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Tag: estate

Njivize – Isola di Krk, Croazia

    Per noi triestini la Croazia è dietro casa, il weekend che non serve programmare. Quello che salva la vita quando si ha voglia di mare ( splendido ),…

 

 

Per noi triestini la Croazia è dietro casa,

il weekend che non serve programmare.

Quello che salva la vita quando si ha voglia di mare ( splendido ),

sole, relax e buon cibo.

Un weekend troppo breve per essere definito tale

quindi abbiamo deciso di non macinare km e

Krk,

dopo la costruzione del ponte, è la meta perfetta.

Mare cristallino, spiagge nascoste e semideserte anche a luglio,

paesini di pescatori con quel fascino anni ‘80 che è tornato così di moda.

 

 

La mia prima volta a Njivize,

piccolo paesino ex borgo di pescatori.

Al centro del paese il porticciolo con ai bordi,

su entrambi i lati, distese di spiagge.

Tutta la vita di Njivice si sviluppa qui, tra ristoranti vista mare,

baretti, pasticcerie e localini colorati.

Questa è zona di acqua frescolina ma ti

tuffi e ne esci soda come un ovetto.

 

 

Abbiamo dormito in una casetta privata carinissima,

con un giardino rigoglioso che Versailles è roba per dilettanti.

Si chiama “ Lavanda “ ma ho scoperto che di lavanda ce n’è molta in paese

perciò pure le altre si chiamano così quindi, se desiderate la geolocalizzazione,

scrivetemi e vi mando il contatto dell’host.

 

 

Abbiamo mangiato burek, cévapčići, palacinke.

Bevuto Radler e Pelinkovac.

Troppo. Di tutto.

{ per la cronaca stiamo ancora digerendo ma queste sono quelle cose

che ogni volta che vieni qui ti sembrano irrinunciabili }.

 

 

 

E dulcis in fundo ci siamo rilassati in una baia dove gli unici umani eravamo noi.

E solo noi.

 

 

Questo amo perdutamente della Croazia.

 

 

 

 

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Croazia – Un lungo weekend da Lussino a Baska

  Credo che la mia prima volta in Croazia fosse nel passeggino. In barca. Con il passeggino in barca, tipo matrioska. Per i primi 20 anni della mia vita ci…

 

Credo che la mia prima volta in Croazia fosse nel passeggino.

In barca.

Con il passeggino in barca,

tipo matrioska.

Per i primi 20 anni della mia vita ci sono andata ogni estate con i miei genitori in crociera.

Che per noi triestini non c’entra un cavolo con la Costa,

la MSC e tutte quelle cose lì.

La crociera è rigorosamente nella TUA barca,

nella TUA Croazia,

giù fino alle Incoronate

e ritorno.

Ebbene, dopo altri 20 anni,

ho deciso di tornarci via mare e mai idea fu più brillante.

La Croazia va bene sempre:

in estate perchè il mare è qualcosa di meraviglioso,

in autunno perchè si va a mangiare i tartufi,

in inverno perchè si va a pescare,

in primavera perchè si vanno a fare le prime gite fuori porta.

 

Quest’anno abbiamo deciso di venire qui per salutare l’estate.

Quella dei bagni al mare,

della tintarella selvaggia,

delle cene di pesce vista infinito.

Quindi dove andare?

Nel mio posto preferito su tutti, a Lussino – Losinj per il mondo intero.

Da Trieste circa 2 ore e mezza di macchina,

traghetto da Brestova e ancora un’oretta per attraversare Krk

e arrivare a destinazione.

Un pò lunghetta ma ne vale davvero la pena.

 

 

 

Per soggiornare abbiamo scelto una soluzione totalmente diversa dal solito,

che non avevo mai preso in considerazione prima.

Grave errore.

Il Glamping Trasorka è qualcosa di difficile da descrivere.

Per la posizione soprattutto, a strapiombo sul mare,

con l’alba che sorge orgogliosa la mattina.

