C’era una volta Ded Moros, arrivato a me grazie ad una persona speciale che porta con sè amicizia, affetto, racconti e tradizioni. 🎅🏻 Avvolto nel suo giaccone…
C’era una volta Ded Moros,
arrivato a me grazie ad una persona speciale
che porta con sè amicizia,
affetto,
racconti e tradizioni.
🎅🏻 Avvolto nel suo giaccone tradizionale russo,
Ded Moros – Babbo del Gelo –
è un vecchio barbuto e saggio.
💂🏻♀️ Maestoso ed austero,
decisamente meno friendly del collega occidentale Babbo Natale.
Lunga e folta barba bianca,
guanciotte rosse a causa del freddo polare
e capelli coperti dal berretto russo tradizionale
( che gli invidio tantissimo! ).Sotto la pelliccia nasconde pantaloni e camicia bianchi,
indossa guanti ben rifiniti e calza i valenki,
gli stivali di feltro russi,
nella mano destra il suo elegante scettro.
🛷 Viaggia a bordo di una slitta trainata da tre cavalli,
la tradizionale trojka
recapita i doni ai bambini personalmente,
bussando alla porta delle loro case nella notte di Capodanno.
Giunge dalla nordica città di Archangelsk,
perla del Mar Bianco,
sebbene possieda anche una dacia nella regione confinante di Vologda,
a Velikij Ustjug.
❄️ La nascita di Babbo Gelo ha radici mitologiche molto diverse.
Alcune leggende raccontano come egli non sia altro la reincarnazione del dio pagano Morok,
sovrano dell’inverno e della neve,
considerato il dio delle illusioni,
delle bugie e del buio. Morok,
con la sua lunga barba grigia,
se ne andava per i boschi trasformando
in ghiaccio tutto quello che lo circondava,
spaventando adulti e bambini che,
per evitare di cadere nelle sue grinfie,
decisero di invitarlo nelle loro case a degustare gelatine di bacche,
biscotti e dolci.
A poco a poco,
e grazie all’influenza delle tradizioni ortodosse,
Ded Moros diventò una figura buona,
pur continuando ad impersonare l’arrivo del freddo,
dell’inverno, della neve e delle lunghe notti buie.
🇷🇺 Nella tradizione letteraria russa ottocentesca
sono tante le varianti natalizie che formano i
l personaggio attuale di Babbo Gelo.
Compare nelle fiabe di Afanas’ev e nella raccolta di Odoevskij,
dalla cui piuma nascerà “Moroz Ivanovich”,
in seguito trasformatosi nel noto personaggio legato
alle feste natalizie che porta i doni ai bambini,
influenzato dagli occidentali San Nicola e Babbo Natale.
La censura comunista si impone
e gli rende la vita difficile fino alla fine degli anni ’30,
quando l’albero di Natale e con esso la figura di Babbo Gelo
vengono reintrodotti nella cultura sovietica.
Ma è verso la fine degli anni ’80
e l’inizio degli anni ’90 che Babbo Gelo diventa protagonista.
Ad Archangelsk viene costruita la sua dimora principale,
dove arriva la posta dei bambini,
e dove il 18 novembre si festeggia il suo compleanno,
data che gli calza a pennello in quanto
in quei giorni si manifestano di solito i primi geli.
👬 Oggi collabora con i suoi colleghi.
Il più noto è Pakkajne,
il Nonno Gelo della Carelia,
ma io voglio immaginare
che anche con il nostro Santa Claus ci sia del feeling.
Appuntamento tra Babbi che parcheggiano le slitte fuori da una baita
e davanti ad un camino acceso
pianificano la distribuzione dei doni in giro per il mondo 🎁
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