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Tag: ricette

Di candele, zucche, cipolle, amiche e castagnaccio in questo lungo weekend di fine ottobre!

  Un autunno di cose belle. Di amiche che è decisamente troppo che non ci si vede. Di regali di compleanno talmente in ritardo che ormai sono vintage. Di ben…

 

  1. Un autunno di cose belle.
  2. Di amiche che è decisamente troppo che non ci si vede.
  3. Di regali di compleanno talmente in ritardo che ormai sono vintage.
  4. Di ben due cene di Halloween perchè forse non sono la sola che ha voglia di celebrare.
  5. E di quei colori caldi fuori dalla finestra mentre faccio colazione.
  6. E la zucca che mangio praticamente ogni giorno fino a Natale.
  7. Ed il melograno che hanno piantato i miei nonni che mi regala bellissimi frutti.
  8. Ed il castagnaccio che finalmente cucino nel mio forno.
  9. E tante candele accese mentre spadello.

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  1. La colazione la domenica a mezzogiorno con caffellatte, cereali e una pila di Vanity Fair ancora da leggere è tutto ciò di cui avevo bisogno.
  2. Il mio pigiama preferito e ormai scolorito.
  3. La mia vestaglia morbidissima perché voglio sentirmi coccolata.
  4. E un bicchiere gigante di Galeffi Effervescente al Limone – che è la manna – perché ieri sera abbiamo decisamente esagerato.

 

  1. Perchè quando le amiche sanno cucinare benissimo ma non hanno il tempo di farlo si scatenano nei weekend lunghi e finisce che
  2. una vellutata di zucca accompagnata da una torta di zucchine e stracchino che sarebbe una cena da veri sportivi si trasforma in una sfida:
  3. come si fa a non aggiungere un pò di bollicine che per brindare e quel Brunello di Montalcino del  Castello Banfi che non 
  4. non portare a casa da quel goloso weekend toscano.

  5. Ed il castagnaccio che, dopo aver battuto tutti i supermercati, le botteghe, i mulini e i fruttivendoli della città, finalmente la farina di castagne l’ho trovata.

  6. Una caccia all’oro che Jack Sparrow mi fa un baffo!

  7. Un impasto riuscitissimo.

  8. Il rosmarino del mio giardino.

  9. Noci tritate a mano.

  10. Quell’uva passa che metterei ovunque.

  11. Pinoli croccantissimi.
  12.  

 

  1. E la cena di Ognissanti brillante come gli Swarovski delle mie ballerine verdi.
  2. Una cena che sa di sfogliette alla toma e cipolle caramellate.
  3. E zuppa di cipolle alla birra che è uno dei miei piatti del cuore.

E l’arrosto di castagne e funghi con patate al rosmarino e zucca al balsamico al forno.

E la focaccia home made di Valentino che resta imbattibile.

Sempre e per sempre.

Per fortuna c’era anche l’insalatina con zucchine, melograno, fragole e pinoli saltati che fa tanto light 😉

  1. Perché quando ci si circonda di persone positive la vita è talmente facile che non si può non celebrare🌟

 

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Per tutti quelli che mi hanno chiesto la ricetta cel castagnaccio la trovate quì:

Il mio castagnaccio di Halloween!

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Ricette dal Cuore di Alice!

Ritrovarsi in un grigio pomeriggio milanese avvolte in comodi maglioni di lana dopo esserci salutate qualche settimana fa brindando a piedi nudi sulla sabbia guardando il tramonto fa un certo…

  • Ritrovarsi in un grigio pomeriggio milanese avvolte in comodi maglioni di lana

dopo esserci salutate qualche settimana fa brindando a piedi nudi sulla sabbia

  • guardando il tramonto fa un certo effetto.

 

 

Intorno a noi il Cake Festival.

  • Un tripudio di torte, cupcakes, macarons e pasta di zucchero.

 

  • Il rosa che avvolge.
  • E una Alice radiosa ed emozionata.

  • Brillante come la collana che indossa.

  • Ma soprattutto avvolgente.

  • Avvolgente come la lunga gonna che anticipa i suoi passi.

  • Avvolgente come il suo sorriso quando racconta del suo gitano.

  • Avvolgente quando abbraccia ed altrettanto avvolgente quando impasta.

  • Oggi è la Ciambella di Agatina la protagonista.

  • Una presentazione dolce di “Ricette dal cuore” che profuma di farina, uova, tanto burro, mele e cannella.

  • Tre piccoli stampi 
    newyorkesi.

  • E poi racconti di vita.