Colazione vista mare con il burro scaldato dal sole che sorge,

la marmellata di Sipak

ed un silenzio quasi surreale.

 

 

 

 

Lussino va scoperta secondo i propri tempi,

passeggiando nel porto di Lussinpiccolo

e scegliendo uno dei suoi ristoranti sul lungomare per mangiare pesce fresco

e scampi croati bevendo della  Malvasia ghiacciata,

saltellando da uno scoglio all’altro in mezzo a casette bianche e azzurre

che per un attimo sembra di stare in Grecia,

deviando per fare un bagno nelle meravigliose calette di Nerezine:

mare cristallino,

barchette in rada e pontili di legno,

prendendo una barca per andare a Ilovik:

isola vietata alle macchine e per questo così affascinante.

Pranzo e birra al sacco e siete pronti per una tipica giornata croata.

 

 

 

I tramonti croati meritano un’appendice a parte.

I due posti migliori di Lussino per salutare il sole sono

il Providenca ( prenotazione più che obbligatoria )

ed il Borik

 

Si mangia e si beve in entrambi.

Il secondo è anche stabilimento balneare.

Vale la pena organizzarsi per godere di tanta meraviglia.

 

 

 

Al rientro

abbiamo deciso di cambiare rotta

e abbiamo raggiunto degli amici a Baska,

altra perla della Croazia.

Da Lussino traghetto per Veglia e poi in macchina fino a Stara Baska.

Spiagge caraibiche e ristoranti dove mangiare

con i piedi praticamente nell’acqua.

 

 

 

La Croazia è una terra meravigliosa,

a tratti ancora inesplorata,

selvaggia quanto basta.

Che sia per un weekend o per una “vera” vacanza è da visitare.

Non rimarrete delusi.

 

 

 

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Cous Cous che sa di cocco e verdure dell’orto!

Perchè è quando ci sono 40 gradi all’ombra che i veri spadellano! I veri pazzi! Ed io ne faccio orgogliosamente parte! Il cous cous è un cavallo di battaglia di…

  • Perchè è quando ci sono 40 gradi all’ombra che i veri spadellano!
  1. I veri pazzi!
  2. Ed io ne faccio orgogliosamente parte!
  3. Il cous cous è un cavallo di battaglia di due care amiche.
  4. Due menti matematiche.
  1. L’architetto usa anche l’olio di cocco che mi ha conquistata.
  2. Non potevo non replicare dopo aver assaggiato la deliziosa sbobba, proprio quì, in spiaggia, in una giornata di sole.
  3. Quel profumo di cocco che fa così esotico.
  4. Lo uso ovunque.

Corpo, capelli, cucina.

L’amica in questione spadella per me nel suo appartamento bianco, spupazzandosi Arturo The Big Red Cat, mentre io e lei ci aggiorniamo.

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  1. INGREDIENTI per 4 persone
  2. 1 melanzana
  3. 3 zucchine ( perchè io ho un debole per le zuccchine! )
  4. 1 peperone
  5. 2 carote
  6. 1 cipolla di Tropea
  7. 1 cipollotto
  8. Olio di Oliva q.b.
  9. Olio di Cocco ( io ho usato quello della Rapunzel, su consiglio dell’arch.! ) q.b.
  10. Sale q.b.
  11. Pepe q.b.

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  1. PROCEDIMENTO
  2. Tagliare le verdure a listarelle o a quadretti – siete menti più matematiche o artistiche?
  3. Le mie le ho tagliate un po’ a casaccio, ovviamente!
  4. Un pout pourri di colori, misure e forme 😉
  5. Aggiungo olio, sale e pepe.
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  1. Le verdure le faccio saltare per circa mezz’oretta a seconda della quantità.
  2. Nel frattempo faccio bollire il cous cous in acqua salata.
  3. Un volta pronto lo filtro, anche se non sarebbe necessario ma preferisco non rilasci acqua di cottura così si amalgama meglio con le verdure.
  4. Infine unisco cous cous e verdure.
  5. Un matrimonio idiliiaco.
  6. Una delizia.

