MissMess

MissMess

Life, Love, Passion

Tag: cena

Spaghetti con le Canoce!

    Ecco. Questa è una di quelle cose che si devono mangiare a casa! Possibilmente a casa della mamma di Sara! La prima e l’ultima volta le ho mangiate…

 

 

Ecco. Questa è una di quelle cose che si devono mangiare a casa!

Possibilmente a casa della mamma di Sara!

La prima e l’ultima volta le ho mangiate da lei….nel mezzo qualche ristorante ma no! Semplicemente no e mi chiedo come mai.

Ho seguito il passo a passo, ho scattato le relative foto e pare facilissimo da preparare.

Non servono molte parole.

Semplicemente strepitoso!

Stasera mi cimento…incrociamo tutto!

Dajee LazyPippi!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Spaghetti con Canoce ( Cicale di mare )

A freddo:

Cicale pulite
Prezzemolo
Aglio
Acqua
Pan Grattato
Vino Bianco
Pepe
1/2 bicchierino d Cognac
1 cucchiaio di Panna fresca

Coprire con acqua e vino.
Cucinare fino a quando si addensa.

Cucinare gli spaghetti n. 5, scolarli e poi farli saltare nel sugo.
Attenzione alle canoce…spariscono !

Nessun commento su Spaghetti con le Canoce!

Chez Barbara

Cene, cenette, cenone. In compagnia se magna meglio! La mia ex collega ed ora amica Barbara fa parte del folto gruppo delle amiche Chef e mi invita spesso a cena….

Cene, cenette, cenone. In compagnia se magna meglio!

La mia ex collega ed ora amica Barbara fa parte del folto gruppo delle amiche Chef e mi invita spesso a cena.

Finisce sempre allo stesso modo: facciamo le ore piccole chiaccherando e scambiandoci ricette. Lo scambio consiste nell’elencare ingredienti e quantità, temperatura del forno e tempi di cottura, abbinamento del vino e scelta del dolce da parte di lei.

Io prendo appunti!

Normalmente iniziamo bevendo l’aperitivo nella sua lucida cucina bianca. Ordinatissima come il resto della casa. Una casa che mi piace un sacco e che è ogni volta diversa perché lei e suo marito Gian pare non abbiano pace…oppure i loro mobili si spostano seguendo le regole del Feng Shui di casa BB.

Il mese scorso hanno anche cambiato il colore delle pareti della camera da letto perché non si abbinava con i colori di tutte le lenzuola presenti nell’ordinatissimo armadio di Barbara.
Tanto per chiarire, a me due mesi fa è caduto un pezzo enorme di intonaco dal soffitto ed ho pensato che l’autunno non è il periodo migliore per fare dei lavori in casa perciò aspetterò serenamente la primavera (che prevedono piovosa) così scivoleremo inesorabilmente verso l’estate (che è la MIA stagione ed in quanto tale mi calo perfettamente nella parte della LazyPippi ergo un po’ di Londra, molta montagna, moltissimo mare, Formentera!).

Risultato: Barbara ricolorerà ancora una volta le pareti della sua stanza, questa volta con i colori del bosco ed a me pioverà in casa: sarà arrivato un altro autunno per tutti!
Probabilmente siamo unite dalla diversità.

Tornando al buon cibo, nel preciso momento in cui ci sediamo a tavola parte la musichetta. Sempre lei: la vecchia e cara Enya, ed inizia la cena.
Questa volta l’invito è arrivato via sms con allegato il Menù:

 

Tartare di tonno al coltello con avocado e peperoncino.
Linguine con caperozzoli (vongoline piccoline, tipiche del nostro mare, ndr)
Molleaux au chocolat (da noi amichevolmente chiamato kinderlada – in memoria della Kinder Lada della Kinder: una delizia !
P.S. Secondo voi perché le cose più buone, ad un certo punto, le tolgono dal commercio???).

Ma il vero pezzo forte di casa BB è il vecchio, classico, banale PANE.

Di lui non conosco il segreto.

Barbara dice, testuale, “fa tutto Bosch!”.

Io non ci credo.

Nel dubbio: me lo magno e lo porto pure a casa per i giorni a venire.

In queste occasioni, sappiatelo, non mi presento mai senza le bollicine, possibilmente le mie preferite: Monterossa!
Questa volta ci abbiamo dato di Rosè e ed è stato un successo!

Dopo troppe parole e pochi fatti, ecco i segreti di Barbara; gustate gente, gustate!

Le ricette di Barbara

Nessun commento su Chez Barbara

Libero libera tutti!

Esiste sempre un buon motivo per andare a cena da Libero ma non esiste mai un buon motivo per non andare a cena da Libero. Libero fa parte della storia…

Esiste sempre un buon motivo per andare a cena da Libero ma non esiste mai un buon motivo per non andare a cena da Libero.
Libero fa parte della storia di Trieste.

Come Miramare, come il Castello di Duino, come Piazza Unità, come San Giusto, dove si trova.

Ora, per me è un po’ difficile ricordare aneddoti su Libero, el vecio Libero: quello che giocava a briscola con Claudio Magris, quello che aveva la moglie che faceva le patate in tecia più buone della città, quello che, se era di giornata buona, non pagavi niente!

