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Life, Love, Passion

Hey you, Summer! Io ed i miei #top 9 ci siamo!

Che l’estate sia la MIA stagione è chiaro. In alto l’abbonamento al Beach Club. Abbasso lo SkiPass. Si dice che la data di nascita conti. Fine agosto, quando sono nata…

Che l’estate sia la MIA stagione è chiaro.

In alto l’abbonamento al Beach Club.

Abbasso lo SkiPass.

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Si dice che la data di nascita conti.

Fine agosto, quando sono nata io, è ancora estate?

La prima pioggia di agosto che rinfresca il bosco mi ha sempre incasinato…un sacco di compleanni con copertina di pile e galoche anziché pareo e infradito 🙁

Le mie Top #9 per l’estate variano.

Come il mio umore.

9 perchè mi bastano.

9 perché le cose di cui ho bisogno quest’estate sono loro e sono 9

9 per me perché per tutti i top sono sempre #10.

Mai come quest’anno sole, mare e sabbia nella mia vita per accogliere l’autunno con il mood giusto 🙂

L’estate addosso davvero ( io proprio non riesco a smettere! No no! ).

Per la prima volta ho una casa al mare.

Azzurra e bianca.

Piena di sole.

Circondata dai pini e dal frinio delle cicale.

Ormai vivo quì.

E sono felice.

1. HelioCare Ultra e Hawaian Tropic e Protezione 30.

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Perché sono bianca come una mozzarella ( e morbida come una burratina! ).

HelioCare Ultra la vera scoperta di quest’anno.

Su consiglio della mia dermatologa, protegge dall’interno.

Una capsula o due prima di esporsi al sole!

P.S. Non sostituisce la protezione in crema che deve essere alta sempre e comunque!

Hawaian Tropic insostituibile ormai!

2. La borsina in rete home made by la mia amica Agata per prodotti da bagno.

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Una cosa semplice che, in realtà, è una genialata pazzesca!

La mia è azzurra, ovviamente!

Cucita a mano, leggerissima e comoda da appendere in doccia.

Contiene un sacco di prodotti ( tutti quelli che non si sa dove appoggiare quando ci si fa la doccia fuori casa ) ma soprattutto si può bagnare perché si asciuga in un nano secondo.

Io non mi muovo più senza.

Agata è su Facebook:

Agata Mannino.

Scrivetele per avere la vostra borsina personalizzata 😉

3. Shampoo e Crema Nutriente Beach Hair di Cotril & Olio per Capelli al Cocco Monoï Erboristica di Athena’s.

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Perché i miei capelli sono tutto tranne che naturali.

Perché d’estate vivo con una specie di nido sulla testa che dovrebbe essere un moderno chignon.

Perché detesto pettinarmi.

Abolite le mechès quando i miei capelli sono diventati più crespi di quelli di Barbie Luce di Stelle per passare allo shatoush, forever.

Protezione con Olii e Shampoo e Creme Nutrienti che li rendono splendidi setosi e sani.

Io ho scelto #cotril in tempi non sospetti…parecchi anni fa, quando Belen non li aveva ancora scoperti ma la mia fantastica parrucchiera sì 😉

Sono strepitosi, credetemi!

4. Smalto Color Lavanda.

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Ho comprato forno, base, smalti, leva smalti etc etc etc.

TUTTO per il semi permanente.

Usato 2 volte perché con #kiko è una cosa seria.

È amore.

Quest’anno il lavanda è il mio secondo azzurro.

È serenità.

È relax.

È vacanza.

È estate.

È il nr. 331 di Kiko.

5. Hawaianas.

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Questo non è amore.

È dipendenza.

È roba da psicoterapia.

Ed il destino mi ha fatto trovare casa giustappunto sopra l’Hawaianas Store di Lignano Pineta.

Una tragedia oppure una prova.

È più forte di me.

Le vorrei tutte.

E mi sto impegnando parecchio per riuscirci 😉

6. Occhiali da sole e occhiali da gatta accecata.

Cresciuta con occhiali e lenti a contatto perché talpa fin dall’infanzia, non posso immaginare la mia vita senza.

Mi sbizzarrisco. Mi danno grandi soddisfazioni.

Quest’anno son tornata ai Ray Ban abbandonati all’inizio degli anni ’90 e alla segretaria anni ’60 che si sposano benissimo con il mio nido!

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7. La borsa Gipsy.