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  1. Io cerco di usare l’olio che, annualmente, porto dalla Grecia.
  2. Un olio buonissimo, che mi costa check in lunghi e tormentati con annesse preghierine nella speranza che decidano di far passare la mia valigia rossa, pesante come un macigno ma piena di delizie.
  3. Lo stesso accade sull’isla.
  4. Lo stesso accadrà a settembre.
  5. Forse non mi faranno partire.
  6. Forse dovrò restare lì con il mio carico di sale delle saline di Formentera e spadellerò a San Francesc.
  7. Forse riempirò l’isla di cous cous al sapore di cocco e di verdure dell’orto.
  8. Forse, magari.
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Hey you, Summer! Io ed i miei #top 9 ci siamo!

Che l’estate sia la MIA stagione è chiaro. In alto l’abbonamento al Beach Club. Abbasso lo SkiPass. Si dice che la data di nascita conti. Fine agosto, quando sono nata…

Che l’estate sia la MIA stagione è chiaro.

In alto l’abbonamento al Beach Club.

Abbasso lo SkiPass.

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Si dice che la data di nascita conti.

Fine agosto, quando sono nata io, è ancora estate?

La prima pioggia di agosto che rinfresca il bosco mi ha sempre incasinato…un sacco di compleanni con copertina di pile e galoche anziché pareo e infradito 🙁

Le mie Top #9 per l’estate variano.

Come il mio umore.

9 perchè mi bastano.

9 perché le cose di cui ho bisogno quest’estate sono loro e sono 9

9 per me perché per tutti i top sono sempre #10.

Mai come quest’anno sole, mare e sabbia nella mia vita per accogliere l’autunno con il mood giusto 🙂

L’estate addosso davvero ( io proprio non riesco a smettere! No no! ).

Per la prima volta ho una casa al mare.

Azzurra e bianca.

Piena di sole.

Circondata dai pini e dal frinio delle cicale.

Ormai vivo quì.

E sono felice.

1. HelioCare Ultra e Hawaian Tropic e Protezione 30.

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Perché sono bianca come una mozzarella ( e morbida come una burratina! ).

HelioCare Ultra la vera scoperta di quest’anno.

Su consiglio della mia dermatologa, protegge dall’interno.

Una capsula o due prima di esporsi al sole!

P.S. Non sostituisce la protezione in crema che deve essere alta sempre e comunque!

Hawaian Tropic insostituibile ormai!

2. La borsina in rete home made by la mia amica Agata per prodotti da bagno.

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Una cosa semplice che, in realtà, è una genialata pazzesca!

La mia è azzurra, ovviamente!

Cucita a mano, leggerissima e comoda da appendere in doccia.

Contiene un sacco di prodotti ( tutti quelli che non si sa dove appoggiare quando ci si fa la doccia fuori casa ) ma soprattutto si può bagnare perché si asciuga in un nano secondo.

Io non mi muovo più senza.

Agata è su Facebook:

Agata Mannino.

Scrivetele per avere la vostra borsina personalizzata 😉

3. Shampoo e Crema Nutriente Beach Hair di Cotril & Olio per Capelli al Cocco Monoï Erboristica di Athena’s.

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Perché i miei capelli sono tutto tranne che naturali.

Perché d’estate vivo con una specie di nido sulla testa che dovrebbe essere un moderno chignon.

Perché detesto pettinarmi.

Abolite le mechès quando i miei capelli sono diventati più crespi di quelli di Barbie Luce di Stelle per passare allo shatoush, forever.

Protezione con Olii e Shampoo e Creme Nutrienti che li rendono splendidi setosi e sani.

Io ho scelto #cotril in tempi non sospetti…parecchi anni fa, quando Belen non li aveva ancora scoperti ma la mia fantastica parrucchiera sì 😉

Sono strepitosi, credetemi!