 

photo 1

L’oste Libero

Io di lui ricordo poco.

Ma potrei parlare ore ed ore dei Mici: Samuele e Michy, rispettivamente nipote e moglie del nipote di Libero.
Adesso loro sono Libero!

Mi piacerebbe andare settimanalmente a cena chez Libero, se solo riuscissi a contenermi e non ordinare tutto il menù.

Molto, molto spesso è colpa di Sara – che magna come un camionista turco ed ha il fisico di Scarlett Johansson ( fintanto che non decide di mettersi a dieta e trasformarsi, in 8 giorni, nella Abbagnato de noialtri! ) – che ordina due antipasti per sé, un primo da dividere, due tartarine e un filettino da Champions League ( anche quello da dividere ) e due dolcetti.

Il micio ogni volta si chiede come sia possibile e tenta, invano, di portare le tartare da due ad una.

Gli è SEMPRE andata buca. Sempre!

I suffissi –ine, –ino, -etti non cambiano la realtà dei fatti. Se magna a più non posso.
Questo se a cena siamo io e lei, sedute al nostro solito tavolo all’angolo.

Se capita di pasteggiare insieme ad altre persone in occasioni quali compleanni, cene di Natale, Battesimi o simili, la divisione del companatico diventa problematica.
Quando si parla di cibo, per Sara gli altri spariscono.
Presidia il suo piatto come Buffon difende la porta della Nazionale ai mondiali!
Ognuno ordina per sé, che è meglio per tutti.

All’arrivo del primo antipasto – sicuramente il flan – parte la solita musica di Enya e Sara si estrania.
All’arrivo del lardo di Pata Negra, perde l’uso della parola.
Che recupera per magia quando chiede ancora bollicine, prima di riperderla all’arrivo della tartara per non recuperarla fino all’arrivo del dolce, pietanza che non la fa impazzire… a meno che non sia un budino di lardo oppure una vaschetta da ½ kg di gelato al pistacchio e bacio di Grom!

Per me, che è noto quanto mi piaccia parlare, è un disastro.
Sono praticamente a cena da sola!
Mi fanno compagnia le bollicine, che meritano un discorso a parte.

Noi ce le portiamo da casa, per non pesare sulla cantina dei Mici, e questo la dice moooolto lunga!!!!

Se, disgraziatamente, siamo a cena in tre Sara si innervosisce di brutto.

Da Libero, tre non è il numero perfetto.

Le divisioni diventano difficoltose ed il rischio di avere dosi squilibrate è molto alto.
Anche in questo caso, ognuno ordina per sé.

Lei, comunque, ordina sempre le stesse cose anche se non le dividerà con nessuno.
Per non sbagliare!

Per noi Libero è un po’ casa.
I Mici sono casa.

E adesso che c’è anche un piccolo Micetto, ad ogni nostra visita c’è sempre un buon motivo per festeggiare: il primo sorriso, i primi passi, il primo dentino.

Ogni volta che mi siedo al solito tavolo all’angolo penso a quante persone sono passate in questa Osteria; persone che hanno bevuto, mangiato, riso, si sono raccontate all’oste Libero che ha raccolto ogni confidenza, lasciando nella SUA Osteria quell’aura di eterna leggerezza che ti travolge ogni volta che varchi la soglia.

Libero è soddisfatto di sapere che si sta ancora così bene nella SUA Osteria ed a ogni brindisi lui c’è, ne sono sicura!

www.hostariadalibero.com

Nessun commento su Libero libera tutti!

La maledizione di avere delle amiche Chef!

Molto spesso mi chiedo perché io sia circondata da amiche Chef! Amiche alle quali voglio un gran bene ma, accidenti a loro, cucinano da dio e ciò porta sempre allo…

Molto spesso mi chiedo perché io sia circondata da amiche Chef! Amiche alle quali voglio un gran bene ma, accidenti a loro, cucinano da dio e ciò porta sempre allo stesso punto: mangio troppo e cucino troppo poco…per loro!

Sara non fa che rimproverarmi perché non ho mai cucinato per lei in 10 anni. Ma, vista dal mio punto di vista notoriamente ottimistico, una decade è solo un decimo della vita che mi aspetta perciò ho deciso di iniziare ad esercitarmi in maniera importante per stupirla con effetti speciali e farla capitolare nella mia cucina.

Da ora, quindi, parte una decade che utilizzerò per affinare la mia arte ai fornelli (vorrei comunque pubblicamente chiarire che le amiche che hanno pasteggiato alla mia mensa sono rimaste molto soddisfatte ed è stato solo un caso se Sara ha sempre avuto un impegno improrogabile e non ha mai potuto deliziarmi con la sua presenza!).

Le ricette non sono mie ma la buona volontà e la quantità immensa di libri di cucina che riempiono la mia libreria si.

Ringrazio fin d’ora chi mi darà spunti, consigli e idee.

Sottolineo che AMO cucinare.

Prometto che mi impegnerò nonostante io sia retrò: non ho il Bimby ma, nonostante ciò, ce la farò!

LazyPippi is ready to go!

Nessun commento su La maledizione di avere delle amiche Chef!

Type on the field below and hit Enter/Return to search