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Perchè chi non è stato un pò gipsy in vita sua o avrebbe voluto o lo sarà prima o poi?

Perchè di blogger è pieno il mondo – un pò lo sono pure io che è tutto un dire! – ma di gipsy in cucina ce n’è una sola!

Perchè quando la leggo mi sento semplicemente bene.

Perchè mi mette il buonumore.

Perchè è gioiosa.

Perchè le borse, in fondo, sono la mia vera unica passione.

Perchè ormai la uso per mille cose.

Perchè fa estate.

8. Libri & e-book.

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Leggere su carta, sempre e comunque.

Fino a quando la mia amica Monica ha deciso di regalarmi Kobo.

È difficile rinunciare alla comodità di avere 50 libri tutti insieme.

Più leggeri della crema protezione 30.

Più piccoli della pochette porta tutto da spiaggia.

9. Selfie & iPhone.

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Nota dolente.

Leggi punto 5.

Altra dipendenza.

Scatto scatto e scatto.

Edito edito edito.

In spiaggia più che mai.

Sarà che amo portare con me i ricordi  perché mi riscaldano il cuore.

Sarà che non riesco a stare zitta un attimo…tant’è che telefono e macchina fotografica insieme sono deleteri per me.

Parlo e fotografo.

Parlo ed edito.

E posso anche postare.

Tutto questo dal mio lettino che guarda il mare.

Parte della mia vita è tutta quì.

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Una storia di amicizia, zucchero, fantasia e passione. Creations by Sara!

        Chiariamo subito. Sara è una mia amica. Sara è LA mia amica. Perciò si potrebbe pensare chi io sia di parte perchè ci accomunano moltissime cose….

 

 

 

 

Chiariamo subito.

Sara è una mia amica.

Sara è LA mia amica.

Perciò si potrebbe pensare chi io sia di parte perchè ci accomunano moltissime cose.

E’ vero!

Ci accomunano i selfie che regolarmente scattiamo e riscattiamo 75 volte perchè l’espressione non è quella giusta e l’occhio ha la zampa di gallina ed il brufolo è in primo piano

ed il mento è doppio ed i capelli sembrano gli spaghetti di soia del cinese sotto casa e Sara non è fotogenica perciò daje de filtri sfumati che possono tutto e se non bastano quelli

sfoderiamo occhiali da sole 32 pollici che ci assicurano primi piani da copertina.

 

 

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Ci accomunano una fedelissima passione per il divano, il Festival di Sanremo, X Factor, Radio Deejay, L’isola dei Famosi, Chi l’ha Visto, Quarto Grado, FoxCrime e Alessandro Cattelan

– tutta roba seria –

bevendo Monterossa, ognuna con un bicchiere diverso perchè, piano piano, li abbiamo rotti tutti.

Ci accomuna la spesa da Zazzeron quando sulla pizza manca la mozzarella e sono già le 21.30.

Ci accomuna l’albero di Natale che iniziamo ad addobbare la prima domenica di Avvento e a smontare a Carnevale.

Ci accomuna una dipendenza, quasi inspiegabile, per i cuori di carciofo saltati con il limone.

Ci accomuna la palestra che ogni settembre incassa la quota annuale per vederci 4 volte in tutto, solitamente tutte e 4 nella stessa settimana così ci leviamo il pensiero prima di Halloween!

Ci accomunano AlBano e Romina e Gianni Morandi.

Cantiamo “Ci Sarà” e tutte le volte ci scende una lacrimuccia perchè crediamo fortemente che “ci sarà una storia d’amore ed un mondo migliore”.

Ci accomuna un disperato bisogno di borse, scarpe, profumi, smalti di mille colori, mascara, fondotinta, ombretti e gloss. Tanti gloss.

Ci accomuna il guardarci negli occhi, capire che c’è qualcosa che non va e decidere di farci un aperitivo perchè noi festeggiamo sempre, anche quando il resto del mondo piange.

Perchè sorridere alla vita, per noi, è la soluzione.

Perchè chi non riesce a fare luce è pregato di non fare ombra, nelle nostre vite.

In tanti ci hanno provato ma, finora, nessuno ci è ancora riuscito!

Perchè non basta essere semplicemente amiche. Bisogna essere una squadra!

 

 

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Ci accomuna, anche, una parte spiccatamente artistica che per anni abbiamo tenuto a bada.

Lei facendo di conto in azienda ed io vendendo immobili.

E basta.