4. Smalto Color Lavanda.

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Ho comprato forno, base, smalti, leva smalti etc etc etc.

TUTTO per il semi permanente.

Usato 2 volte perché con #kiko è una cosa seria.

È amore.

Quest’anno il lavanda è il mio secondo azzurro.

È serenità.

È relax.

È vacanza.

È estate.

È il nr. 331 di Kiko.

5. Hawaianas.

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Questo non è amore.

È dipendenza.

È roba da psicoterapia.

Ed il destino mi ha fatto trovare casa giustappunto sopra l’Hawaianas Store di Lignano Pineta.

Una tragedia oppure una prova.

È più forte di me.

Le vorrei tutte.

E mi sto impegnando parecchio per riuscirci 😉

6. Occhiali da sole e occhiali da gatta accecata.

Cresciuta con occhiali e lenti a contatto perché talpa fin dall’infanzia, non posso immaginare la mia vita senza.

Mi sbizzarrisco. Mi danno grandi soddisfazioni.

Quest’anno son tornata ai Ray Ban abbandonati all’inizio degli anni ’90 e alla segretaria anni ’60 che si sposano benissimo con il mio nido!

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7. La borsa Gipsy.

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Perchè chi non è stato un pò gipsy in vita sua o avrebbe voluto o lo sarà prima o poi?

Perchè di blogger è pieno il mondo – un pò lo sono pure io che è tutto un dire! – ma di gipsy in cucina ce n’è una sola!

Perchè quando la leggo mi sento semplicemente bene.

Perchè mi mette il buonumore.

Perchè è gioiosa.

Perchè le borse, in fondo, sono la mia vera unica passione.

Perchè ormai la uso per mille cose.

Perchè fa estate.

8. Libri & e-book.

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Leggere su carta, sempre e comunque.

Fino a quando la mia amica Monica ha deciso di regalarmi Kobo.

È difficile rinunciare alla comodità di avere 50 libri tutti insieme.

Più leggeri della crema protezione 30.

Più piccoli della pochette porta tutto da spiaggia.

9. Selfie & iPhone.

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Nota dolente.

Leggi punto 5.

Altra dipendenza.

Scatto scatto e scatto.

Edito edito edito.

In spiaggia più che mai.

Sarà che amo portare con me i ricordi  perché mi riscaldano il cuore.

Sarà che non riesco a stare zitta un attimo…tant’è che telefono e macchina fotografica insieme sono deleteri per me.

Parlo e fotografo.

Parlo ed edito.

E posso anche postare.

Tutto questo dal mio lettino che guarda il mare.

Parte della mia vita è tutta quì.

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Hey you, fool summer: finalmente una domenica di sole, di unghie laccate di rosso e di ricordi greci #unavoltaallannosonogreca

Ieri mattina, aprendo la finestra della mia camera, ho pensato a quanto sia paradossale che una domenica di ottobre sia più estiva di una domenica di metà luglio.   Declinare…

Ieri mattina, aprendo la finestra della mia camera, ho pensato a quanto sia paradossale che una domenica di ottobre sia più estiva di una domenica di metà luglio.

 

Declinare un invito ad un pranzo potentemente carboidratico.

 

Declinare un invito ad un allenamento di canottaggio

( solo per passare ai raggi x i canottieri, sia ben chiaro !!!! ).

 

Declinare sostanzialmente le mie amiche per dedicare la mia domenica al sacro cazzeggio, laccandomi le unghie di rosso, nel mio giardino fiorito, accarezzata da un tiepido sole.

 

 

Ancora e ancora.

Quasi in zona Halloween io mi abbronzo.

E sono felice.

E ripenso ai miei giorni greci in una Grecia tanto azzurra, tanto calda, tanto luminosa, tanto greca.

 

 

 

 

 

Santorini, I love u!

Just Santorini!

Santorini in my heart!

