mio socio Davide Scalzotto e io, alla nostra associazione, con l’intento di promuovere un turismo creativo sostenibile sull’isola.

Forse eravamo troppo ambiziosi, ma ci siamo divertiti prima di chiudere questa avventura organizzando diversi eventi tra Roma, Formentera e Venezia, non ultimo il convegno con Ca’ Foscari da cui poi è nato il libro Formentera.

Ritratto di un’isola.

 

Si dice che l’isola sia magica, che sia un crocevia di energie positive, che una volta che ti entra dentro non ti abbandona più.

Dopo tanti anni hai capito cos’è che la rende così unica?

 

Sto tentando di scrivere un libro per spiegarlo, l’idea è di farlo uscire come continuazione di Formentera non esiste nel 2020…

Si può davvero spiegare Formentera da un punto di vista energetico, ma appunto, mi serve un po’ di tempo.

 

Le nostre strade si sono incrociate per caso, grazie al web. Perché tu hai anche un blog che, come il libro, si chiama Formentera Non Esiste.

E’ nato prima lui o è nato prima il libro?

 

È nato prima il libro il blog era un modo per richiamare dal web i formenteramanti, che come me, si sentivano attratti da quest’isola.

E la cosa ha decisamente funzionato: amici, artisti, persone interessanti, vip… mi hanno contattata in tanti, e con la stessa motivazione: per riconoscersi in una community, quella che ama la Formentera più autentica.

 

In questi anni di blog ho conosciuto persone meravigliose grazie ad internet e tu sei una di quelle.

Cosa ne pensi e come li usi per parlare della tua isola?

Intendi i social network?

A dirti la verità, li uso senza strategia.

Quando ho qualcosa da dire, o qualcosa che voglio condividere, pubblico.

Certo, in passato moderare quotidianamente un gruppo di quasi cinquemila persone non sempre è stato semplice.

C’è anche il rovescio della medaglia: oltre a tante persone fantastiche, sono arrivati anche dei rompiscatole o delle persone che hanno approfittato della mia flessibilità.

Ma a me va bene anche questo.

Si impara da tutti.

 

Formentera Soul, Formentera Gourmet, Formentera Hippy, Formentera Ladies sono tue creature.

Io ho avuto la fortuna, casualmente ( anche se chi conosce l’isola sa che lì nulla accade per caso ) di partecipare ad un incontro.

Raccontaci che cosa sono, come sono nate e come si svolgono.

Sono delle settimane esperienziali sull’isola, con tematiche diverse, di cui curo il programma, in collaborazione con un tour operator, quindi decido cosa è meglio proporre e chi è meglio coinvolgere.

Prendo in considerazione solo le cose che ho provato e che mi sono piaciute.

Formentera Ladies, per esempio, è alla sua quinta edizione (19-23 aprile 2018) ed è ogni volta un’esperienza diversa e meravigliosa, in questo caso dedicata solo alle donne.

 

Dal tuo blog: “ Era il 1967. Formentera era meta di tantissimi hippy (chiamati peluts, “capelloni”, dagli isolani) che arrivavano in questo paradiso naturale e ne rimanevano estasiati.

Dai Pink Floyd a Bob Dylan, un tuffo nella Formentera più nostalgica, per rivivere attraverso luoghi, musiche e la magia di un tempo ritrovato, una leggerezza irripetibile e un sogno che ancora affascina…”

Credi ci sia ancora traccia di questo spirito hippy?

 

Io ancora in certi angoli segreti, lo ritrovo… Non so dirti ancora per quanto.

Visto che mi parli della Formentera Hippy, ci tengo a dire che è stato un privilegio poter scrivere un capitolo sull’argomento, come contributo per il libro di cui parlavo prima, quello che l’Università di Ca’ Foscari ha realizzato su Formentera.

 

Quella sensazione di libertà che nessuno ci può togliere mentre a largo sguazziamo tra le onde.

Il respiro affannoso perché a tutta questa vita non siamo abituati.

Noi con noi stessi.

Troppo spesso estranei, pezzi di puzzle sparpagliati. 

Finalmente ricomposti.

Per me Formentera è questo.

Mi aiuta, ogni volta, a ricomporre il puzzle e mi riporta all’essenza.

 

Che bella descrizione!

Sai ho una teoria: a Formentera il tempo non è quello del fare, ma è quello che nutre… ecco perché siamo così felici quando ci accoglie nella trasparenza delle sue acque e nel calore della sua Terra.

 

Nuovi racconti, nuove uscite, nuovi libri?

 

Ti racconto del progetto realizzato per sostenere Formentera Baby, l’iniziativa che appoggia Nicolò Govoni in un’altra isola, Samos, dove sta costruendo una scuola per i bambini di questo terribile campo profughi.

Con questo intento, ho scritto FORMENTERA PARA SIEMPRE, una guida su cosa fare e cosa vedere sull’isola mese per mese.

Eventi, appuntamenti, concerti, feste e luoghi imperdibili, per vivere Formentera tutto l’anno, al meglio.

L’ebook uscirà a breve su tutti i canali di vendita online in formato epub e mobi, ma al momento si può già ordinare in formato pdf sul mio blog.

Link al libro Formentera para siempre: http://www.formenteranonesiste.com/2018/02/formentera-para-siempre.html

Link al cartaceo Formentera non esiste: http://www.formenteranonesiste.com/il-libro-nuova-edizione

 

 

 

 

 

 

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