PARLIAMO Di LATTE E DEI SUOI DERIVATI Se penso alle Latterie Friulane ritorno immediatamente alla mia infanzia. Alle colazioni preparate dalla mia nonna che sapevano di kraphen alla marmellata, yogurt…
PARLIAMO Di LATTE E DEI SUOI DERIVATI
Se penso alle Latterie Friulane ritorno immediatamente alla mia infanzia.
Alle colazioni preparate dalla mia nonna che sapevano di kraphen alla marmellata,
yogurt rigorosamente in vetro
e latte bollente che, con la sua panna,
rimane una della cose più libidinose che ci siano.
Lo yogurt in vetro, a quei tempi, era un must perchè poi,
a scuola,
usavamo i barattolini per fare i ” lavoretti ” :
decoupage,
pitturazioni che neanche Van Gogh,
porta candele come se non ci fosse un domani,
e chi più ne ha più ne metta.
Capirete che non sono riuscita a non emozionarmi quando è arrivato l’invito
a visitare lo stabilimento di Campoformido.
Ebbene, eccoci qui.
Ci accoglie Filippo Golin, direttore dello stabilimento
che ci presenta l’azienda e ci guida in un tour
che parte dalla zona di ricevimento e confezionamento del latte,
passando per la zona di produzione di yogurt e mozzarella
per finire in quella che loro chiamano Reparto Montasio
e che io chiamo Reparto Delirio dei Sensi.
Latterie Friulane viene assorbita nel 2015 da Parmalat
che fa entrare lo stabilimento di Campoformido
con i suoi circa 135 dipendenti
tra i 9 stabilimenti italiani di proprietà del gruppo.
Gruppo che ha puntato moltissimo su Campoformido
cercando di farne uno stabilimento con prodotti strettamente legati al territorio.
Ogni giorno arriva in sede il latte
che proviene quasi tutto da un raggio massimo di circa 90 km,
ad eccezione di una parte di latte bio proveniente dall’Austria,
in quanto lo stabilimento produce anche la mozzarella
per un’importante catena austriaca che richiede il suo latte.
Da sempre attenti al Bio,
il loro marchio Bio Friuli,
che punta ad un’idea di genuinità e di ritorno alle tradizioni,
è ora distribuito
tramite le catena Ocean e Pam
in tutta Italia,
con l’intento di ampliarne sempre più la distribuzione.
Finalmente, grazie a due tenute del Friuli Venezia Giulia che,
in collaborazione con Latterie Friulane,
quest’anno si sono convertite al biologico,
lo stabilimento riesce a soddisfare
la produzione sia di latte che di yogurt senza andare troppo lontano.
Ma è quando si parla di Montasio Dop che il gioco si fa duro.
Formaggio che deve il suo nome all’omonimo massiccio montuoso del Friuli,
dal sapore unico e 100% made in FVG.
E’ Franco Della Mora
– casaro da generazioni
e tra i massimi esperti di Montasio in Regione –
che ci guida nella zona di produzione,
ci racconta e si racconta.
Riesco a leggere l’emozione nei suoi occhi quando parla di latte,
salamoia,
stagionature.
Chiudiamo degustando
formaggio Montasio,
mozzarella,
ricotta
– che viene ancora confezionata a mano
e che grazie all’utilizzo di siero di latte intero
e all’aggiunta di una piccola quantità di panna o di latte
ha un sapore particolarmente e delicato e buonissimo –
yogurt.
Ne sono uscita con una borsa frigo piena di delizie
e con la consapevolezza che i nonni non sbagliano mai!
Lode alle Latterie Friulane
che guardano al futuro senza dimenticare il passato!
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