Racconti gitani.
Racconti del e dal cuore

  1. Questa FU Milano!

 

 

  1. Questo E’ oggi, quì!
  1. Un mercoledì mattina – tanto amato – chè bastano due soli passetti per abbracciare quel friday che è il giorno più bello della settimana.
  2. Un mercoledì mattina di sveglia all’alba.
  3. Di mille pensieri di lavoro.
  4. Di mille casini da risolvere.
  5. Di mille e una idee da sviluppare e quel risicatissimo tempo che non aiuta.
  6. Prospettiva: un grigio mercoledì in ufficio all day long.
  7. E poi una busta.
  8. riconosco la scrittura.
  9. Sorpresa mista ad emozione perchè accidenti ho proprio ragione: 
  10. di gente con una bella energia ce n’è.
  11. Difficile da trovare ma c’è.
  1. Io l’ho incontrata a Formentera!
  1. Una piccola folletta con le unghie laccate di rosso e un sorriso contagioso.
  2. Aura brillante e occhi sfavillanti.
  3. Imparare a conoscere una persona attraverso i suoi racconti ha un che di magico.
  4. Sono convinta che le persone che si mettono in gioco condividendo racconti, sentimenti ed emozioni andrebbero ringraziate perchè
  5. aprire il proprio cuore è amore puro.

  1. Che siano racconti di vita, fotografie di vita, ricette di vita.

 

 

 

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  1. Questo libro sulla mia scrivania in un ufficio asettico mi fa sentire a casa.
    1. L’ho letto quasi tutto – oggi –  tra un contratto e l’altro, un sorriso e una lacrima che non riesco a trattenere quando quella frase mi colpisce al cuore
    2. e mi rendo conto che, nonostante l’allenamento, sono rimasta la bambina vulnerabile che
    3. pettinava i lunghi capelli della sua biondissima bambola.
  2. Ed è bellissimo.
  • Perchè niente più del cibo fa focolare.
  1. Perchè a tavola ci si conosce, si parla, si ride, si discute, ci si studia.
  2. Perchè mentre leggo mi pare di sentire il profumo dei chocolate chip cookies fotografati a pag. 55 😉

 

 

 

  1. Perchè mentre sfoglio le pagine lisce penso a quanto sia un libro gioioso e di gioia non ce n’è mai abbastanza, MAI !
  • Alice è A Gipsy in The Kitchen!
  • A Gipsy in The Kitchen è Alice!
  • Gipsy è stata il mio primo approccio al mondo del blog.
  • Gipsy è fonte di ispirazione e di gioia.
  • Ma soprattutto, Alice è radiosa.
  • Le persone radiose sono speciali ed è fortunato chi ha la possibilità di essere riscaldato dalla loro luce!
  1. Go Gipsy Go!

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Ciambellone Passpartout!

      L’autunno si fa sentire ed io ho rimesso in moto fruste e forno. Tirati fuori dalla naftalina farina, zucchero, lievito, fecola e zucchero vanigliato, ho dato inizio…

 

 

 

  1. L’autunno si fa sentire ed io ho rimesso in moto fruste e forno.
  2. Tirati fuori dalla naftalina farina, zucchero, lievito, fecola e zucchero vanigliato,
  3. ho dato inizio alla produzione.
  4. Un dolce diverso ogni settimana per riscaldare queste giornate autunnali.
  5. Sarebbe stato il turno di una crostata ma le mie amiche golose pare non potessero vivere
  6. senza la ricetta del ciambellone passpartout!
  7. E poi la diatriba tra Monica e la sua mamma – mia più grande fan che mi segue con
  8. costante devozione e che mi supporta come neanche una ragazza ponpon😜 – doveva
  9. essere risolta.
  10. ( essì, ha ragione Monica: niente mandorle ma solo un po’ di Rhum!!! ).
  11. E poi c’è Yiyi che il martedì assaggia i miei esperimenti.
  12. E poi c’è l’amica di mia madre che non mangia nulla ma il ciambellone, quello sì.
  13. Capite che non potevo tirarmi indietro!
  14. È facilissimo da fare, leggero, adatto ad ogni situazione e versatile: buonissimo da solo, 
  15. più gustoso se spalmato di marmellata, cioccolato o accompagnato da frutta fresca.

 

 

Ingredienti

  1. 3 uova
    100 ml di Olio di Semi
    1 scorza di limone
    140 gr di Zucchero
    180 gr di Farina 
    Un pizzico di sale
    250 gr di Yogurt Greco
    60 gr di Fecola di Patate
    1 bustina di Lievito in Polvere
  2. Rhum qb

Procedimento

  1. Normalmente uso il Kitchen Aid per amalgamare bene ed evitare grumi ma è ancora
  2. ostaggio della mia amica Sara quindi mi accontento delle mie fruste ormai vintage ma che
  3. non mi abbandonano mai!
  4. Unire uova, zucchero, farina, fecola, yogurt e lievito.
  5. Usare fruste o planetaria per creare una crema morbida.
  6. Aggiungere l’olio continuando a mescolare. Per ultimo il Rhum, la scorza di limone ed il sale.