Complice la vecchiaia o l’esser diventate un tantino più sagge abbiamo deciso di dar spazio a questo lato goliardico della nostra personalità perchè in un mondo in cui tutti si prendono troppo sul serio

c’è bisogno di un pò di creatività e di leggerezza.

La sua è un’arte bellissima.

E’ l’arte dello zucchero.

Come un mago, con le sue manine crea grandi cose.

Il tutto, per me, è tuttora inspiegabile.

Continuo a chiedermi come faccia a nascere Elsa da una pallina di pasta di zucchero.

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La cosa bella è la naturalezza con la quale, apparentemente solo accarezzando la pasta di zucchero, fa rivivere personaggi che mandano in estasi i bambini che partecipano ai suoi corsi o che festeggiano

con le sue torte.

 

 

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A Pasqua ha provato a temperare e decorare le uova per parenti e amici stretti.

 

 

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Un tentativo.

Sperimentazione, ha detto lei.

Ecco, in questo caso ho capito che non c’è giustizia divina perchè una prova che finisce così non è una prova, è una dichiarazione di guerra a quelli che fanno pasticceria da una vita and keep calm perchè io

so’ er meio!

 

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Io ho lottato con le unghie e con i denti per avere il mio ovetto rosa. Temevo se lo fregasse qualcuno di passaggio da quelle parti.

Alla fine è arrivato e non me lo sono nemmeno mangiato perchè quei fiorellini sono troppo belli ma già so che lei se lo riprenderà e lo fonderà per creare qualcosa di nuovo.

Fortunatamente mi sono portata avanti e ho assaggiato il cioccolato durante la fase creativa di temperamento 😉

 

 

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Ci sono poi i biscotti.

I miei preferiti.

Talmente belli che è un peccato mangiarli.

Talmente buoni che non si può non mangiarli.

Talmente decorati che non si può non conservarli.

 

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Ma la cosa che le piace di più – e che le riesce meglio – sono i Corsi che fa con i bambini che, rapiti dalle sue spiegazioni, si calano in un mondo fatto di zucchero, biscotti, personaggi.

Si impegnano e alla fine sono orgogliosi.

Non c’è niente di più bello di un bambino orgoglioso del suo lavoro perchè quel bambino è un bambino felice.

Quando ritirano il loro diploma hanno gli occhio che brillano ed in quel momento brillano anche quelli di Sara.

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E poi ci siamo io e lei, che inforniamo muffins durante le fredde sere invernali, con il camino acceso a riscaldarci e raccontandoci di noi.

Va sempre a finire che lei decora ed io faccio tutt’altro.

Scatto foto, sistemo ossessivamente palline di zucchero in ordine di grandezza, raccolgo gli strumenti del mestiere e l’immensa quantità di fecola di patate di cui Sara fa uso come se non ci fosse un domani.

Va bene sempre, sostiene.

PaneAngeli deve aver aumentato la produzione, non fosse altro che per rifornire lei 😉

Per la cronaca, quel glorioso Kitchen Aid verde pisello che vedete in foto ha deposto le armi: durante la fase di lavorazione dell’ennesimo impasto ha deciso di fare il grande passo.

Si è materialmente ma soprattutto inspiegabilmente lanciato nel vuoto.

Stecchito!

Sono, perciò, stata privata del mio – quasi intonso – perchè  ” tanto a te cosa serve?”.

Dal momento che la creatività non è competizione, incasso e sorrido.

Non c’è cosa più bella di un amico che ti conosce davvero.

Soprattutto se poi cucina per te 😉

 

 

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Per conoscerla meglio, andate sulla sua pagina Facebook per essere informati sui Corsi, contattarla e vedere tutte le sue opere zuccherose:

Creations by Sara

 

 

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Pensando al sole, al mare, alla sabbia ed ai tramonti…Plumcake per riscaldare un sabato che sa di autunno, pioggia e divano!

    Ci avrei scommesso che sarebbe tornato. Io alle tradizioni popolari ci credo, così mi sono preparata.     Dopo un inizio di maggio all’insegna del sole, del mare e…

 

 

Ci avrei scommesso che sarebbe tornato. Io alle tradizioni popolari ci credo, così mi sono preparata.

 

 

Dopo un inizio di maggio all’insegna del sole, del mare e delle ballerine – con qualche coraggioso sprazzo di Hawaianas – nonostante i piedi bianchi come il bicarbonato e le unghie non laccate.

