Ultimo giorno dell’anno. Temperatura esterna 2 gradi. Percepita – 18 con vento. Cerco una foto da accompagnare all’abituale discorso di fine anno chè mi sono subito ambientata perciò atmosfera…
Ultimo giorno dell’anno.
Temperatura esterna 2 gradi.
Percepita – 18 con vento.
Cerco una foto da accompagnare all’abituale discorso di fine anno chè mi sono subito ambientata perciò atmosfera nordica e vin brûlé bollente.
Alle 18.00 tutti gli svedesi incollati alla tv ad ascoltare il discorso della regnante Margherita.
( nel mentre noi ci facciamo una birretta in un luogo così hipster che avrei voluto non uscire più ).
🌟
Passano gli anni ma il mio augurio rimane sempre lo stesso.
Perché non ho mai smesso di crederci.
Perchè la vita non ha ancora smesso di sorprendermi ( thanks god e thanks to all my holy friends).
Perchè ad ogni porta chiusa mi si è spalancato un portone ( magari è stato un colpo d’aria ma io sono comunque riuscita ad entrare! ).
Perchè ho tagliato i capelli e ripreso il rossetto rosso ( e queste sono cose che contano, checcè se ne dica ).
Perché ho di nuovo IL quadernetto in borsa, sempre.
Perchè ho accettato di avere dei limiti, ma non ne sono ancora del tutto convinta.
Perchè ho iniziato il nuovo libro che è coinciso con un nuovo capitolo della vita.
Perchè ho scelto di tornare lì dove ho riso di pancia, che a farti sorridere sono bravi tutti ma a farti ridere davvero ci riescono in pochi.
🌟 Sono tornata al Nord, dopo anni, a portare calore anziché a cercarlo.
Per salutare questo anno meraviglioso su e giù dalle montagne russe dei Giardini Tivoli.
Sono qui perché ho deciso di puntare in alto e di prendermi ciò che mi appartiene.
🌟
Quindi auguri a me perché il mio cuore possa continuare a battere così, senza fare previsioni e senza pianificare ma con l’adrenalina sempre pronta a fare capolino.
Auguri a voi perché abbiate il coraggio di essere ciò che avete sempre sognato!
🌟
{ ora, bando alle ciance e ai sentimentalismi, vado ad ordinare un altro vin brûlé for a very happynewyear 🎆 }
Copenaghen,
ero certa che mi avresti incantata ✨
Grazie a te il nostro primo giorno di questa nuova decade è stato meraviglioso!
🎠 Tivoli Garden 🎠
•
1843.
È da quel dì che ci si diverte e si torna bambini non appena si oltrepassa la soglia del Tivoli, il secondo parco di divertimenti più vecchio del mondo, quello che ha ispirato perfino il vecchio Walt Disney per intenderci.
Io non ho avuto bisogno di ulteriori info, mi è bastato scorgere le montagne russe appena scesa dal treno alla stazione di Copenaghen per decidere che il 2019 lo avrei salutato lì.
Perché è stato un anno a dir poco sorprendente, a tratti al cardiopalma, una montagna russa stagionale, una sorpresa continua.
Ebbene, sono entrata in questo piccolo mondo incantato pensando di uscirne gioiosa invece ne sono uscita prepotentemente felice.
Occhi a cuore.
Stupore.
Meraviglia.
La principessa che è in me è uscita allo scoperto e, passeggiando tra casette di legno che profumano di biscotti alla cannella e vin brûlé, ho assaporato la magia.
Un Capodanno da ricordare, soprattutto per chi è salito e risalito e risalito ancora con me ( incrociando tutto 🤘🏻) sulle più antiche montagne russe in legno al mondo.
Ne siamo usciti vivi.
Giusto in tempo per festeggiare la nuova decade.
Che odio i bilanci, le liste ed i buoni propositi già lo sapete.
Ma questa volta è diverso.
Questa volta il mio quadernetto glitterato è il custode dei miei cambiamenti.
Perché se puoi cambiare idea puoi cambiare la tua vita!
🌟
🍰 La Glace 🍰
•
1870.
La più antica pasticceria di Copenaghen.
In fila indiana al freddo e al gelo pur di scofanarci la loro torta più famosa: una montagna di noci, noccioline, nocciolone e miele da far paura anche più coraggiosi, ovviamente accompagnata da litri di densa cioccolata calda e panna montata.
Ebbene.
Dopo aver atteso diligentemente, finalmente conquistiamo un tavolo e, ben piazzati, scopriamo che la loro torta più famosa piena di noci, noccioline, nocciolone e miele non c’è.
Che la cioccolata calda densa è una liquida sbobba sbiadita ma la panna, mio Dio la panna è una delizia.
Quindi ripieghiamo su una torta alternativa che ricopriamo di panna montata.
Montezuma non ha colpito stavolta ma ci ha pensato il lattosio.
Perché io predico benissimo ma razzolo malissimo.
Scrivo tantissimo ma metto in pratica pochissimo.
In poche parole, so ma non mi applico.
Ecco che dopo un romantico inizio d’anno sulle montagne russe, Mr. Lattosio mi ha immediatamente riportato alla realtà.
Però voi, se siete di passaggio in città, andateci che magari sarete più fortunati, e mi raccomando puntate sul thè 😉