Infornare nel forno statico a 195° per ca 40 minuti ed a 175° nel forno ventilato per ca 30 minuti.

 

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  1. Oggi ho aggiunto mezza mela a cubetti e sostituito lo yogurt greco con yogurt ai cereali.
  2. Buonissimo con la marmellata alle fragole e aceto balsamico dell’Acetaia San Matteo che ho comprato ieri ai Castelli di Strassoldo.
  3. Ragazze, provatelo anche voi con le marmellate balsamiche: dolce e salato insieme con un retrogusto acetoso che è una delizia!
  4. P.S. Aspetto di vedere i vostri ciambelloni asap 😉
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Cous Cous che sa di cocco e verdure dell’orto!

Perchè è quando ci sono 40 gradi all’ombra che i veri spadellano! I veri pazzi! Ed io ne faccio orgogliosamente parte! Il cous cous è un cavallo di battaglia di…

  • Perchè è quando ci sono 40 gradi all’ombra che i veri spadellano!
  1. I veri pazzi!
  2. Ed io ne faccio orgogliosamente parte!
  3. Il cous cous è un cavallo di battaglia di due care amiche.
  4. Due menti matematiche.
  1. L’architetto usa anche l’olio di cocco che mi ha conquistata.
  2. Non potevo non replicare dopo aver assaggiato la deliziosa sbobba, proprio quì, in spiaggia, in una giornata di sole.
  3. Quel profumo di cocco che fa così esotico.
  4. Lo uso ovunque.

Corpo, capelli, cucina.

L’amica in questione spadella per me nel suo appartamento bianco, spupazzandosi Arturo The Big Red Cat, mentre io e lei ci aggiorniamo.

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  1. INGREDIENTI per 4 persone
  2. 1 melanzana
  3. 3 zucchine ( perchè io ho un debole per le zuccchine! )
  4. 1 peperone
  5. 2 carote
  6. 1 cipolla di Tropea
  7. 1 cipollotto
  8. Olio di Oliva q.b.
  9. Olio di Cocco ( io ho usato quello della Rapunzel, su consiglio dell’arch.! ) q.b.
  10. Sale q.b.
  11. Pepe q.b.

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  1. PROCEDIMENTO
  2. Tagliare le verdure a listarelle o a quadretti – siete menti più matematiche o artistiche?
  3. Le mie le ho tagliate un po’ a casaccio, ovviamente!
  4. Un pout pourri di colori, misure e forme 😉
  5. Aggiungo olio, sale e pepe.
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  1. Le verdure le faccio saltare per circa mezz’oretta a seconda della quantità.
  2. Nel frattempo faccio bollire il cous cous in acqua salata.
  3. Un volta pronto lo filtro, anche se non sarebbe necessario ma preferisco non rilasci acqua di cottura così si amalgama meglio con le verdure.
  4. Infine unisco cous cous e verdure.
  5. Un matrimonio idiliiaco.
  6. Una delizia.

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  1. Io cerco di usare l’olio che, annualmente, porto dalla Grecia.
  2. Un olio buonissimo, che mi costa check in lunghi e tormentati con annesse preghierine nella speranza che decidano di far passare la mia valigia rossa, pesante come un macigno ma piena di delizie.
  3. Lo stesso accade sull’isla.
  4. Lo stesso accadrà a settembre.
  5. Forse non mi faranno partire.
  6. Forse dovrò restare lì con il mio carico di sale delle saline di Formentera e spadellerò a San Francesc.
  7. Forse riempirò l’isla di cous cous al sapore di cocco e di verdure dell’orto.
  8. Forse, magari.
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Del mio non essere cuoca ad una passione che, piano piano, diventa amore. Dalla mia cucina al Bistrot. Da una vecchia ricetta le fritole della nonna!

      Che io non fossi una grande cuoca era ed è cosa nota.   All’inizio pubblicavo SOLO ricette di amiche, amiche di amiche, amiche di amiche di amiche…

 

 

 

Che io non fossi una grande cuoca era ed è cosa nota.

 

All’inizio pubblicavo SOLO ricette di amiche, amiche di amiche, amiche di amiche di amiche che amorevolmente cucinavano ( anche ) per me e mi regalavano i loro segreti.

 

Poi la passione mi ha travolta, inaspettatamente, perchè, si sa, alla cucina come all’amore bisogna darsi con lo stesso abbandono.

 

Ed io ho deciso di abbandonarmi.

 

 

Così la mia cucina è diventata il Bistrot.

 

 

In una casa appena ristrutturata che ancora profuma di malta e pittura ed in una cucina dai toni verde salvia in cui mancano ancora forno, fuochi e cappa – pigramente adagiati al centro del salone in attesa di essere montati – ho iniziato a spadellare on my own.

 

I risultati non sono mica male, dicono!