Santorini in bianco!  Vulcano&MSC Crociere!  Bianca Arte! Bucato greco!  Illy c'è! Scale e fiori! Riscorci greci!  That's it! Sunset in Santorini!

 

 

Appurato che amo la Grecia in ogni sua piccola parte.

 

Appurato che ho deciso di dedicarmi, anno dopo anno, all’esplorazione di un’isoletta diversa.

A costo di impiegarci una vita ma voglio farle TUTTE.

 

Appurato che Santorini e Paros quest’anno mi hanno completamente conquistato, questi i lazy must:

 

A Santorini, dopo una notte in overbooking, sono finalmente arrivata a destinazione ed è sicuro: d’ora in poi dormirò sempre e solo al Vrachia Studios: un’oasi di pace in the land of nowhere con il rumore del mare come sottofondo.

 

Fare colazione sulla terrazza guardando il mare ed il vicino che, completamente nudo, si abbronza non è cosa da ogni giorno.

 

E’ cosa greca di Santorini!

 

 

Casetta mia!

La pace dal terrazzo di casa!

La vita non è sempre in salita!

Una finestra su Santorini!

 

In realtà, le spiagge scure di Santorini – rosse nere grigie – non fanno per me.

 

Siamo molto lontani dai candidi colori del mio cuore ma non importa:

 

è cosa nota che io abbia un rapporto solido e fedele con Kiko – gestibile solo grazie al fatto che Dio ci ha donato solo 20 dita – ed il problema è risolto!

 

Red Beach!

 

Il necessaire!

Colori!

 

 

 

Ma è a Paros che la Grecia mi ha dato il meglio: ventose spiagge bianche, libri da leggere sotto l’ombrellone, sbobbe di freddo caffè schiumoso, colori brillanti.

 

 

 

Assolutamente da non perdere: Faragas Beach – attrezzata, musicale e festaiola

 

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Voutakos Beach – il nulla, solo la sabbia ed il mare – posto strabiliante ma io ho retto 2 ore, per me interminabili.

 

Per poi fare ritorno a casa Faragas.

 

Nel mezzo Delfini Beach, Marchellos Beach ed Aliki Beach.

 

Tutte meraviogliose. Tutte bianche. Tutte da scoprire.

 

Turn on the right!

Capelli Greci!

Love Greek Beach!

All'ombra ed in relax!

 

Wind!

Sbobba di caffè

Sbobba&Colors!

Leggere sempre!

Faragas Beach Club!

 

 

 

Il discorso si fa serio quando parliamo di cibo greco: io mangerei tutto ciò che i greci producono: dalla pita, al feta, allo tzatziki, alla melitzanosalata, alla mousaka, a tutti gli small fish dell’Egeo, al gyros, ai souvlaka, all’insalata greca – il mio must, sopra ogni cosa – a tutto il resto che fa Grecia.

 

Nessuno può essere saggio a stomaco vuoto diceva Heliot.

 

Le sedie azzurre, i tavolini bianchi, le tovaglie a quadri, le barche che con il loro rollìo creano un sottofondo musicale che ti accompagna mentre il palato si ubriaca di sapori greci.

 

Tanti ristoranti mi sono rimasti nel cuore.

 

La Taverna Roza a Santorini, uno dei miei preferiti.

 

L’ultimo ristorante in fondo al molo nel Porto di Pairikia a Paros – queste le indicazioni via Whatsapp dalla mia amica Fra – giramondo di quelle serie, fortemente dedica al culto del buon cibo e grande estimatrice della terra greca – nessuna delle due ricorda il nome ma io ricordo benissimo i pescetti di cui son rimaste solo le lische e un hummus da aggiungere alla mia già lunga lista degli hummus da Guiness!

Fra ha impressa nella mente la Skordalia. Roba da intenditori, una salsa di patate e aglio, adatta ai single o agli aspiranti tali.

 

Il Magaya a Paros, sulla spiaggia, in una location incantata, talmente magica che quel sole, tuffandosi nel mare, pareva salutasse proprio me.