 

 

 

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Dopo aver deciso che sì, la casa al mare è da prendere perchè fa così vacanza, così estate, così famiglia in trasferta nonostante una volta all’anno sono greca.

 

 

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Dopo aver iniziato la solita inutile dieta primaverile che può avere un senso in qualsiasi altra città ma non nella mia perchè quì, prima della prova costume, si deve superare la prova osmiza.

 

 

 

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Dopo aver provato l’ebbrezza di passeggiare sulla spiaggia, facendo scivolare i piedi nudi in una sabbia ancora fredda provando una gioia immensa guardandomi intorno e rendendomi conto di

essere quasi sola. Pochissimi con me ed intorno solo il rumore del mare.

 

 

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Dopo esser stata accarezzata dal primo rosso tramonto estivo in riva al mare.

 

 

 

 

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Dopo aver finalmente trovato il posto giusto e vederle sbocciare, le mie orchidee.

 

 

 

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Dopo aver fatto il mio primo acquisto per il mio Kobo per evitare spostamenti casa-macchina-aereo-spiaggia di libri che, probabilmente, non leggerò ed essermi sentita finalmente moderna.

 

 

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Dopo aver deciso che con i pisolini invernali del weekend basta perchè il sole porta energia e voglia di fare.

 

 

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E’ tornato l’inverno. 

 

Prepotente.

 

Pioggia, freddo e da noi pure la Bora.

 

I Santi de Iazo non mancano mai all’appello.

 

Per una lazy come me non è cosa facile.

 

Appena uscita dal letargo invernale con fatica immensa e poi la mazzata!

 

 

“Uscire con questo freddo?

Maddai!

Hanno inventato il divano per distendercisi sopra e pisolare con tv, libri, coperte e bavetta mica per allineare le decine di cuscini Ikea che le maniache della casa come te comprano perchè tanto costano solo

€ 2,99 – che moltiplicati per 10 fanno comunque € 29,90 ma questo è un altro discorso -“.

 

Tener botta è da professionisti ed io, complice il regalo di Yiyi che mi ricorda che cucinare è come amare – lei che non ama cucinare ma magna con gusto ciò creo – da professionista del sacro cazzeggio ho

deciso che oggi avrei spadellato per riscaldare il cuore ed il palato.

 

 

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Plumcake allo yogurt così da sentirmi già un pò greca ed avere qualcosa di soffice, domani mattina, da accompagnare al mio gigacaffè della domenica, sul divano, mentre fuori

San Eufizio

sfogherà tutta la sua ira per farci apprezzare ancora di più l’estate che tanto stiamo aspettando.

 

 

 

PLUMCAKE ALLO YOGURT

 

Ingredienti

 

3 uova

100 ml di Olio di Semi

1 scorza di limone

140 gr di Zucchero

180 gr di Farina 00

Un pizzico di sale

250 gr di Yogurt Greco

60 gr di Fecola di Patate

1 bustina di Lievito in Polvere

 

 

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Procedimento

 

 

Mettere le uova intere in una terrina insieme allo zucchero ed un pizzico di sale.

 

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Montare il tutto con le fruste fino ad ottenere un composto spumoso.

 

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Aggiungere la scorza di limone e lo yogurt – io preferisco il Total 0% della Fage perchè, oltre ad essere greco è più solido e fa diventare l’impasto più cremoso e quindi più morbido 😉

 

 

 

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Aggiungere l’olio a filo ed il lievito – in questo caso ho usato il lievito in bustina ma va benissimo anche il classico cubetto fresco che si trova in vendita al banco frigo.

 

Separatamente setacciare la farina e la fecola di patate e poi aggiungerle lentamente all’impasto mescolando piano per evitare che si formino grumi.

 

 

 

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Una volta ottenuto un’impasto liscio ed omogeneo, imburrare e foderare con la carta da forno lo stampo da plumcake – il mio, di misura canonica, è OVVIAMENTE, verde salvia ( cuscini dell’Ikea allineati sul

divano, ricordate????!!!! ).

Sono una Lazy maniaca della casa, della cucina, dei colori, dell’ordine delle cose.

 

Versare i’impasto nello stampo e infornare per 40 min a 150 gradi con forno ventilato oppure a 170 gradi per 50 min se il forno è statico preriscaldato.

 

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Ad onor del vero devo confessare che oggi ho fatto un casino e per errore ho puntato il forno a 250 gradi perciò il mio plumcake è buonissimo ma più croccante del Pane Carasau 😉

 

 

 

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Un inizio di primavera al sapore di Roquefort, pere e noci!

