“Viaggio troppo, mi dicono. Viaggio troppo poco in Italia, rispondo” È con questo spirito che ho organizzato in un’ora un lungo weekend italiano. Ed è dal momento dell’imbarco che…
- “Viaggio troppo, mi dicono.
Viaggio troppo poco in Italia, rispondo”
È con questo spirito che ho organizzato in un’ora un lungo weekend italiano.
Ed è dal momento dell’imbarco che mi sento parte di una grande famiglia:- l’aereo è pieno, siamo stipati come sardine ma tutti sorridono.
Atterriamo a Bari con il diluvio universale –- che ho passato la notte a pregare affinché oggi uscisse il sole per godere a pieno della bellezza della terra pugliese.
Iniziamo da Bari Vecchia, dove ci perdiamo nelle sue stradine,- tra vecchiette che lucidano l’argenteria, altre che tirano la pasta e altre ancora che stendono i panni.
{ Si narra che, per uscirne, bisogni seguire le mattonelle più scure! }.
Sono i fiori che colorano una domenica a tratti nuvolosa,- le mie chiacchiere con una vecchina per niente timida e la focaccia di Fiore che mi hanno letteralmente rubato il cuore.
Sono i profumi e la gente nelle strade.
Sono i km in macchina con il vento tra i capelli.
A Polignano a Mare ci arriviamo a metà pomeriggio,- giusto in tempo per il tramonto con i suoi colori.
Sarà che più invecchio e più divento romantica,- sarà che cerco di scovare la bellezza in ogni dove, sarà che di viaggiare non mi stanco mai.
Ebbene, ho semplicemente assaporato ed erano cime di rapa, panzerotti, vino rosato e ostriche.
Ma soprattutto eravamo noi, tra gli ulivi e il mare
- Bene, possiamo metterlo agli atti.
La mia preferita è Locorotondo.
Magica, bianca, fiorita e bellissima.
Non l’avevo presa in considerazione, non era nei piani.
Poi due amiche pugliesi veraci ( proprio di Locorotondo ) mi hanno convinta,- così un weekend lungo si è trasformato in un tour de force che ha toccato più città del Giro d’Italia.
Con la nostra 500 Cabrio siamo partiti da Polignano a Mare che, credetemi,- è bella ( tanto ), romantica ( tanto ), da vedere ( tanto ), ma decisamente sopravvalutata.
{ so bene che verrò crocifissa per ciò che dico ma la Puglia ha davvero tante cittadine meravigliose tanto quanto o più di Polignano }
La prima tappa in questo lunedì di sole e vento è stata Martina Franca: barocca, ordinata, elegante.
E poi i bocconotti ricotta e pere o crema e amarena- ( che se passate di qui dovete assolutamente assaggiare al Caffè Tripoli subito dopo il Duomo )
- ed i racconti della signora che, mentre ricama pizzi e merletti,
- ci narra che un tempo si imbiancavano le pareti esterne delle case ogni settimana,
- si pulivano le strade con sapone di Marsiglia e ramazza giornalmente e si stava a chiacchierare in piazza per ore.
Alberobello è tappa obbligata e ci accoglie con un’alternanza di trulli e giapponesi che scattano foto,- fiori dappertutto, panzerotti al posto del the delle 5 pm e vista mozzafiato sulla città.
La Puglia è così, ti accoglie a braccia aperte, ti travolge e non ti lascia più andare.
È vero che diventa una malattia, come il mal d’Africa ( che per me è mal di Grecia ),- come la focaccia che quando la provi non la molli più, come gli ulivi –
- che dopo aver percorso km tra distese verdeggianti ti accontenteresti anche di averne uno piccino,
- da mettere sul comodino,
- pronto a dare serenità nei momenti no e pieno di quella saggezza che solo a guardarlo riesce a trasmettere.
{ Non è un caso che Raz Degan abbia nidificato proprio qui, in zona Cisternino,- tra valli verdi, cielo azzurro e tetti a punta.
- Non era lì, altrimenti l’avrei stalkerizzato fino ad arrivare al suo trullo, statene certi !}.
L’unica certezza che ho acquisito in questi giorni è che la Puglia va vissuta, graffiata, respirata.
Bisogna assaggiarla e gustarla.
Ti deve maturare dentro.
Ha bisogno del suo tempo ma quando arriva sei fregato perché non te ne liberi più!- Quando si decide di venire al sud, si sceglie di vivere un’esperienza.
Non potrà mai essere un semplice weekend, una banale vacanza,- un tour alla scoperta delle bellezze del nostro paese.
No.
Quando si decide di venire al sud si vive, si annusa, si assaggia.
Ci siamo svegliati a Matera, in un sasso.
