{ del viaggio più bello ma soprattutto più divertente degli ultimi anni. Di risate fino alle lacrime e di band in trasferta. Di migliaia di km percorsi e…
{ del viaggio più bello ma soprattutto più divertente degli ultimi anni.
Di risate fino alle lacrime e di band in trasferta.
Di migliaia di km percorsi e di gioia, quella vera!}
Iniziamo dalla fine, dagli highlights from Canada!
il primo giorno vogliamo vedere tutto ma 3 h e mezza di pranzo sull’Harbourfront ci blocca.
Ad onor del vero fu lo spalmamento di crema su di un braccio tatuato a fermare la nostra foga ed accenderne un’altra, di foga !
La pianificazione della prima, deliziosa breakfast canadese.
Girare mezza città in bus senza biglietto per scoprire che il posto si è trasferito.
Alla fine, chi ti salva il culo, è sempre Starbucks!
Le nostre guide di questo viaggio: un lui, simpaticissimo, maglietta acrilica nera con odori di dubbio gusto.
Ad inizio giornata sopportabile, a fine giornata c’è bisogno della maschera d’ossigeno.
Ma lo ricorderò sempre con tanto affetto.
La vecchietta a Montréal, pareva esalasse l’ultimo respiro ad ogni parola.
Con noi è sopravvissuta, non so con quelli dopo!
Montréal potrei riassumerla così: looking for Leonard Coen and for an hairdresser!
Ci siamo capiti, no?
Del nostro viaggio verso il nord.
Prendiamo il treno diretto a Vancouver ( durata del viaggio: 5 gg e 4 notti ).
Noi, per arrivare a destinazione ci impieghiamo 3 ore circa.
Distanza percorsa 150 km circa.
Ci siamo capiti di nuovo!
Welcome to Washago.
That means no taxi, no buses, no WiFi, nothing and nobody.
In the middle of nowhere.
Ma è così caratteristico!
Entrata trionfale al Casinò Rama.
Vedere una testa ricciolina e correre con la valigia attraverso tutta la hall.
Io vedo fiches ovunque, lei l’ammmmore!
Sempre a Rama: colazione modello Gilda: capello biondo al vento e abbigliamento da Red carpet che qui va così.
Sempre a Rama ( si è capito che abbiamo dato il meglio qui? ):
“ Ciao!
Scusa se ti disturbo.
Non sono una vostra fan e non conosco neanche una canzone ma ho accompagnato fino a qui la mia amica, quella nascosta dietro la colonna.
Per favore, potete parlarvi?
Grazie! “
Come dire: mi piace essere incisiva, sempre!
La colonna sonora che ha accompagnato il nostro meraviglioso viaggio: talmente ‘90 da rimpiangere le Spice!
Sogni d’oro, anzi d’acero & you’re very welcome lady!
Ultimo ma non ultimo e sempre e comunque GO RAPTORS GO!
Finalmente sono andata dall’altra parte ✈️
Le diedero ali per volare e lei le usò come coperte per difendersi dal mondo.
Dopo mesi intensissimi ( che solo chi mi vive veramente può capire e per la vostra pazienza vi ringrazio ) di montagne russe e di emozioni forti avevo bisogno di respirare quest’aria qui.
Sono due anni che cerco di andare da questa parte del mondo ma tutto mi ha portato dall’altra.
Ma la cose, si sa, arrivano al momento giusto.
Ed eccomi qui.
Inaspettatamente.
Felice.
Scelte di pancia ( come sempre ) che non si sbaglia mai
Toronto mi ha accolta con una nebbiolina stile Twin Peaks, una pioggerellina fastidiosissima e 14 freschissimi gradi ma io sono semplicemente grata perchè le mie ali sono la mia coperta calda e tutto intorno è magia.
Dopo anni di viaggi in zone che profumano di coriandolo e zenzero, arriva l’occasione di partire per l’altra parte.Starbucks, cheeseburger, big steak e fiumi di birra che qui producono un po’ dappertutto.
Toronto, che figata!
Multietnica, ordinatissima, luminosa ma soprattutto soleggiata dopo un inizio non proprio incoraggiante ( e comunque si, insolazione anche stavolta ma ormai lo voglio vedere come un buon segno ).
Skyline strepitoso dalle Toronto Islands ma altrettanto affascinate dalla CN Tower dove normalmente si fanno ore di coda per salire ed altrettante per scendere ma noi siamo arrivati qui sotto una buona stella perciò è stato un attimo.
Il resto del tempo lo abbiamo passato ad ammirare la quantità di verde che circonda la città e che la rende tra le più vivibili del Nord America.
Abbiamo pranzato lungo l’Harbourfront che si estende lungo le rive del lago Ontario e credetemi è figo assai.
Ma è il Distillery District che ci ha fatto innamorare.
Ex zona industriale vittoriana, sede della più grande distilleria di whisky del mondo e totalmente ristrutturata negli anni ‘90, piena di caffè, ristoranti, gallerie, studi di artisti eclettici e di un sacco di negozietti tipici che si snodano lungo le vie di ciottoli color rosso malta.
C’è poco da dire, Toronto mi piaci!
Però mi hai distrutta come nessuna mai che ho perso il conto dei km percorsi e delle ore di sonno non recuperate.
Ieri sera ho ceduto le armi e mi sono tuffata nel lettone senza scrivere e, lo sapete, non è cosa da me.