 

Il Kolimbithres Seafront è nella top ten. Tipica taverna greca Seafront.

 

L’Acrousis nel porto di Aliki a Paros è sempre un garanzia. La cameriera è sempre quella ma cambia colore di capelli con la velocità con cui io faccio fuori l’hummus da Guinness.

 

 

 

 

 

Porto di Noussa, Paros

We need a chair!

 

 

Aliki Beach, Santorini

Aliki Beach!

 

 

Taverna Roza a Santorini – uno dei miei preferiti, forse IL preferito!

 

One of my favourite!

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Magaya a Paros

 

Magaya Restaurant!

 

 

Tramonto a Magaya!

 

 

Magaya Sunset!

Magaya Sunset Again!

 

Santorini's Beer!

Mousaka, che vita sarebbe senza di te!

Hummus hummus hummus!

The best Hummus!

 

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Per lo shopping, a Paros, da non perdere Sigma T ed Event ( se non ce la fate, potete acquistare anche da casa sul loro sito ).

 

A Paros ho comprato di tutto : sciarpe, abiti, una stola verde muschio a pois bianchi che indosserò solo in Grecia, fascette per capelli anni’ 60 – anche queste a pois 🙂 per me e le mie amiche, lime per le unghie con asinelli di ogni foggia e colore stampati sopra, spezie, olio, dolcetti, miele e pomelli per dar nuova vita ai miei mobili vintage!

 

E avrei potuto impegnarmi di più!

 

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Paros' streets!

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We are all here!

Acconciatura ventosa!

 

 

 

Ci sono cose nella vita che non cambiano, siamo noi a cambiare accanto a loro.

Questo è ciò che accade ogni volta che vivo in terra greca.

Non è mai abbastanza.

Ogni anno ho bisogno di più tempo.

Ci sono un sacco di porte spalancate sull’infinito che molto spesso non riesco cogliere.

Mulini che girano.

Sempre.

Ma che io, troppo spesso, credo fermi.

Ci sono furgoni colorati che non aspettano che di partire per scoprire spazi infiniti lì a due passi.

Vecchietti sereni che sfidano la vita a dadi, e vincono!

 

E poi ci sono io.

Io che ad ogni ritorno sono un pò diversa.

Un pò più serena.

Un pò più felice.

Un pò più IO.

 

#unavoltaallannosonogreca

 

Questa è l’unica verità.

 

 

 

Testa ancora sul collo!

Porte e Portoni!

Il verde salvia!

Peace&Love in Paros!

Veri uomini greci!

Magaya Day!

Sono Greca!

Paros'Home!

Chignon greci!

 

 

 

 

 

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Hey you, fool summer: tempo piovoso, tempo di marmellata di fichi home made!

    Mi ero ripromessa di dedicare la mia estate alla lunga lista delle cose da fare.   Un intero inverno solo per stilarla, la maledetta lista.   Primo su…

 

 

Mi ero ripromessa di dedicare la mia estate alla lunga lista delle cose da fare.

 

Un intero inverno solo per stilarla, la maledetta lista.

 

Primo su tutto ristrutturare casa.

 

Ora, io non odio gli scatoloni per principio ma odio fare ordine.

 

Sono la persona più ordinata che conosca ma lo so solo io: gli occhi degli altri vedono casino

 

ma così non è:

 

è semplicemente il mio ordine.

 

Un Lazy ordine.

 

 

 

Ciò detto, siamo quasi a fine agosto, sono andata in ogni dove, ho la casa invasa dagli

 

scatoloni, in testa ancora il dubbio sul colore da dare alle pareti e davanti a me

 

altri giorni di pioggia con l’aggravante che se dovesse fare improvvisamente freddo come

 

prevedono, non ho nemmeno un misera coperta da buttare sulle

 

spalle modello Nonna Papera!

 

 

 

 

Nel frattempo sono maturati, anticipatamente, i fichi sul mio albero quasi centenario e loro

 

hanno la priorità!