Che dopo l’igloo in Lapponia a Capodanno vuoi che non mi ci catapulti non appena mi si presenta l’occasione?
Avvolti da un silenzio a cui non siamo più abituati, il sole che brilla,- nemmeno una nuvola nel cielo ed un nido di rondini proprio sopra la nostra porta.
{ che io sia una da lacrima in tasca è cosa nota ma ditemi voi come si fa a non commuoversi }.
A colazione Anna, che del sasso è la proprietaria,- ci delizia con torte fatte in casa,
- focaccia pomodoro e origano ed un estratto di frutta fresca che ha il colore dell’estate e profuma di arancio.
Suo marito suona il piano e noi spalmiamo marmellata homemade ai mandarini su friselle croccanti.
La gente del sud è così, ti accoglie a casa sua come se ti conoscesse da una vita,- ti abbraccia come fossi un parente e ti sorride come fossi la cosa più bella che gli potesse capitare.
Mi sono chiesta più volte se fanno così con tutti o se io sono particolarmente simpatica,- se gli interessa veramente o se è il copione.
Ho realizzato che non mi importa.
Quando si sta bene, basta farci caso e goderne appieno.
Inizia da qui la mia stagione estiva, di corpo e di cuore.
Largo alle canotte e alla protezione 50 che a Matera il sole picchia ed io sono più bianca di una burrata pugliese.
Ci addentriamo nel cuore dei Sassi, tra piazze, chiese rupestri e la Casa Grotta che è una meraviglia:- ancora intatta e completamente arredata.
C’è tanto romanticismo in tutto ciò che ci circonda,- c’è magia ad ogni gradino in discesa ma c’è anche un vaffa grande come un sasso ad ogni gradino in salita
- perché tutti spendono fiumi di parole a raccontare la bellezza ma nessuno che ti dica
- che per visitare Matera devi darci di crossfit più di Belen.
Al terzo giro, ci facciamo raccattare dal figo Paolo- che con la sua apetta Piaggio ci scorrazza all around e ci racconta i segreti della sua terra.
Porterò nel cuore i sapori di Matera, dei peperoni cruschi,- del purè di fave e cicoria, della cialledda, della bruschetta, del formaggio, del salame,
- di quel pane che continuerei a mangiare senza smettere mai.
Della vita che pulsa, dei racconti di Luciano all’Osteria San Pietro,- della musica di Gaetano nella prima notte di questa nuova estate.
Forse era semplicemente arrivato il mio momento, forse ero più predisposta,- forse un forse non c’è, tant’è che il sud mi ha fatta innamorare ❤️
Per la cronaca,- ai controlli in aeroporto mi hanno fermata per complimentarsi e ringraziarmi per aver aiutato
- l’economia pugliese:
- dal mio bagaglio a mano spuntavano caciotte al burro, taralli, orecchiette, salami e pane di
- Altamura che un passaggio al forno di Santa Chiara era d’obbligo.
Non posso che augurarvi che lo spirito del sud travolga anche voi !- La Puglia è comoda da raggiungere grazie a Ryanair che vola su Bari
- ( ma anche su altre città ) da moltissime città italiane.
Arrivati in aeroporto vi consiglio di noleggiare una macchina,- metodo decisamente comodo per girare.
Per prima cosa visitate Bari Vecchia,- una piccola perla verace in una grande città “difficile”,
- come molte città del sud purtroppo.
- Perdetevi nei suoi vicoli,
- assaggiate le orecchiette delle signora Nunzia e fate scorta di taralli homemade.
- A Bari abbiamo dormito al B&B San Bartolomeo: nuovissimo
- ( siamo stati i terzi clienti! ), pulito ed in zona comodissima,
- soprattutto se avete necessità di alloggiare vicino all’aeroporto
- in caso di partenze all’alba o arrivi nel cuore della notte.
- Abbiamo cenato a Savelletri al Saporedisale:
- pesce freschissimo e carpacci che sanno di mare.
- A Polignano a Mare, invece, abbiamo alloggiato alla Dimora Mediterranea,
- nel cuore di Polignano,
- in una stanza azzurra come il mare e fresca
- come la brezza che ci ha accarezzato al belvedere.
- Dopo esserci stata vi posso dire con certezza che avrei dovuto dedicare più tempo a
- Locorotondo,
- paesino meraviglioso che mi ha conquistata.
- Prendetevi il tempo di un aperitivo al Docks 101 che domina una vallata di vigne
- alternate a rose rosse che, credetemi, è meraviglia allo stato puro.
- In ultimo, a Matera, abbiamo alloggiato alla Casa del Sole,
- un sasso nel cuore dei sassi.
- Credo di non aver camminato così neanche sul tapis roulant ai tempi d’oro 😉
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