Passano gli anni e decisamente non reggo il fuso orario come un tempo.
Ad un paio d’ore di auto da Toronto – attenzione attenzione – squillino le trombe che finalmente ho viaggiato con Greyhound e mi sono quasi commossa per questo – ci sono le
Cascate del Niagara
Dal Table Rock si può ammirare una delle meraviglie del mondo, le Horseshoe Falls, dove il Niagara River si lancia per 53 mt da un precipizio lungo oltre 300 mt ( spiegone preso dalla mia guida che io di solito sono intenta a farmi i selfie, non a studiare! ).
Ma partiamo dall’inizio.
Grazie a Dio che ci sono questi intermezzi utili tra un posto e l’altro che non ho nemmeno il tempo di riordinare le foto, figuriamoci di scrivere.
Sul Greyhound ho sistemato idee e pensieri per poi dedicarmi ad una meravigliosa giornata di sole in cui abbiamo spuntato, nell’ordine:
Niagara Falls:
lasciate perdere il contorno un po’ troppo americano fatto di palazzoni specchiati, hotel enormi e Casinò in cui tentare la fortuna.
Estraniatevi da tutto e godetevi ciò che la natura vi presenta.
Siamo esserini piccoli piccoli e non bastano i grattacieli e lo scempio che la mano umana ha creato intorno per distogliere dalla vera bellezza.
Le Cascate, con tutta la loro potenza, travolgono e avvolgono.
Non fermatevi sul deck per le foto di rito, scendete, imbarcatevi e fatevi portare sotto le Cascate.
È lì che troverete la vera magia.
Ci si dimentica tutto, ci si emoziona, ci si bagna anche ma, nonostante le opinioni siano molto discordanti che del Niagara me ne hanno dette di ogni, per me, rimane una delle esperienze a contatto con la natura più belle ed emozionanti che abbia vissuto.
Niagara on the Lake:
Spostandosi dalle Cascate verso questo delizioso paesino, si costeggiano km di vigne talmente curate che neanche su FarmVille e distese di tipiche case americane/canadesi/inglesi as u prefer.
Io sono rimasta incollata al finestrino per tutto il tempo, rapita dalla meraviglia della natura e dal silenzio.
E poi si arriva nel cuore di questa graziosa e invariata cittadina della metà dell’800.
Case georgiane e neoclassiche, carrozze trainate da cavalli ( in piena salute ), case color pastello ma soprattutto negozi di Natale aperti tutto l’anno.
Serve dirlo che ho fatto incetta di addobbi e che quest anno toccherà addobbare due alberi?
Serve dirlo che qui ci voglio tornare per assaporare a fondo tutta questa meraviglia?
E poi da Carlotta ho mangiato uno dei gelati più buoni non solo delle Americhe ma in assoluto, che trovare un vero pistacchio di Bronte qui non è per niente scontato.
Se passate in zona non potete non fermarvi.
A fine giornata ci siamo fermati da Trius Wine per una degustazione di Ice Wine e, al solito, ci siamo fatte riconoscere: non ci era chiaro se era buono o buonissimo perciò abbiamo dovuto chiedere un rabbocco!
Nel frattempo in Italia è scoccata la mezzanotte e la mia sorella di cuore compie gli anni perciò tocca brindare again and again!
Saltiamo la cena e ci dedichiamo ai trattamenti di bellezza ma soprattutto pianifichiamo i prossimi giorni che la sorpresa è dietro l’angolo!
What a surprise!
We moved to Montréal
Era impossibile non farci un salto che, oltre ad essere la più grande provincia canadese del Quebec è anche la città più romantica del Canada e vuoi non visitarla?
Città fluviale, si sviluppa lungo le sponde del Saint Laurent e arriva fino al Mont Royal da cui prende il nome e dalla cui verde cima si domina tutta la città.
Sole alto ed un venticello che rinfresca corpo e mente ci hanno accompagnato in questa meraviglia di posto.
Bellissima perché sorprendente.
I suoi quartieri sono tutti diversi tra loro: si va dal Vieux-Montréal con le sue strade acciottolate, lo stile francese coloniale e la basilica neogotica di Notre-Dame in centro, al quartiere bohémien Plateau.
È un pout pourri di stili, di colori e di gente.
E lo so che mi innamoro spesso, che le città che visito mi piacciono tutte, che mi lascio travolgere dalla bellezza, sempre.
Che sono entusiasta, sempre.
Ma ditemi, potrebbe essere il contrario?
Di certi paesini, dove il tempo si è fermato, dove non ci sono taxi, rent a car o pompe di benzina.
Dove la stazione dei treni sembra quella della Playmobil.
Dove le insegne sono le stesse dagli anni ‘80.
Dove tutto intorno sono foreste e laghi.
Dove la ragazza bionda del drugstore ti carica in macchina e ti porta a destinazione.
Con il sorriso.
Dovrebbe essere così ovunque.
Ed è bellissimo.
Questa è Washago!
Mi sono innamorata del Distillery District di Toronto.
Ex zona industriale vittoriana, sede della più grande distilleria di whisky del mondo e totalmente ristrutturata negli anni ‘90, piena di caffè, ristoranti, gallerie, studi di artisti eclettici e di un sacco di negozietti tipici che si snodano lungo le vie di ciottoli color rosso malta.
Musica dal vivo e leggerezza.
Imperdibile.