      Ieri ho, finalmente, sentito la primavera!     Nell’aria e nel cuore.     Non potevo che festeggiarla in una Lazy Home illuminata dalle lanterne e profumosa…

 

 

 

Ieri ho, finalmente, sentito la primavera!

 

 

Nell’aria e nel cuore.

 

 

Non potevo che festeggiarla in una Lazy Home illuminata dalle lanterne e profumosa di tulipani e Roquefort fuso.

 

 

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Ho spadellato al Bistrot e creato un delizioso risotto al gorgonzola, Roquefort, pere e noci.

 

 

 

INGREDIENTI  per 4 persone

 

300 gr Riso Carnaroli

2 pere

1 bicchiere dio Vino Bianco

50 gr Gorgonzola Mascarponato

50 gr Roquefort

50 gr Noci Sgusciate

100 gr Parmigiano Reggiano

1 Scalogno

50 gr Burro

Brodo Vegetale

 

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PROCEDIMENTO:

 

Preparare il brodo vegetale. Solitamente io uso i dadi austriaci – per noi facilmente reperibili: stessa signora sorridente sulla confezione, stessa piega anni 70, sapore decisamente più deciso!

 

Tagliare finemente lo scalogno e farlo rosolare con il burro.

 

 

 

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Aggiungere il riso e farlo tostare per qualche minuto.

 

 

 

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Aggiungere il vino bianco e farlo sfumare quindi aggiungere, un mestolo alla volta, il brodo fino a cottura del riso.

 

 

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Tagliuzzare le noci.

 

Tagliare a cubetti le pere. Metà andranno tritate, l’altra metà andranno aggiunte al riso in cottura.

 

 

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Tagliare il Roquefort a pezzetti e preparare il gorgonzola mascarponato.

 

A qualche minuto dal termine della cottura aggiungere le noci, le pere a cubetti e le pere tritate, il formaggio.

 

Spegnere il fuoco, aggiungere il Parmigiano Reggiano e mantecare.

 

 

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Impiattare e guarnire con noci e fettine di pera.

 

 

 

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Le Amiche!

” Noi che fondamentalmente conserviamo un animo infantile, noi che amiamo i fiocchi, i trucchi e le gonnelle, noi…semplicemente donne, romantiche. Come non commuoversi davanti ad una bambolina? Quanti ricordi…

” Noi che fondamentalmente conserviamo un animo infantile, noi che amiamo i fiocchi, i trucchi e le gonnelle, noi…semplicemente donne, romantiche.


Come non commuoversi davanti ad una bambolina?

Quanti ricordi e quante emozioni!

Ognuna di noi con un’immagine fotografata nella mente, quella della nostra pupetta preferita.
Ebbene si, anche da grandi il desiderio di possederne una si fa sentire!
Io ho trovato queste…

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Sono LE AMICHE

In commercio ce ne sono tante ma io ho scelto queste per simpatia…


LE AMICHE


Come vivere senza??? “

Questo un Whatsapp della mia amica Sabrina in una serata qualunque.

Lei fonte inesauribile di idee, proposte, attività.

Al suo compleanno nessuna delle sue amiche era senza LE AMICHE.

Eccetto me e Sara, ovviamente.

Una persa nel casino immobiliare nel suo ufficio, l’altra persa nel casino di pasta zucchero nella sua cucina.

Mattone vs pasta di zucchero.

Amiche vs Le Amiche.

Quindi un caffè tra noi tre era d’obbligo.

Problema: io e Sara siamo tuttora sprovviste delle Amiche da portare al collo. 

 

Abbiamo pensato.

Abbiamo parlato.

Abbiamo deciso.

( Sara si è pure truccata! ).

 

 

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Proposta: Le Amiche e Amiche di Zucchero.

Soluzione: brunch, pasta di zucchero e collane.

Le Amiche per tutti.

Grandi e piccine.

Mentre le bambine le modelleranno in pasta di zucchero sotto la guida sapiente della dolce Sara, mamme zie e amiche – sorseggiando thè caffè o bollicine in un brunch primaverile – potranno finalmente trovare l’Amica giusta da portare accanto al cuore.

Stay tuned. La primavera è già nell’aria!

 

 

 

 

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Del mio non essere cuoca ad una passione che, piano piano, diventa amore. Dalla mia cucina al Bistrot. Da una vecchia ricetta le fritole della nonna!

