Ieri mattina, aprendo la finestra della mia camera, ho pensato a quanto sia paradossale che una domenica di ottobre sia più estiva di una domenica di metà luglio.
Declinare un invito ad un pranzo potentemente carboidratico.
Declinare un invito ad un allenamento di canottaggio
( solo per passare ai raggi x i canottieri, sia ben chiaro !!!! ).
Declinare sostanzialmente le mie amiche per dedicare la mia domenica al sacro cazzeggio, laccandomi le unghie di rosso, nel mio giardino fiorito, accarezzata da un tiepido sole.
Ancora e ancora.
Quasi in zona Halloween io mi abbronzo.
E sono felice.
E ripenso ai miei giorni greci in una Grecia tanto azzurra, tanto calda, tanto luminosa, tanto greca.
Appurato che amo la Grecia in ogni sua piccola parte.
Appurato che ho deciso di dedicarmi, anno dopo anno, all’esplorazione di un’isoletta diversa.
A costo di impiegarci una vita ma voglio farle TUTTE.
Appurato che Santorini e Paros quest’anno mi hanno completamente conquistato, questi i lazy must:
A Santorini, dopo una notte in overbooking, sono finalmente arrivata a destinazione ed è sicuro: d’ora in poi dormirò sempre e solo al Vrachia Studios: un’oasi di pace in the land of nowhere con il rumore del mare come sottofondo.
Fare colazione sulla terrazza guardando il mare ed il vicino che, completamente nudo, si abbronza non è cosa da ogni giorno.
E’ cosa greca di Santorini!
In realtà, le spiagge scure di Santorini – rosse nere grigie – non fanno per me.
Siamo molto lontani dai candidi colori del mio cuore ma non importa:
è cosa nota che io abbia un rapporto solido e fedele con Kiko – gestibile solo grazie al fatto che Dio ci ha donato solo 20 dita – ed il problema è risolto!
Ma è a Paros che la Grecia mi ha dato il meglio: ventose spiagge bianche, libri da leggere sotto l’ombrellone, sbobbe di freddo caffè schiumoso, colori brillanti.
Assolutamente da non perdere: Faragas Beach – attrezzata, musicale e festaiola
vs
Voutakos Beach – il nulla, solo la sabbia ed il mare – posto strabiliante ma io ho retto 2 ore, per me interminabili.
Per poi fare ritorno a casa Faragas.
Nel mezzo Delfini Beach, Marchellos Beach ed Aliki Beach.
Tutte meraviogliose. Tutte bianche. Tutte da scoprire.
Il discorso si fa serio quando parliamo di cibo greco: io mangerei tutto ciò che i greci producono: dalla pita, al feta, allo tzatziki, alla melitzanosalata, alla mousaka, a tutti gli small fish dell’Egeo, al gyros, ai souvlaka, all’insalata greca – il mio must, sopra ogni cosa – a tutto il resto che fa Grecia.
Nessuno può essere saggio a stomaco vuoto diceva Heliot.
Le sedie azzurre, i tavolini bianchi, le tovaglie a quadri, le barche che con il loro rollìo creano un sottofondo musicale che ti accompagna mentre il palato si ubriaca di sapori greci.
Tanti ristoranti mi sono rimasti nel cuore.
La Taverna Roza a Santorini, uno dei miei preferiti.
L’ultimo ristorante in fondo al molo nel Porto di Pairikia a Paros – queste le indicazioni via Whatsapp dalla mia amica Fra – giramondo di quelle serie, fortemente dedica al culto del buon cibo e grande estimatrice della terra greca – nessuna delle due ricorda il nome ma io ricordo benissimo i pescetti di cui son rimaste solo le lische e un hummus da aggiungere alla mia già lunga lista degli hummus da Guiness!
Fra ha impressa nella mente la Skordalia. Roba da intenditori, una salsa di patate e aglio, adatta ai single o agli aspiranti tali.
Il Magaya a Paros, sulla spiaggia, in una location incantata, talmente magica che quel sole, tuffandosi nel mare, pareva salutasse proprio me.
Il Kolimbithres Seafront è nella top ten. Tipica taverna greca Seafront.
L’Acrousis nel porto di Aliki a Paros è sempre un garanzia. La cameriera è sempre quella ma cambia colore di capelli con la velocità con cui io faccio fuori l’hummus da Guinness.
Porto di Noussa, Paros
Aliki Beach, Santorini
Taverna Roza a Santorini – uno dei miei preferiti, forse IL preferito!
Magaya a Paros
Tramonto a Magaya!
Per lo shopping, a Paros, da non perdere Sigma T ed Event ( se non ce la fate, potete acquistare anche da casa sul loro sito ).
A Paros ho comprato di tutto : sciarpe, abiti, una stola verde muschio a pois bianchi che indosserò solo in Grecia, fascette per capelli anni’ 60 – anche queste a pois 🙂 per me e le mie amiche, lime per le unghie con asinelli di ogni foggia e colore stampati sopra, spezie, olio, dolcetti, miele e pomelli per dar nuova vita ai miei mobili vintage!
E avrei potuto impegnarmi di più!
Ci sono cose nella vita che non cambiano, siamo noi a cambiare accanto a loro.
Questo è ciò che accade ogni volta che vivo in terra greca.
Non è mai abbastanza.
Ogni anno ho bisogno di più tempo.
Ci sono un sacco di porte spalancate sull’infinito che molto spesso non riesco cogliere.
Mulini che girano.
Sempre.
Ma che io, troppo spesso, credo fermi.
Ci sono furgoni colorati che non aspettano che di partire per scoprire spazi infiniti lì a due passi.
Vecchietti sereni che sfidano la vita a dadi, e vincono!
E poi ci sono io.
Io che ad ogni ritorno sono un pò diversa.
Un pò più serena.
Un pò più felice.
Un pò più IO.
#unavoltaallannosonogreca
Questa è l’unica verità.