 

Così, perdendo completamente la cognizione del tempo e dello spazio, spadello ogni santo giorno.

 

Scovo ricette che mai avrei messo in opera.

 

Leggo, mi documento.

 

Ma soprattutto rispolvero il vecchio sapere trasmesso dalla mia adorata nonna.

 

Lei che cucinava sempre.

 

Lei che per fare il ragù ci metteva tutta la mattina.

 

Lei che il brodo solo a fuoco lento e mai, dico mai, nella pentola a pressione.

 

Lei che sarebbe tanto felice di sapermi ai fornelli in quella che, un tempo, era la sua casa ed ora è la mia Lazy Home.

 

Lei che cucinava moltissimo ma con tendenze decisamente più salate.

 

Le fritole una della poche eccezioni dolci.

 

Da noi si mangiano a Natale, a Capodanno, a Carnevale, a Pasqua.

 

Per le fritole, in realtà, non c’è un momento.

 

Sono un passepartout.

 

Le va ben sempre!

 

 

In un sabato di bora in fase discendente ho impastato!

 

 

INGREDIENTI:

 

400 gr di farina

2 cucchiai colmi di zucchero

2 uova

un pizzico di sale

40 gr di lievito

rhum o limone qb

1 bicchiere di latte

100 gr di uva passa

zucchero a velo ( per gli amanti del genere. La mia nonna usava quello normale )

 

 

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PROCEDIMENTO:

 

Mettere in ammollo il lievito in acqua tiepida.

 

Si può usare anche quello in polvere ma il cubetto fresco resta la scelta migliore.

 

Mescolare la farina con lo zucchero.

 

Aggiungere le uova ed il lievito sciolto e mescolare.

 

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Aggiungere il latte ( io lo uso a temperatura ambiente ), il rhum/limone e l’uva passa.

 

A me piacciono molto di più con il limone perciò ci aggiungo una fialetta ( per chi ama i sapori un pò più decisi, anche una scorza di limone grattugiata ).

 

 

 

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E adesso il momento catartico.

 

Mia nonna lasciava riposare l’impasto coperto da una tovaglietta di cotone per un paio d’ore e poi lo faceva rigirare a quel sant’uomo di mio nonno che, cascasse il mondo, allo scadere delle due ore doveva rimestare in senso orario la sbobba.

 

Io sono andata al cinema!

 

E poi a cena!

 

E quando sono rientrata, all’una di notte, ho trovato questo

 

 

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Poi ho rimescolato e fritto.

 

 

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Perciò ho le prove che tutto quel manipolare ogni due ore non è propriamente necessario.

 

Facendo un rapido calcolo, mio nonno ha buttato qualche anno della sua vita a girare impasti 🙁

 

Possiamo schiacciare pisolini tranquilli sul divano, in freddi pomeriggi di Bora, senza abbracciare mestoli di legno e senza puntare la sveglia per ridare nuova vita ad un impasto che si autoalimenta!

 

Questa è la scoperta più bella che potessi fare.

 

( mia nonna già lo sapeva, ne sono certa! ).

 

 

Da oggi in poi fritole in OGNI occasione!

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Fagiolini in Salsa di Noci!

Dovrei inaugurare una pagina dedicata alle ricette di Agata!   Probabilmente lo farò.   Tra gli Chef che mi circondano, lei è la più Chef di tutti perchè sperimenta, cambia,…

Dovrei inaugurare una pagina dedicata alle ricette di Agata!

 

Probabilmente lo farò.

 

Tra gli Chef che mi circondano, lei è la più Chef di tutti perchè sperimenta, cambia, inventa.

 

Sono anni che mangio da lei e mai, dico mai, ho degustato la stressa pietanza – focaccia di suo marito Valentino a parte perchè per la medesima ho sviluppato una sorta di dipendenza; è quindi un mio problema ma non lo voglio in alcun modo risolvere 🙂

 

Questa che segue è una ricettina veloce per chi ama le verdure e le noci.

 

Magari insieme.

 

In questa domenica invernale sperimento nella mia cucina….

 

 

 

Ingredienti:

 

 

600 gr di fagiolini

1 spicchio di aglio

1 mazzetto di erba cipollina

8 noci

1 cucchiaio di toma o di formaggio parmigiano reggiano grattugiati

1/2 cucchiai di aceto

4 cucchiai di olio

 

 

PROCEDIMENTO:

 

 

Spuntare i fagiolini, lavarli e cucinarli a vapore per 10 minuti mettendo uno spicchio d’aglio nell’acqua di cottura.

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Tritare finemente un mazzetto di erba cipollina, unire le noci sgusciate e sminuzzate, la toma grattugiata, l’aceto, l’oilio e tre cucchiai dell’acqua di cottura dei fagiolini.

 

 

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Regolare di sale e pepe e servire.

 

 

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