      Che io non fossi una grande cuoca era ed è cosa nota.   All’inizio pubblicavo SOLO ricette di amiche, amiche di amiche, amiche di amiche di amiche…

 

 

 

Che io non fossi una grande cuoca era ed è cosa nota.

 

All’inizio pubblicavo SOLO ricette di amiche, amiche di amiche, amiche di amiche di amiche che amorevolmente cucinavano ( anche ) per me e mi regalavano i loro segreti.

 

Poi la passione mi ha travolta, inaspettatamente, perchè, si sa, alla cucina come all’amore bisogna darsi con lo stesso abbandono.

 

Ed io ho deciso di abbandonarmi.

 

 

Così la mia cucina è diventata il Bistrot.

 

 

In una casa appena ristrutturata che ancora profuma di malta e pittura ed in una cucina dai toni verde salvia in cui mancano ancora forno, fuochi e cappa – pigramente adagiati al centro del salone in attesa di essere montati – ho iniziato a spadellare on my own.

 

I risultati non sono mica male, dicono!

 

Così, perdendo completamente la cognizione del tempo e dello spazio, spadello ogni santo giorno.

 

Scovo ricette che mai avrei messo in opera.

 

Leggo, mi documento.

 

Ma soprattutto rispolvero il vecchio sapere trasmesso dalla mia adorata nonna.

 

Lei che cucinava sempre.

 

Lei che per fare il ragù ci metteva tutta la mattina.

 

Lei che il brodo solo a fuoco lento e mai, dico mai, nella pentola a pressione.

 

Lei che sarebbe tanto felice di sapermi ai fornelli in quella che, un tempo, era la sua casa ed ora è la mia Lazy Home.

 

Lei che cucinava moltissimo ma con tendenze decisamente più salate.

 

Le fritole una della poche eccezioni dolci.

 

Da noi si mangiano a Natale, a Capodanno, a Carnevale, a Pasqua.

 

Per le fritole, in realtà, non c’è un momento.

 

Sono un passepartout.

 

Le va ben sempre!

 

 

In un sabato di bora in fase discendente ho impastato!

 

 

INGREDIENTI:

 

400 gr di farina

2 cucchiai colmi di zucchero

2 uova

un pizzico di sale

40 gr di lievito

rhum o limone qb

1 bicchiere di latte

100 gr di uva passa

zucchero a velo ( per gli amanti del genere. La mia nonna usava quello normale )

 

 

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PROCEDIMENTO:

 

Mettere in ammollo il lievito in acqua tiepida.

 

Si può usare anche quello in polvere ma il cubetto fresco resta la scelta migliore.

 

Mescolare la farina con lo zucchero.

 

Aggiungere le uova ed il lievito sciolto e mescolare.

 

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Aggiungere il latte ( io lo uso a temperatura ambiente ), il rhum/limone e l’uva passa.

 

A me piacciono molto di più con il limone perciò ci aggiungo una fialetta ( per chi ama i sapori un pò più decisi, anche una scorza di limone grattugiata ).

 

 

 

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E adesso il momento catartico.

 

Mia nonna lasciava riposare l’impasto coperto da una tovaglietta di cotone per un paio d’ore e poi lo faceva rigirare a quel sant’uomo di mio nonno che, cascasse il mondo, allo scadere delle due ore doveva rimestare in senso orario la sbobba.

 

Io sono andata al cinema!

 

E poi a cena!

 

E quando sono rientrata, all’una di notte, ho trovato questo

 

 

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Poi ho rimescolato e fritto.

 

 

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Perciò ho le prove che tutto quel manipolare ogni due ore non è propriamente necessario.

 

Facendo un rapido calcolo, mio nonno ha buttato qualche anno della sua vita a girare impasti 🙁

 

Possiamo schiacciare pisolini tranquilli sul divano, in freddi pomeriggi di Bora, senza abbracciare mestoli di legno e senza puntare la sveglia per ridare nuova vita ad un impasto che si autoalimenta!

 

Questa è la scoperta più bella che potessi fare.

 

( mia nonna già lo sapeva, ne sono certa! ).

 

 

Da oggi in poi fritole in OGNI occasione!

Nessun commento su Del mio non essere cuoca ad una passione che, piano piano, diventa amore. Dalla mia cucina al Bistrot. Da una vecchia ricetta le fritole della nonna!

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