 

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Il glorioso fico è stato piantato dai miei nonni e per me è una specie di monumento:

 

sono cresciuta all’ombra delle sue larghe foglie, ho schiacciato un sacco di

 

pisolini meravigliosi protetta dai suoi rami, ho scartato tutti i regali di compleanno

 

– ogni anno – lì sotto.

 

Ma soprattutto lì sotto ha scelto di andarsene la mia prima amata pelosetta.

 

Ed in quella tristissima occasione lui mi ha donato un nuovo, piccolo, forte rametto.

 

A testimonianza che la natura è pura magia!

 

 

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E’ un albero che ha accompagnato generazioni, che ha visto sentito e vissuto un sacco di cose.

 

Tutti noi lo abbiamo sempre amato e lui, puntuale, ogni anno ci inonda di succosissimi frutti.

 

Ai suoi piedi cresce rigogliosa una tale quantità di menta che, ormai, chez moi, in estate

 

si pasteggia a Mojito!

 

A gentile richiesta anche per asporto 🙂

 

 

 

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Per questo motivo esiste una vera e propria banda della marmellata di fichi.

 

Per essere ammessi bisogna dimostrare uno spiccato interesse per la materia.

 

Siamo seriamente calate nella parte.

 

Quest’anno la cofondatrice non sarà presente alla raccolta: vive alle Canarie da una vita ma ogni anno torna qui per la succosa produzione, tranne questa volta.

 

Forse avrà un vasetto tramite Fedex per creanza ma non è detto perché questa assenza ha colpito i sentimenti di tutte le socie.

 

 

L’altra potente produttrice di marmellate è attualmente al lavoro in terra d’Israele.

 

Prima di partire mi ha donato un libro accompagnato da una sua marmellata home made strepitosa…

 

Pensandoci probabilmente era il contrario: il libro accompagnava la marmellata.

 

Non può che essere così.

 

 

Libri&Marmellate!

 

Ma la Cinzietta c’è.

 

Lei non manca mai.

 

Lei per i fichi c’e sempre.

 

Quest’anno è stata la prima produttrice perciò ecco a voi le sue dritte in merito.

 

Quando avrò notizie da Canarie ed Israele aggiornerò il post o forse lo faranno direttamente

 

loro!!

 

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I vasetti che tutte usiamo sono i Quattro Stagioni della Bormioli.

 

Per la sterilizzazione basta metterli nel forno, dopo averli lavati, e portare a 100 gradi.

 

Da quel momento lasciarli lì per 15/20 minuti.

 

Sterilizzati e pronti per essere riempiti.

 

Per quanto riguarda i tappi noi non li riutilizziamo mai.

 

 

 

 

 

Marmellata di Fichi Home made by Cinzietta:

 

1 kg di fichi

500 gr di zucchero

1 bustina di Peptina – Fruttapec 2:1

 

Lavare, pelare e tagliare i fichi.

 

 

Let's do it!

 

 

 

In una pentola capiente aggiungere ai fichi la peptina e lo zucchero.

 

Far bollire e mescolare continuativamente per circa 5 minuti ovvero finchè la frutta non diventa marmellatosa 🙂

 

 

Marmellata mia!

 

 

 

Voglia di buttarmici dentro!

 

 

 

Riempire i vasi con la marmellata ancora calda.

 

 

 

Impiattiamo!

 

 

 

 

A riempimento ultimato e dopo averli tappati, girarli sotto sopra per circa 10 minuti per creare il sottovuoto.

 

 

 

 

Marmellate Sottosopra!

 

 

 

 

Rigirarli.

 

A questo punto sono proprio pronti!

 

 

 

La morte sua, per qualcuno, è con le fette biscottate.

 

Per altri con il pane caldo.

 

Per i seguaci della dieta Dukan, con le focaccine all’Avena.

 

Per me con il cucchiaio e basta.

 

Lei sola.

 

🙂

 

 

 

 

 

 

 

 

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